Un’affascinante mostra di arte futurista si prepara a svelarsi a Monza, offrendo un viaggio tra aeropittura e danza. Dal contesto artistico che fa da sfondo a questa esposizione, emergono opere che esplorano la relazione tra l’uomo e la meccanica, creando un dialogo visivo avvincente. “La ballerina e le aeropittrici futuriste” è il titolo di questo evento imperdibile, previsto per sabato alle 17:30 presso la LeoGalleries di via De Gradi. Questo evento offre l’opportunità di vedere come la fascinazione per il volo si intrecci con la bellezza del movimento umano, rappresentato dalla danza. I curatori, Massimo Duranti e Andrea Baffoni, guideranno il pubblico in un’esperienza che promette di essere tanto educativa quanto emozionante.
La mostra mette in evidenza il lavoro di Tato, alias Guglielmo Sansoni, un nome significante nel dominio dell’aeropittura futurista. Nel 1931, Tato firmò il Manifesto, un atto che esplicitava le aspirazioni artistiche di un’epoca caratterizzata da cambiamenti vertiginosi. I dipinti che verranno esposti raccontano storie di aerei in volo, esprimendo con forza il concetto di dinamismo tanto caro agli artisti futuristi. “L’aereo – si legge in una nota della LeoGalleries – diventa l’incarnazione di velocità e vitalità, simbolo di modernità.” Questo spostamento dall’automobile e dal treno all’aereo rappresenta un viraggio culturale, in cui la modernità non è più solo terrestre ma anche aerea.
Le opere di Tato non sono solo rappresentazioni stilizzate di aeroplani; esse evocano una poesia visiva dove il meccanico si confronta in modo diretto con il movimento umano. Ad esempio, “La ballerina” è un pezzo che, pur apparendo più tradizionale, si colloca perfettamente in questo dialogo. Qui, le ali degli aeroplani si confrontano con le piume e i svolazzi del tutù, creando un rimando tra cielo e terra. “La danza nello spazio aereo e quella del corpo sulla terra – affermano i curatori – uniscono entrambi i mondi, filtrati da una prospettiva unica.” Queste riflessioni invitano il visitatore a una nuova lettura dell’arte, dove il futurismo si intreccia con la danza, un connubio di energia espressiva che promette di stupire gli occhi.
Ma Tato non è solo; arte al femminile trova spazio in questa mostra attraverso opere di diverse pittrici che hanno contribuito a dare voce al Futurismo. Barbara, il cui vero nome è Olga Biglieri, è una delle figure più intriganti. Pittrice, aviatrice e giornalista, il suo spirito di indipendenza la portò a distaccarsi dal Movimento, criticando la sua mentalità maschilista. Accanto a lei, Marisa Mori e Leandra Angelucci apportano le loro visioni personali, ognuna con un percorso unico che interseca l’ideologia futurista.
Marisa Mori, allieva di Casorati, porta con sé l’influenza di un grande maestro, mentre Angelucci, legata a Gerardo Dottori, ha firmato il Manifesto di Aeropoesia futurista umbra. Queste artiste, con il loro talento e sensibilità, riescono a cogliere e rappresentare lo spirito del tempo, riflettendo sulla natura del volo e del movimento, amplificando la voce femminile in un mondo artistico spesso dominato da figure maschili. La loro presenza nell’esposizione insegna che l’avanguardia non è stata solo un fenomeno maschile, ma anche un palcoscenico di talenti femminili che meritano di essere riconosciuti e celebrati.
L’esposizione non si ferma però solamente all’aeropittura; una selezione di ceramiche futuriste degli anni ’30 di Nicolay Diulgheroff aggiunge una dimensione ulteriore al percorso artistico. Questi oggetti portano il visitatore a esplorare le possibilità decorative e funzionali che l’arte futurista ha da offrire, unendo esteticamente la bellezza alla praticità, come si usava dire “in un’ottica di innovazione.”
Inoltre, non si può tralasciare un pezzo davvero particolare: un “panettone futurista” di Cesare Andreoni, che promette di addolcire il percorso artistico. Il panettone non è solo un dolce, ma diventa un simbolo di come anche l’arte culinaria possa essere influenzata da movimenti artistici e culturali. Con questo mix di pittura, ceramica e gastronomia, la mostra “La ballerina e le aeropittrici futuriste” si presenta come un’esperienza multisensoriale in grado di attrarre un pubblico variegato, dai più giovani agli appassionati d’arte. La mostra, che sarà visitabile fino all’11 gennaio, si propone di essere una celebrazione non solo dell’arte ma di una storia della figura umana che danza, vola e vive tra le macchine e la poesia del volo.