Il 6 febbraio del 1924, nasceva a Urbino uno degli autori più significativi del secondo Novecento italiano, Paolo Volponi. In occasione del centenario della sua nascita, il 3 dicembre prossimo verrà pubblicata una raccolta più ampia e organica dei suoi scritti sul tema dell’arte, dal titolo suggestivo “Scritti di critica 1956-1994. Il principio umano dell’arte”, curata dal critico e saggista Luca Cesari. Questo volume, finalmente, ci permette di esplorare un aspetto poco noto della sua vasta opera, rivelando un Volponi inedito e affascinante, oltre ai molti capolavori già apprezzati.
Paolo Volponi non è solo un poeta e scrittore ma anche un importante critico e collezionista d’arte. Il suo amore per le arti visive si riflette nel suo percorso di vita, dove la poesia e l’arte si intrecciano incessantemente. Volponi ha collezionato opere che spaziano dal Trecento al Novecento, e ha dedicato una parte significativa della sua carriera alla critica e alla scrittura artistica. Non è solo il suo contributo letterario a renderlo un personaggio fondamentale della cultura italiana, ma anche la sua passione per l’arte in tutte le sue forme, che ha influenzato profondamente la sua poetica e il suo pensiero.
Molti non sanno che Volponi ha pubblicato in circa quarant’anni una miriade di articoli, saggi e recensioni, ma gran parte di questo materiale è rimasta dispersa nel tempo. La sua attività di scrittore si intreccia con quella di senatore e un influente consulente per le case d’asta, ruoli che lo hanno portato a binomiare la sua vita con il mondo dell’arte. Il libro di Luca Cesari non solo raccoglie queste preziose testimonianze, ma offre anche uno sguardo nuovo su di lui, quel ‘principio umano’ che Volponi cercava nell’arte stessa, enfatizzando il rapporto tra creatore e creazione.
“Scritti di critica 1956-1994” ci offre una visione fresca della molteplicità di Volponi, portandoci a conoscere artisti che forse non avremmo mai esplorato. Originalmente concentrato su artisti come Savinio e Bartolini, il suo lavoro vanta una lista invidiabile di nomi noti, da Fazzini a Pomodoro, fino ad Alik Cavaliere e Enzo Cucchi. Questa antologia rivelatrice è un’opportunità imperdibile per coloro che desiderano addentrarsi nella penna di uno dei grandi interpreti dell’arte del Novecento. Scorrendo le pagine del libro, il lettore viene invitato a scoprire storie mai narrate prima, ad abbracciare l’incontro tra Volponi e l’arte, ogni volta con una nuova inedita chiave di lettura.
In un certo senso, questo volume diventa quasi un viaggio attraverso le sue memorie, mentre racconta, ad esempio, l’acquisto della sua prima opera d’arte, una natura morta di Morandi, avvalorando il legame profondo che ha avuto con la creatività visiva. Per Volponi, ogni opera d’arte è un universo a sé stante, e questa raccolta di scritti sembra sia un manifesto a ricollegare ogni pezzo di storia con una visione propria. Essendo un insieme di testi “di esposizione”, l’approccio di Cesari è di muoversi tra il noto e l’incognito, in modo da riportare alla luce i percorsi che potrebbero essere persi nel tempo.
L’evento di presentazione del libro si svolgerà mercoledì 11 dicembre, alle ore 17, presso la Sala del Maniscalco – Scalette del Teatro Sanzio di Urbino. Sarà un’occasione unica per connettersi col lascito di questo autore che ha segnato profondamente la cultura italiana. La presenza di Luca Cesari, e la nota biografica di Emanuele Zinato, contribuiranno a dare una dimensione più ricca all’incontro, offrendo spunti preziosi e nuovi per comprendere il legame tra Volponi e l’arte.
Questo incontro non rappresenterà solo un’opportunità per presentare il libro, ma anche un legame diretto con l’eredità di Volponi, la sua poetics, e il suo approccio unico all’arte. Se siete a Urbino, non perdete l’occasione di approfondire un capitolo significativo della letteratura e della critica d’arte italiana, rimanendo affascinati dall’universo volponiano.