Saverio Barbaro, artista che ha attraversato decenni e culture, catturando in pittura la bellezza e la complessità del mondo. Da Venezia a lontane terre africane, il suo talento è testimoniato attraverso opere che spaziano dal realismo esistenziale alla gioia cromatica, rappresentando una narrazione artistica ricca e diversificata. Scopriamo insieme i dettagli di questa emozionante esposizione che si tiene a Venezia.
Il debutto artistico di Saverio Barbaro
Nel 1948, Saverio Barbaro fa il suo ingresso nel panorama artistico con “Primavera asolana”. Quest’opera, dai richiami evidenti a Gino Rossi, apre la strada a una carriera straordinaria, che si dipana lungo sei decenni. I primi lavori, come una piccola natura morta del 1943 e le vedute di Torcello del 1946, ci offrono uno sguardo sulle sue prime esplorazioni artistiche. Qui, il giovane Barbaro inizia a delineare il suo stile, caratterizzato dall’uso di colori vivaci e da una particolare attenzione all’atmosfera lagunare. La partecipazione alla mostra collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa a Venezia segna un passaggio fondamentale che lo accompagnerà in un lungo viaggio di espressione.
La mostra “1924-2024: cento anni di Saverio Barbaro“, curata da Marco Dolfin e allestita presso Palazzetto Tito, presenta 40 delle sue opere più rappresentative, un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio. L’artista, nato a Venezia, ha saputo trasmettere attraverso i suoi dipinti l’amore e l’ammirazione per la sua città, mentre, nel contempo, si lasciava ispirare dalle molteplici culture e dai paesaggi che ha visitato. In questo modo, l’artista diventa racconto di un’epoca e di una società, attraverso il suo sguardo unico.
Trasformazioni artistiche e culturali: un viaggio
Dopo un inizio che si concentra sulle atmosfere veneziane, Barbaro inizia a espandere i propri orizzonti. Negli anni Cinquanta, i suoi viaggi all’estero iniziano a riflettersi nella sua arte. Parigi, l’Olanda e il nord della Francia diventano nuove fonti di ispirazione. Questa apertura verso orizzonti lontani è palpabile nelle opere della seconda sala della mostra, dove i tratti distintivi si fanno più evidenti. Le influenze post-impressioniste e le interazioni con artisti contemporanei arricchiscono il suo vocabolario visivo, portando a un arricchimento stilistico e tematico che trova la sua applicazione in opere intrise di colore e vita.
Negli anni Sessanta, però, nasce un periodo di riflessione più profonda, che porta l’artista a esplorare il “realismo esistenziale”. I dipinti di questo periodo, come “Violenza” del 1966, denunciano le ingiustizie sociali e i conflitti, in particolare quelli che riguardano le donne e gli orrori della guerra. Qui, i toni si fanno più cupi, i colori spingono verso una rappresentazione cruda della realtà. Questo cambiamento non rappresenta solo un’evoluzione stilistica, ma anche una presa di coscienza del contesto socio-politico del tempo, un elemento che può essere trovato in molte opere della mostra.
I viaggi e la luce nei ritratti
Con l’avvio degli anni Settanta, una nuova fase prende piede nella carriera di Saverio Barbaro. La svolta coloristica è evidente: la luce diventa protagonista nei suoi ritratti di donne. I colori tornano a esplodere e i paesaggi berberi, frutto dei suoi viaggi in Africa, occupano un posto centrale nel suo lavoro. Questi dipinti non solo rappresentano la bellezza della natura, ma anche il profondo legame che Barbaro riesce a creare tra culture diverse. Quest’ideale ciclo di lavori si fonda su una continua ricerca di incontri, di fusioni tra modi di vivere diversi.
Il risultato è un’espressione artistica sinonimo di dialogo interculturale, riflesso dell’amore di Barbaro per la sua città natale e la sua curiosità verso il mondo. La sua esperienza come “orientalista” fa parte integrante della sua identità artistica, elemento che attraversa periodi e stili. La mostra antologica non è solo un tributo a un grande maestro della pittura, ma anche un invito a esplorare le connessioni tra arte, vita e cultura, che Barbaro ha saputo esprimere magnificamente. La celebrazione del suo centenario offrirà così a tutti gli appassionati e ai curiosi l’occasione per scoprire la vastità di un percorso artistico unico e affascinante.