L’arte spagnola del Seicento sta vivendo un momento di grande esplosione culturale a Parigi, grazie a una retrospettiva dedicata a un maestro della pittura: Jusepe de Ribera. Conosciuto come il “terribile erede di Caravaggio“, questo artista ha saputo scolpire la sua fama nel panorama artistico europeo. La mostra, che si tiene fino al 23 febbraio, offre uno sguardo inedito sulla vita e le opere di Ribera, ripercorrendo la sua evoluzione da Jativa, la sua città natale, fino a Napoli.
Jusepe de Ribera è stato un protagonista chiave della pittura barocca, e la sua opera è caratterizzata da un chiaroscuro intenso, che conferisce profondità e drammaticità alle figure rappresentate. Gli esperti lo considerano persino “più oscuro e feroce” di Caravaggio, il che non è poco, vista la portata innovativa del maestro italiano. Questo artista spagnolo, trapiantato in Italia, ha fuso influenze locali con le tradizioni spagnole, dando vita a uno stile inconfondibile. La mostra parigina intitolata “Ribera: Tenèbres et Lumière” offre ai visitatori l’opportunità di scoprire oltre cento opere, tra cui dipinti, disegni e stampe. È una vera e propria immersione negli anni di Ribera, che lo ha visto protagonista non solo a Napoli, ma anche a Roma. L’esposizione, curata da Annick Lemoine e Maité Metz, si avvale di numerosi prestiti internazionali, un elemento fondamentale per illustrare l’intero arco della carriera dell’artista.
Immersi nell’atmosfera di Roma, i visitatori possono esaminare i lavori più giovanili dell’artista spagnolo. Dopotutto, entrò nella Capitale tra il 1605 e il 1606, un periodo turbolento in cui Caravaggio si stava preparando per il suo approdo a Napoli. C’era una certa tensione tra i due? Forse, ma ciò che importa è che Ribera si lasciò ispirare dal genio di Caravaggio, assorbendo i suoi insegnamenti e sviluppando una propria voce artistica. La serie dei Cinque Sensi, presente in mostra con opere come l’Allegoria del Gusto e l’Allegoria dell’Olfatto, è emblematicamente caratterizzata da un realismo crudo e da una gestualità fortemente espressiva. Ecco, proprio in queste opere, il pubblico può constatare come l’artista spagnolo abbia saputo superare i limiti artistici del suo tempo.
Nel 1616, Ribera fa un altro passo decisivo: si trasferisce a Napoli, dove la sua carriera riceverà una spinta decisiva. Non è un caso che poco dopo sarà colpito dalla fortuna amorosa, sposando Caterina Azzolino, figlia di un noto pittore locale. Questa unione segna l’inizio di una serie di commissioni artistiche che lo consacreranno come uno dei più importanti pittori dell’epoca. A Napoli, Ribera dà vita a capolavori straordinari, come il San Girolamo e l’Angelo del Giudizio, opere che riflettono la vitalità e l’energia della vita partenopea. Contribuisce a una vera e propria rinascita dell’arte religiosa, rendendo omaggio a figure del popolo come scugnizzi e mendicanti.
Nel contesto della retrospettiva, si possono apprezzare opere che mostrano il suo profondo legame con la cultura locale. La ‘Vecchia usuraia‘, per esempio, è un ritratto che parla della vita quotidiana, un tema ricorrente nella sua produzione. La mostra mette luce anche su alcuni ritratti famosi, come quello di Maddalena Ventura, la celebre “donna barbuta”, e sul ‘Ritratto di Mendicante‘. Ribera possedeva un talento unico nel rappresentare lo splendore dei marginalizzati, rendendo la sua arte incredibilmente vicina all’esperienza umana e alla realtà sociale del suo tempo.
Non solo dipinti, la mostra “Ribera: Tenèbres et Lumière” offre anche uno sguardo sul talento incantevole di Ribera nel campo del disegno e dell’incisione. Tra i prestiti di musei prestigiosi come il Metropolitan Museum of Art e il British Museum, si può constatare che l’artista non si limitò ai colori delle tele, ma esplorò anche la linea e la forma con abilità incredibile. I suoi schizzi e le incisioni offrono un’ulteriore dimensione alla sua opera, permettendo di comprendere meglio il processo creativo.
L’arte del disegno era, per Ribera, un mezzo essenziale per catturare l’essenza dei suoi soggetti. Questo approccio si traduce in opere vibranti e dettagliate, che rivelano la sua capacità di osservare e di esprimere emozioni attraverso il tratto. L’abilità nel disegno non è solo un aspetto tecnico, ma segue un viaggio intimistico dall’idea alla realizzazione finale. Le incisioni, inoltre, rivelano come Ribera fosse un innovatore non solo per il suo tempo, ma anche per le generazioni future di artisti. Oggi, grazie a queste opere, il pubblico ha l’opportunità di conoscere un Ribera meno noto ma ugualmente affascinante.
Ogni sezione della mostra svela nuove sfaccettature dell’artista, che mantiene viva l’eco della sua presenza attraverso i secoli, permettendo ai visitatori di apprezzare un’arte che trascende il tempo e continua a ispirare.