La soluzione per evitare la costante sonnolenza? Migliorare le tue abitudini alimentari. Scopri quali prodotti introdurre nella tua dieta per avere sempre una marcia in più
La sonnolenza dopo i pasti è una sensazione particolarmente comune, specie dopo un pasto abbondante. E’ naturale avvertire quella sensazione di indolenza che spesso può arrivare a causare una vera e propria sonnolenza. Tale fenomeno è strettamente legato a fattori innescati proprio dalla digestione, processo che ha inizio al termine del pasto.
Questo avviene, infatti, perché dopo pasti abbondanti, il flusso sanguigno si sposta verso l’apparato digerente, al fine di favorire una più rapida digestione. Tale spostamento riduce, di conseguenza, l’afflusso ematico verso altri apparati del corpo.
Altri esperti hanno spiegato che, nel corso della fase di digestione, si assiste ad una produzione massiccia di insulina da parte del corpo, al fine di regolare l’aumento degli zuccheri, provocando effetti simili a quelli riconducibili all’ipoglicemia, come il calo del potassio e la sonnolenza.
Inoltre, nel medesimo processo, il sistema parasimpatico, che favorisce al rilassamento dell’individuo, prevale sul sistema simpatico, che si attiva, al contrario, in situazioni di allerta o preoccupazione, ossia fasi che richiedono un maggior livello di vigilanza e sollecitudine. Ecco spiegati, in termini prettamente scientifici, i motivi che inducono alla sonnolenza post pasto e che spesso finiscono per causare veri e propri disagi, specie se tale sensazione sopraggiunge nel corso dell’attività lavorativa.
Gli alimenti da evitare
Esistono alcuni specifici alimenti che contribuiscono a causare sonnolenza, sia per quelli che sono gli effetti prodotti sull’organismo, sia per le proprietà che posseggono. In questa lista figurano indubbiamente i carboidrati, pasta e riso su tutti, che sono probabilmente l’alimento maggiormente consumato sulle tavole da pranzo italiane. Questi prodotti comportano un innalzamento del livello di glucosio che stimolando il rilascio d’insulina determina un calo dell’energia fisica e mentale.
Vi sono poi una serie di alimenti ricchi di triptofano, amminoacido essenziale, presente sia nei prodotti di derivazione animale come latticini, sia in diverse categorie di frutti e frutti secchi, come noci, mandorle, banane, kiwi, prugne e banane. Ma i due principali ‘killer’, che contribuiranno più di ogni altro a generare una situazione di indebolimento ed indolenzimento fisico, sono i cibi fritti, che richiedono un grosso dispendio di energie per essere digeriti correttamente, e l’alcol, che si deposita sul fegato rallentando la digestione.
Cosa mangiare per restare attivi?
Di riflesso, altri alimenti possono davvero rappresentare una fonte d’aiuto essenziale per contrastare il senso di sonnolenza che pervade i nostri dopo pasti. Pasta e riso possono essere sostituiti da carboidrati complessi come cereali, quinoa o riso integrale, che vengono digeriti in maniera meno rapida. Altri alleati sono le verdure come broccoli, cavoli, cavolfiori o spinaci, la frutta fresca, prediligendo il consumo di arance, mandarini e mele, che forniscono la più importante fonte d’energia presente in natura.
I carboidrati complessi possono essere abbinati o accompagnati da proteine magre, come legumi, pesce o carni bianche. Durante le fasi di break, consumare snack semplici ma nutrienti, che non possiedano una grossa quantità di zuccheri aggiunti, come yogurt bianco o barrette proteiche, è sempre una scelta consigliabile. E non trascurate il caffè: se consumato con moderazione, aiuta davvero! Ti basterà modificare gradualmente le tue abitudini alimentari per implementare la tua vitalità e attività nel corso della giornata.