Il mistero della scomparsa delle vele a San Benedetto del Tronto ha catturato l’attenzione di tutti. Questi straordinari pezzi d’arte, realizzati dal noto scultore Marcello Sgattoni, sono simboli viventi della tradizione marinara locale. Le vele, che risalgono agli anni ’30-‘50, racchiudono un valore culturale elevato, eppure, sono svanite nel nulla, lasciando dietro di sé domande e preoccupazioni.
Le quattro vele, autentiche opere d’arte, non erano solo oggetti ornamentali, ma portatrici di significato. Decorate con colori vivaci, dovevano essere visibili anche da lontano, narrando la memoria storica di una comunità da sempre legata al mare e alla pesca. Sgattoni racconta come le abbia prestate a due associazioni per un evento. “Le hanno richieste e io le ho date senza pensarci” dice. Ma, dopo il termine dell’evento, quando chiese la restituzione, la risposta fu agghiacciante: “Nessuno le trova più”.
I riflettori si accendono sopra una situazione inquietante, che coinvolge non solo l’artista, ma anche l’intera comunità. Queste vele non rappresentano solo il lavoro di un uomo, ma un legame collettivo con le tradizioni. Un pezzo di storia che, ora, sembra fluttuare nell’ignoto. Il valore artistico e culturale di questi oggetti, che una volta erano decorati anche da Armando Marchegiani, è inestimabile. La scomparsa ha scatenato un allerta, non solamente per i possessori, ma anche per chi ha a cuore il patrimonio culturale.
La situazione si complica quando Sgattoni viene informato di una spiegazione preoccupante. Voci volevano che le vele potessero essere state erroneamente riposte in sacchi che successivamente, in modo sommario, erano finiti tra i rifiuti. “Qualcuno potrebbe aver pensato che fossero scarti” continua Sgattoni, sottolineando la serietà della faccenda. Tuttavia, la società di nettezza urbana PicenAmbiente ha dichiarato che è altamente improbabile che sacchi di tali dimensioni possano sparire senza lasciare un segno. Notizie vaghe, e nessuna certezza.
Passano i mesi e nulla sembra muoversi, informazioni su dove possano essere finiti questi pezzi unici sono quasi assenti. In un momento di impotenza, Sgattoni decide di intraprendere un’azione legale. Contatta l’avvocato Raffaele De Chiara per presentare una denuncia alla polizia e avviare le indagini. “Abbiamo già nominato un perito per calcolare il loro valore artistico” spiega l’avvocato, enfatizzando l’importanza di garantire che il patrimonio venga preservato per le generazioni future e che tutto venga fatto per risolvere questo mistero.
Le tre vele non erano solo strumenti di lavoro, ma anche fonte di ispirazione. Artisti di fama come Chatelain e De Carolis hanno trovato spunto in esse, e il fondatore del Circolo dei Sambenedettesi, Marchegiani, ha dedicato la sua creatività a rappresentarle. La loro scomparsa segna quindi un danno inestimabile per la cultura locale, impoverendo una tradizione già fragile. Queste non sono solo decorazioni, sono storie, sono ricordi, sono storia.
Un esempio del loro simbolico valore è esibito presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, dove sono presenti replicate di vele sanbenedettesi donate durante i festeggiamenti per l’Unità d’Italia. Ogni vela perduta è un pezzo di questa memoria storica che rischia di svanire, rimandando il ricordo a un passato lontano. Sgattoni, animato dalla speranza, non abbandona il desiderio di ritrovarle. “È fondamentale fare di tutto per trovarle, non possono e non devono finire nel dimenticatoio” conclude l’artista.
A San Benedetto, la comunità attende, speranzosa, qualche notizia. Il mistero delle vele continua ad affliggere, fungendo da monito sull’importanza di preservare e riconoscere il valore del patrimonio culturale.