Roma: Alighiero e Boetti. La magia del raddoppiare dimezzando

In occasione del trentennale della sua scomparsa, l’Accademia Nazionale di San Luca celebra uno dei più influenti artisti del XX secolo, Alighiero Boetti. Si dà vita a una mostra dal titolo suggestivo “Raddoppiare dimezzando”. Curata con attenzione da Marco Tirelli e in cooperazione con Caterina Boetti, presidente della Fondazione Alighiero e Boetti, l’esposizione si preannuncia come un viaggio affascinante attraverso i temi ricorrenti del doppio e della proliferazione, evidenziando l’evoluzione della visione artistica di Boetti.

Un tributo speciale nel cuore di Roma

La mostra è allestita presso Palazzo Carpegna, un luogo che rievoca una grandezza storica e culturale. Qui, il Salone d’Onore, insieme alla Sala bianca e al porticato borrominiano, accoglie un’accurata selezione di opere dall’Alto valore espressivo. Ognuno degli spazi è concepito per creare un’atmosfera coinvolgente, facendo da sfondo a lavori che non solo riflettono ma amplificano l’unicità del messaggio di Boetti. L’esposizione promuove un’esperienza d’arte in cui lo spettatore è chiamato a interagire con le opere.

La ricchezza del pensiero artistico di Boetti è qui messa in evidenza, rivelando la sua capacità di trasformare concetti complessi in forme visive accessibili, quasi familiari. Ogni opera rappresenta un universo di significati, una sorta di cosmografia che ricompone e rielabora le intuizioni precedenti dell’artista. Con una struttura allestitiva innovativa, il Salone d’Onore rinvigorisce l’intera esperienza di fruizione dell’arte, proponendo un contesto vitale dove il passato e il presente dialogano in sintonia.

Doppio e molteplice: un concetto sempre attuale

L’idea del doppio permea tutto il lavoro di Boetti, ed è proprio questo il concept centrale della mostra. Ogni pezzo esposto, sia esso rigoroso o astratto, presenta una dicotomia tra l’unità e la molteplicità, tra l’essere e il divenire. Non è solo un’esplorazione della forma, ma anche della percezione; ciò che vediamo cambia costantemente, arricchendo la nostra comprensione e offrendo sempre nuovi spunti di riflessione. Le opere sono illustrate in modo tale che ognuna di esse diventi un invito a scoprire ulteriormente, proiettando lo spettatore in un viaggio di continua scoperta.

Marco Tirelli sottolinea che le opere di Boetti non si esauriscono nel tempo o nel contesto in cui sono nate, ma si manifestano come entità vive, in continua evoluzione. Questo dinamismo è un elemento chiave per capire la portata e l’originalità del suo pensiero artistico. E così, entrando in mostra, il pubblico si troverà di fronte a portali che conducono a nuove interpretazioni, nuove emozioni e nuovi significati. La rielaborazione del concetto di “classico” è un’altra delle marcate innovazioni di Boetti, il quale reinterpreta le regole e le norme dell’arte, rendendole sempre instabili, come un continuo rinnovarsi dell’idea stessa di creatività.

Un’ occasione per riflessione e ispirazione

La mostra “Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando” non si limita a presentare delle opere, ma offre anche uno spunto per riflessioni più ampie sul concetto di arte nel contesto contemporaneo. Con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’esposizione assume un profilo che va oltre il semplice evento culturale, diventando un momento di aggregazione e dialogo. Inserendo Boetti nel dibattito attuale, il pubblico è incoraggiato a esplorare le implicazioni del suo lavoro, coinvolgendo artisti, studiosi e semplici curiosi in una conversazione vivace sull’arte e sull’interpretazione.

L’arte di Boetti diventa così un ponte tra generazioni, un’esperienza che unisce le esperienze passate con le nuove visioni del presente. Chi visiterà la mostra avrà l’opportunità di riflettere su come il pensiero artistico possa comunque rimanere rilevante e provocatorio. Il dialogo tra il visitatore e l’opera è esso stesso un esempio di come l’arte possa innescare idee, emozioni e domande in un contesto che non smette mai di evolversi.

Published by
Ludovica Rossi