Assegno unico: 1.206 euro all’anno(www.quotidianoarte.it)
Negli ultimi anni, il panorama dei bonus e delle agevolazioni economiche per i genitori in Italia ha subito un’importante evoluzione.
In questo contesto, il bonus per i padri può arrivare fino a 3.362 euro all’anno, un sostegno che riflette l’impegno del governo nel promuovere una maggiore equità tra i genitori e riconoscere il ruolo centrale dei papà nella crescita dei figli. Ma quali sono i bonus disponibili e come possono i padri accedere a questi aiuti?
Uno dei principali strumenti di supporto economico per i genitori è l’assegno unico, introdotto per semplificare e rendere più equo il sistema di aiuti. Questo beneficio, che può essere percepito sia da un genitore che dall’altro, consente di ottenere un importo mensile significativo. Per il 2024, se il valore ISEE del nucleo familiare è pari o inferiore a 17.227,33 euro, l’importo mensile dell’assegno unico è di 201 euro. Questo si traduce in circa 1.206 euro annui, che i padri possono ricevere come il 50% dell’importo totale.
È importante sottolineare che, diversamente dal passato, oggi entrambi i genitori hanno la possibilità di richiedere l’assegno, anche senza dover ottenere il consenso dell’altro. Questo rappresenta un cambiamento fondamentale, poiché prima uno solo dei due genitori poteva beneficiare dell’assegno familiare, di solito la madre. Ora, ogni padre può autonomamente accedere al sito dell’INPS per impostare il pagamento al 50%, garantendo così una maggiore equità.
Oltre all’assegno unico, i padri possono beneficiare delle detrazioni per i figli a carico. Queste detrazioni rappresentano un’importante agevolazione fiscale che spetta ai genitori, ma a differenza dell’assegno unico, non possono essere cumulate per lo stesso figlio. Infatti, se i figli hanno meno di 21 anni e ricevono l’assegno unico, non possono beneficiare contestualmente delle detrazioni.
Per i figli a carico di età compresa tra 21 e 30 anni, la detrazione massima è di 950 euro. Se i genitori decidono di suddividere questa somma, ciascuno di essi può ottenere 475 euro all’anno. Le detrazioni possono essere richieste direttamente al datore di lavoro o durante la dichiarazione dei redditi, offrendo così flessibilità nella gestione delle proprie finanze.
È interessante notare che le detrazioni per i figli a carico possono essere combinate con l’assegno unico nel caso in cui uno dei figli abbia meno di 21 anni e l’altro ne abbia di più. In tale scenario, i genitori possono godere di entrambi i benefici, aumentando così il supporto economico complessivo.
Arriviamo al punto in cui si può arrivare a un massimo di 3.362 euro all’anno per i padri. Questo scenario si realizza quando i genitori concordano che il padre possa ricevere sia l’assegno unico per il figlio minore di 21 anni che le detrazioni per il figlio maggiore di 21 anni. In questo caso, il padre riceverebbe 2.412 euro come assegno unico e 950 euro come detrazione, per un totale di 3.362 euro. Questo esempio rappresenta un caso ideale, ma è importante evidenziare che non è l’unico modo in cui i padri possono beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Oltre ai benefici economici, i papà possono anche contare su misure di tutela e permessi. Negli ultimi anni, infatti, il congedo di paternità è stato esteso, offrendo ai padri la possibilità di prendersi cura dei propri figli in modo più attivo. Il congedo obbligatorio di paternità dura 10 giorni e può essere fruito anche in modo frazionato. Durante questo periodo, il padre riceve una retribuzione pari al 100% dello stipendio.
In aggiunta, i papà possono richiedere il congedo parentale fino al compimento dei 12 anni del figlio, con una retribuzione che varia a seconda della durata del congedo. Anche i permessi per allattamento sono previsti per i padri, con 2 ore al giorno per chi lavora a tempo pieno e 1 ora per i lavoratori part-time.