La mostra “Scart” rappresenta un’affascinante fusione tra arte, creatività e recupero. Inaugurata il 19 novembre a Palazzo Gotico di Piacenza, l’esposizione si pone come un invito a riflettere sull’importanza del riuso e del riciclo. Creata in collaborazione tra Gruppo Hera, Trs Ecology, il Comune di Piacenza e Confindustria Piacenza, quest’iniziativa va oltre il semplice concetto di recupero, trasformando rifiuti industriali in opere d’arte che raccontano storie straordinarie. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 16 gennaio, offrendo a chiunque l’opportunità di scoprire l’affascinante mondo della trash art.
All’interno di un gioiello architettonico come Palazzo Gotico, la mostra espone ben 48 opere d’arte e design che raccontano un percorso di recupero e reinvenzione creativa. Realizzate con materiali di scarto, queste opere nascono dalla sinergia tra artisti del trash e studenti delle più importanti accademie italiane, come Bologna, Milano Brera e Firenze. Ogni pezzo, un capolavoro unico, dimostra come la creatività possa trasformare ciò che comunemente consideriamo rifiuto, dando vita a oggetti che non solo sono funzionali, ma anche pieni di significato. Di particolare interesse è l’installazione dello scultore Davide Dall’Osso, dedicata alle donne vittime di violenza, che aggiunge una dimensione toccante all’intera esposizione.
Un design senza tempo grazie alla trash art
La mostra presenta un ampio ventaglio di oggetti, realizzati in un arco temporale di oltre due decenni. Da creazioni recenti a pezzi storici, ogni opera racconta la sua storia. La cosa sorprendente è che, nonostante le differenze nei materiali e nelle tecniche artistiche, tutte le opere condividono un elemento chiave: la capacità di restare attuali al di là delle mode. La trash art, in questo senso, riesce a preservare una modernità intrinseca, sfidando il flusso del tempo che spesso caratterizza gli oggetti di design tradizionali. Questo approccio inusuale al riuso non solo offre nuova vita agli scarti, ma invita anche a una riflessione profonda sul nostro rapporto con il consumo e il rifiuto.
Oggetti che narrano storie toccanti
Ogni oggetto esposto ha una storia da raccontare, una narrazione ricca di inventiva e sensibilità artistica. Per esempio, resti di biciclette si trasformano in appendiabiti, mentre carrelli da supermercato e imbottiture di materassi abbandonati si trasformano in un divano che ha guadagnato notorietà in noti programmi televisivi. Queste creazioni non sono semplici pezzi d’arredo, ma veri e propri narratori del nostro tempo. Il divano ricavato da pancali e braccioli di carri ferroviari, poi, ci porta a riflettere sul cambiamento dei nostri stili di vita. Rappresenta l’evoluzione delle nostre abitudini di viaggio, in un’epoca in cui il fascino dei viaggi è stato in parte sostituito dalla frenesia della vita moderna.
Figure professionali che ispirano
In uno spazio dedicato, si trova la collezione “Donne e uomini business,” formata da statue che, con posture dinamiche e materiali inusuali, accolgono i visitatori. Ogni figura rappresenta un aspetto diverso del mondo professionale, riflettendo la laboriosità e l’innovazione tipiche del territorio piacentino. Una statua è realizzata con cinture di sicurezza di automobili dismesse, un’altra con colorati triangoli di panno assorbente. Queste opere richiamano l’attenzione sulla spinta all’eccellenza e sull’imprenditorialità, enfatizzando il legame con la cultura locale e il potenziale del recupero creativo.
Un’installazione potente contro la violenza di genere
Uno dei punti focali della mostra è l’installazione di Davide Dall’Osso, intitolata “In un mondo perfetto,” composta da eleganti tutù creati con pannelli policarbonato precedentemente utilizzati nel periodo Covid. Ogni tutù rappresenta un personaggio femminile, simbolo di resistenza e resilienza alla violenza di genere. Questa opera immaginifica invita a riflettere sulla necessità di un cambiamento e sulla potenza dell’arte nel raccontare storie di lotta e speranza. Momenti di leggerezza si intrecciano con narrazioni più gravi, creando un dialogo profondo e significativo che coinvolge le emozioni e stimola la riflessione su questioni sociali importanti.
Dettagli pratici per visitare la mostra
Per chi desidera esplorare il mondo di “Scart,” la mostra rimarrà aperta fino al 16 gennaio. L’ingresso è libero, e gli orari sono articolati in modo da permettere la visita in vari momenti della settimana. Sarà possibile visitarla dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, con un’apertura straordinaria il mercoledì anche durante il giorno. Durante il weekend, gli orari si estendono dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Si raccomanda di tener presente che alcune giornate, come il 25, 26, 30 e 31 dicembre, e il 1° gennaio, la mostra sarà chiusa, ma ci sarà un’apertura straordinaria il 7 e l’8 dicembre con orario continuato.