Sotto il cielo grigio di dicembre, la città di Lodi si prepara a celebrare una delle tradizioni più attese dell’anno: la Sagra di Santa Lucia. Con un allestimento rinnovato e accattivante, caratterizzato da deliziose casette di legno, il mercato natalizio promette di essere un’esperienza indimenticabile per abitanti e visitatori. I festeggiamenti, partiti dal 5 dicembre e che dureranno fino al 15, si svolgeranno in Piazza Vittoria, dove il grande albero di Natale brilla al centro di un’atmosfera di festa. Le parole stesse del presidente Apeca, Giacomo Errico, evidenziano l’entusiasmo che circonda questo evento. La festa non è solo un momento di commercio ma diventa un vero e proprio punto di aggregazione sociale per la comunità lodigiana.
L’inaugurazione della Sagra di Santa Lucia segna l’inizio di un’iniziativa che, attraverso un’architettura semplice e affascinante, trasforma la piazza in un villaggio di legno. Le casette, tutte fatte di legno, offrono ai visitatori prodotti artigianali e gastronomici tipici del territorio. Questo nuovo allestimento ha come obiettivo principale quello di far rivivere tradizioni passate e allo stesso tempo abbracciare l’innovazione. Infatti, non si tratta solo di un mercatino, ma di un’esperienza complessiva che rende il centro storico di Lodi un luogo dove convivialità e cultura si intrecciano in modo perfetto. La scelta di un grande albero di Natale, alludendo alla festa e alle tradizioni natalizie, contribuisce a creare un’atmosfera di festa e calore, molto apprezzata dalle famiglie e dai giovani.
Inoltre, la sagra non è solo un’opportunità di shopping natalizio; offre anche spazi dedicati ad attività didattiche per adulti e bambini, come ad esempio il ciclo di produzione della cioccolata. Questi eventi interattivi sono progettati per coinvolgere il pubblico e rendere la visita ancor più memorabile. L’iniziativa può trasformarsi in un patrimonio della città, un simbolo che ricorda l’importanza della tradizione nella vita quotidiana, dove il commercio non è solo un atto di vendita, ma un gesto di condivisione e comunità.
Le autorità locali esprimono entusiasmo
Durante il taglio del nastro, diverse figure istituzionali hanno voluto esprimere il loro sostegno per l’evento. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio/imprese per l’Italia, ha messo in luce il valore di tali manifestazioni per la vitalità economica e sociale del territorio. Con una visione chiara, Sangalli ha sottolineato come questi mercatini possano fungere da catalizzatori per il commercio locale, diventando punti di incontro tra tradizione e modernità. La bellezza della piazza, secondo lui, si amalgama perfettamente con la proposta gastronomica che la contraddistingue, alimentando la curiosità dei visitatori e attrarli sempre più verso Lodi. Non è solo una questione economica; è anche l’aspetto umano che rende l’evento unico e coinvolgente.
La presenza di prodotti enogastronomici locali è una strategia vincente, che distingue il mercato di Lodi da quelli delle città più grandi, come Milano. E mentre i mercatini offrono una gamma di proposte allettanti, il presidente di Confcommercio esprime il desiderio che questo evento possa diventare ogni anno più robusto e coinvolgente. È una riflessione sulla tradizione, che deve essere non solo celebrata, ma anche trasmessa alle generazioni future.
La voce del sindaco e del vescovo
Anche il sindaco di Lodi, Andrea Furegato, ha preso la parola durante la cerimonia di inaugurazione, indicando che il week-end di apertura è stato un momento di prova per il potenziamento della sagra. Ha chiesto supporto a commercianti e cittadini per rendere il mercato sempre più attrattivo e affollato. Lodi, secondo Furegato, ha bisogno di eventi come questo, che non solo portano economia, ma rinforzano anche i legami sociali tra le persone. La sua visione per la città diventa chiara: trasformare i weekend in occasioni per far rivivere il centro e attrarre visitatori con eventi che mescolano commercio e socialità.
Le parole finali del vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti, hanno chiuso in bellezza la giornata. Ha ringraziato gli organizzatori e, enfatizzando il simbolismo delle casette di legno, ha richiamato l’idea di casa come luogo di calore e comunità. Questo messaggio risuona profondamente nei tempi difficili che stiamo vivendo. La benedizione delle casette rappresenta un auspicio di unità e ritrovo per tutti, un invito a riconnettersi in un momento di festa e riflessione.