Si riaprono i discorsi riguardanti il salario minimo e il TFR. Ecco quali sviluppi ci si attende per il futuro dei lavoratori italiani.
Il salario minimo è la retribuzione minima che dovrebbe essere garantita ai lavoratori per una determinata quantità di lavoro. La sua introduzione è stata oggetto di numerose discussioni tra le opposte forze politiche. Coloro che si sono resi promotori dell’istituzione del salario minimo evidenziano come finalità principale di tale misura, il contrasto alla povertà.
Nella Carta Costituzionale italiana, tuttavia, non esiste una misura concreta che garantisca il salario minimo. Nessuna legge stabilisce un salario minimo perché al tempo della sua costituzione, non si voleva interferire l’azione dei sindacati, chiamati ad assumere una posizione decisionale per tutti gli appartenenti delle categorie a cui il contratto si riferisce.7
A livello globale, invece, il salario minimo per tutti, garantirebbe una maggior equità nelle condizioni di concorrenza, ridurrebbe i rischi della povertà, migliorerebbe le condizioni di vita e lavorative dei professionisti ponendo definitivamente fine ai salari considerati ‘immoralmente’ bassi.
I contro potrebbero risiedere nel fatto che, a causa dell’aumento dei costi salariali, il numero dei posti di lavoro possa essere gradualmente diminuito. Per compensare a tale aumento, si dovrebbe ricorrere ad un aumento dei prezzi, ad una riduzione nelle ore di lavoro e all’incremento dell’intensità nello svolgimento delle professioni, concentrate in un periodo di tempo inferiore a causa del numero minore di ore a disposizione.
Gli emendamenti su TFR e Salario Minimo
La Commissione Bilancio della Camera, che possiede competenze in merito ai disegni di legge riguardanti bilanci e dei servizi del Ministero della Finanza, ha deciso di riconsiderare emendamenti relativi a temi di grande interesse per i cittadini italiani. Tra gli argomenti inclusi vi sono, ad esempio, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e la possibile introduzione proprio del Salario Minimo.
E’ stata la stessa opposizione a portare avanti un emendamento che ha comportato nuovi sviluppi in merito alla discussione sul salario minimo. La misura era stata bollata come inammissibile, ma la decisione di riammettere tale proposta potrebbe davvero comportare una svolta fondamentale in merito alla tutela dei diritti dei lavoratori, considerando che il riesame riguarderà addirittura 65 emendamenti.
Cosa prevede il riesame?
Nel corso delle ultime settimane si sta dibattendo, in particolare, sulla possibilità di scegliere tra mantenere il TFR invariato, ossia presso il datore di lavoro, o conferirlo a forme di previdenza complementari, offrendo maggiore sicurezza economica a vantaggio dei lavoratori. Sarebbe un’iniziativa che comporterebbe un significativo rafforzamento del sistema previdenziale, che necessita profondamente di una modernizzazione.
La volontà di riequilibrare la giustizia sociale e la sostenibilità economica, invece, è stata evidenziata dalla riapertura del dibattito legato al salario minimo, che sempre secondo l’opposizione, garantirebbe una maggior dignità sul lavoro e un adeguamento opportuno relativo alle condizioni retributive salariali dei lavoratori. Sarà necessario attende per poter assistere a sviluppi significativi, ma si tratta di un discorso fondamentale, di interesse comune per tutti i cittadini d’Italia.