Scelte di stile di vita e salute cognitiva: come influiscono sul rischio futuro di demenza

La prevenzione e la gestione della demenza sono questioni sempre più rilevanti, specialmente alla luce dei recenti studi condotti da RAND. Queste ricerche evidenziano quanto sia fondamentale la rilevazione precoce dei deficit cognitivi e l’importanza di adottare stili di vita sani. Analizziamo in modo dettagliato quanto emerso, inclusi i fattori di rischio, i comportamenti suggeriti e l’accessibilità ai test cognitivi.

Fattori di rischio per lo sviluppo della demenza

I risultati di un’indagine condotta da RAND rivelano che determinati fattori possono aumentare significativamente il rischio di sviluppare demenza anni prima che la malattia si manifesti. Tra i support curati per tutti noi, la salute cognitiva e fisica emerge come tema cruciale. Lo studio ha analizzato 181 fattori ed ha scoperto che lo stile di vita gioca un ruolo determinante. L’obesità, la sedentarietà e l’assenza di hobby sono indicatori di rischio, specialmente negli individui di sessant’anni.

Inoltre, uno studio nazionale basato su circa 20.000 adulti più anziani ha rivelato differenze geografiche significative. Le persone nate nel Sud degli Stati Uniti presentano una probabilità maggiore di sviluppare demenza rispetto a quelle provenienti da altre aree. È interessante notare come, pur essendo i gruppi etnici come neri e ispanici a maggiore rischio inizialmente, dopo aver considerato fattori socioeconomici come istruzione e reddito, queste differenze diminuivano significativamente. Questo suggerisce che l’istruzione e il supporto economico giovano molto nella lotta contro la demenza.

Risposte e comportamenti dopo una diagnosi di demenza

Quando le persone ricevono una diagnosi di demenza, spesso iniziano a prendere misure atte a proteggere il loro futuro. Un secondo studio ha indagato le azioni intraprese dagli individui dopo aver appreso della loro condizione cognitiva. Circa il 25% di coloro che hanno ricevuto una diagnosi ha cercato assistenza per la gestione delle finanze da parte dei propri figli. Questo risalta un importante aspetto umano dell’esperienza: la volontà di prepararsi e di non gravare sulle famiglie.

In questa fase, è interessante notare che anche prima della diagnosi ufficiale, le persone sospettavano di avere problemi cognitivi e si facevano aiutare. Infatti, il 29% degli individui che presentavano segnali di demenza si era già attivato per ricevere supporto economico. Questo dimostra che, in molti casi, c’è una consapevolezza di sé e una predisposizione a cercare aiuto, un aspetto estremamente positivo che potrebbe incoraggiare a farsi diagnosticare prima.

L’importanza della rilevazione precoce e accessibilità ai test

Nonostante l’evidente necessità di rimanere vigili sulla salute cognitiva, la partecipazione ai test cognitivi tra gli adulti più anziani è attualmente bassa. Un terzo studio ha messo in evidenza che i costi rappresentano il maggiore ostacolo all’accesso ai test e ai successivi trattamenti. In particolare, se i test fossero gratuiti, ben l’80% degli intervistati ha dichiarato che si sottoporrebbe a una valutazione cognitiva.

La questione si fa più difficile quando i test vengono resi a pagamento. Se un esame costasse per esempio 300 dollari, la percentuale di persone disposte a farlo crollerebbe drasticamente. Le risposte indicano anche una chiara disposizione a cercare cure cliniche, nel caso si presentassero opzioni per trattamenti migliori. Circa il 60% degli intervistati ha espresso la volontà di intraprendere terapie modificanti la malattia, se questo significasse prolungare l’indipendenza di almeno tre anni. Questa indagine chiarisce che, nonostante gli ostacoli, c’è una forte volontà di affrontare e gestire la demenza attraverso una maggiore consapevolezza e accessibilità.

In sintesi, la ricerca riportata da RAND sottolinea chiaramente l’importanza di adottare approcci preventivi e di gestire attivamente il rischio di demenza, promuovendo trattamenti quando ancora esiste la possibilità di intervenire efficacemente. L’attenzione alla salute cognitiva nel corso della vita e la disponibilità di test accessibili sono passi necessari verso una società più consapevole e reattiva nei confronti di questa avanzata condizione.

Published by
Ludovica Rossi