Presentata alla Camera dei Deputati una nuova pubblicazione che potrebbe segnare un punto di svolta nell’urbanistica italiana
Si tratta di “L’Italia di prossimità: il futuro della pianificazione urbana e territoriale”, un’opera del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori . Con questa iniziativa, il CNAPPC lancia una vera e propria sfida: ridisegnare il nostro modo di vivere, muoverci e lavorare in città, valorizzando la prossimità sostenibile. L’obiettivo centrale è quello di sviluppare un modello di vita urbano che si concentri sulla qualità della vita, integrando aspetti ecologici, economici e sociali.
La pubblicazione, frutto del lavoro del Comitato Scientifico del CNAPPC, è diretta dal Professor Carlos Moreno, celebre per il suo innovativo concetto di “Città dei 15 minuti”. Questa idea, in sostanza, offre l’opportunità di vivere in città dove ogni servizio essenziale è raggiungibile in un breve lasso di tempo. Dieci principi fondamentali emergono nel testo, delineando un nuovo approccio alla pianificazione urbana:
- Creazione di un sistema basato sulla prossimità.
- Estensione del concetto a territori raggiungibili in 30 minuti.
- Sviluppo e potenziamento di trasporti pubblici e reti di mobilità.
- Incremento di spazi verdi e pubblici in contesti urbani.
- Sostegno alle economies locali attraverso il recupero del patrimonio culturale.
- Promozione di architetture e urbanistiche inclusive e accessibili.
- Utilizzo della tecnologia per favorire territori smart e connessi.
- Costruzione di comunità capaci di resistere ai cambiamenti climatici.
- Promozione di benessere, coesione sociale e giustizia.
- Innovazione nelle strutture di governo e nei quadri normativi.
Questi principi non sono solo teorie. Mirano a realizzare un cambiamento tangibile nel modo in cui le città vengono progettate e vissute. Ora si pone una domanda inevitabile: riusciremo a realizzare tutto questo in un contesto urbano che, per troppe volte, ha visto politiche frammentate e poco incisive?
I vantaggi della prossimità urbana
Il Professor Moreno ha chiarito che investire nella prossimità urbana offre numerosi vantaggi. Uno degli aspetti più significativi è la riduzione della necessità di lunghi spostamenti, con evidente decremento della dipendenza dai combustibili fossili. Questo, non solo migliora la sostenibilità ambientale, ma contribuisce anche a rafforzare la coesione sociale. Infatti, una città che promuove la prossimità non è solo più ecosostenibile, ma tende a dedicare maggior attenzione alla qualità della vita dei suoi abitanti.
Proprio per contrastare i vecchi schemi, caratterizzati dalla dispersione urbana e dall’uso massiccio delle automobili, viene proposto un modello che tenda a riunire le persone e a facilitare le interazioni sociali. Città nate da questa concezione possono trasformarsi in spazi inclusivi, dove il bene comune trova spazio e dove chiunque può sentirsi parte attiva della comunità. Questa nuova visione offre anche il vantaggio di rendere le città più vivibili e meno inquinate: gli spostamenti diventeranno più brevi e i luoghi di lavoro e svago potranno trovarsi a distanza percorribile a piedi o in bicicletta.
La necessità di una riforma urbanistica
Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC, ha espresso chiaramente come le attuali normative urbanistiche siano inadeguate per le sfide contemporanee. È giunto il momento, secondo lui, di un cambio di paradigma radicale, che superi le regole obsolete ancora in uso. Queste proposte rappresentano, in effetti, un forte invito all’azione politica. Non si tratta solo di piccoli aggiustamenti o interventi spot, come il contenimento del consumo di suolo o la riqualificazione energetica: è il momento di una riforma globale e integrata.
La riflessione su come dobbiamo strutturare le città non può prescindere dalla consapevolezza che gli attuali modelli urbanistici non sono più sufficienti. Serve un approccio nuovo, capace di affrontare problematiche complesse legate alla crescita urbana, al benessere dei cittadini e alla sostenibilità ambientale. Solo così si potrà rispondere in modo efficace alle esigenze delle generazioni future.
L’evoluzione del concetto di prossimità post-pandemia
Giuseppe Cappochin, che guida il Dipartimento di Riforma urbanistica del CNAPPC, ha messo in evidenza come la crisi della pandemia abbia significativamente cambiato le nostre percezioni e le nostre necessità in termini di urbanistica. Infatti, il dibattito sull’importanza di investire spazi pubblici nella trasformazione delle città è tornato di attualità. La crisi sanitaria ha svelato fragilità ed insufficienze nei modelli urbani, evidenziando l’urgenza di ripensare il benessere in funzione dell’ambiente urbano.
Gli eventi recenti ci hanno mostrato che la salute dei cittadini non può essere disgiunta dalla qualità degli spazi che abitano, dall’accessibilità ai servizi essenziali e dalla capacità delle comunità di interagire tra loro. Questo nuovo modo di vedere le cose si traduce non solo in un cambio di prospettiva, ma anche in un’opportunità unica per ricostruire città più resilienti e più adatte a gestire qualsiasi emergenza futura.
L’evento internazionale e il dibattito politico
Durante la presentazione di questa pubblicazione attesa, erano presenti nomi illustri della politica e dell’architettura, come Sergio Costa, Vicepresidente della Camera, e Teresa Taboas, Vicepresidente dell’Unione Internazionale degli Architetti . La partecipazione di queste figure istituzionali sottolinea l’importanza di avviare un dialogo sul tema della pianificazione urbana, un dibattito che deve coinvolgere non solo le amministrazioni locali, ma anche i cittadini, le associazioni e i professionisti del settore.
Nei giorni successivi, il CNAPPC ospiterà anche l’Assemblea della Regione 1 dell’UIA, mettendo così in risalto il ruolo dell’Italia nel dibattito internazionale sull’urbanistica. Questo incontro rappresenta una straordinaria opportunità per condividere le esperienze e le visioni italiane, contribuendo a creare uno scambio proficuo di idee su come affrontare le sfide future. La direzione intrapresa dalla pianificazione urbana in Italia può fungere da modello per altre nazioni, sottolineando un’idea fondamentale: la prossimità può e deve diventare la chiave di volta per costruire un futuro migliore nelle nostre città.