La Fondazione Mudima di Milano ospita un evento tale da attrarre ogni appassionato d’arte e curiosi in cerca di nuove esperienze. ‘Vite sospese‘ è la mostra che unisce l’innovativo talento di Alessandro Bergonzoni a quello emotivo di Bill Viola, offrendo un viaggio nell’esplorazione della condizione umana. Con un’entrata libera, la mostra sarà aperta fino al 6 dicembre, permettendo a tutti di immergersi in questi mondi creativi così diversi, ma affascinanti.
È interessante notare come la scelta di accoppiare i lavori di Bergonzoni e Viola sia stata frutto del pensiero del curatore Davide Di Maggio. Entrambi gli artisti, nonostante prove differenti, si concentrano su aspetti della nostra esistenza come l’incertezza e il rischio, che accompagnano ogni passo dell’uomo nel vasto universo. L’angoissia che avvertono dal profondo dell’essere umano è un tema ricorrente nei loro lavori e ciò viene espresso in modi del tutto unici e soggettivi. Attraverso installazioni che risuonano di messaggi profondi, invitano chi osserva a cogliere e confrontare la propria esperienza con l’universo. Queste opere rappresentano non solo un viaggio visivo, ma anche un’esplorazione intima e personale dello spirito umano, invitando alla riflessione.
L’itinerario espositivo parte con l’installazione ‘Attenzione! Incarichi sospesi‘ dell’artista Bergonzoni, un avviso provocatorio per i “naviganti” della vita. Qui si avverte un monito: non dimenticare. Le immagini evocano l’idea che c’è sempre qualcosa in sospeso che pende sulle anime. Questo passaggio crea un legame immediato e palpabile con lo spettatore, come se invitasse a riconoscere la mancanza di cura dell’essere umano nei confronti del mondo. Bergonzoni, attraverso questa opera, spinge il visitatore a riflettere su quanto non si possa sfuggire alle responsabilità etiche e morali attuali. La tensione tra protezione e vulnerabilità emerge chiaramente in questa prima parte del percorso.
Al primo piano, l’arte di Bergonzoni continua a sorprendere con ‘La culla dell’inciviltà‘. Questa installazione crea un’illusione surrealista che gioca con i contrasti: i legami tra vita, morte e ciò che ci circonda diventano evidenti in modi paradossali. Qui, l’artista gioca con le immagini e i significati, suggerendo che le bare non possono cullare come le culle non possono galleggiare, un pensiero audace in un universo dove tutto sembra mescolarsi. Attraverso il suo linguaggio poetico, Bergonzoni invita il pubblico a interrogarsi sulla fragilità e sulla natura della vita.
Proseguendo, si arriva alla fusione ideale dei due artisti in un unico concetto: la soglia che separa il visibile dall’invisibile. Questo momento culminante della mostra è rappresentato dal video ‘The Reflecting Pool‘ di Bill Viola. Un’opera che cattura perfettamente i temi di vita e morte, rinascita e introspezione. Nel video, un uomo emerge da una foresta e si trova di fronte a un specchio d’acqua. In questo momento, il tempo sembra bloccarsi, e l’uomo è immerso in un rito di tuffo che rappresenta una transizione. Viola riesce a far riflettere su come il tempo nelle immagini possa essere percepito in modi diversi, proiettando il visitatore in un mondo interiore e ricco di emozioni.
I temi esplorati da Viola e Bergonzoni non sono solo filosofici, ma invitano a una sorta di meditazione che tocca corde profonde dell’animo umano. Attraverso questa mostra, il pubblico è chiamato a interrogarsi su cosa significhi “vivere” e “morire“, non solo come concetti astratti ma come esperienze fortemente personali. Con un’esperienza interattiva, i visitatori possono rivivere queste emozioni, creando un dialogo tra l’arte e la vita quotidiana che si fa sempre più attuale e vicino alla realtà.