Restauratore Basilica Assisi: il tesoro artistico più prezioso al mondo

La Basilica di Assisi è uno dei più straordinari esempi di arte e spiritualità, e nei suoi luoghi si intrecciano storie che fanno vibrare il cuore. Un recente anniversario ha riportato alla luce l’importanza dei lavori di restauro che, iniziati 25 anni fa, continuano a rivelarsi cruciali per la conservazione di questo monumento. Il capo restauratore, professor Sergio Fusetti, ha sottolineato come l’arte che abbellisce la basilica richieda una continua attenzione. Scopriamo insieme cosa si cela dietro ai restauri e alla straordinaria dedizione che circonda questo luogo sacro.

La Basilica di Assisi non è solo un monumento, ma un vero e proprio scrigno di tesori artistici. Le parole del professor Sergio Fusetti risuonano come un richiamo alla realtà. La manutenzione è, nel suo dire, di fondamentale importanza. Poche settimane fa, il ciclo di restauri che ha abbracciato le cappelle laterali della chiesa inferiore è giunto al termine. Eppure, l’attività non si fermerà del tutto: ci si fermerà in vista del Giubileo e per l’ottavo centenario della morte di San Francesco. “Dopo di che”, ha spiegato Fusetti in un’informativa della sala stampa del Sacro Convento, “riprenderemo con lo splendido lavoro sugli affreschi del Maestro di San Francesco”.

Questo vale a dire che le opere d’arte devono essere costantemente monitorate e curate. La bellezza, infatti, è anche fragilità, e poche creazioni possono vantare una storia così complessa e straordinaria da conservare. Le cappelle, le vetrate, i dipinti e tutto il resto necessitano di esperti del settore per conservarsi in condizioni ottimali, e il lavoro di squadra tra professionisti permette, o almeno si spera, di mantenere intatta l’autenticità e la magnificenza che il mondo intero riconosce a questo luogo.

un viaggio nella storia: il restauro della basilica

Guardando indietro nel tempo, è impossibile non menzionare il 28 novembre 1999, una data cruciale per la storia della Basilica di Assisi. Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento, ha ricordato quel momento speciale. Meno di cinque mesi prima dell’inizio del Grande Giubileo del 2000, il portale della chiesa superiore riaprì le sue porte, accolto dall’assenza di fede, il timore e la gioia di quanti attesero di poter tornare a visitare questo posto che ha sempre avuto un legame profondissimo con la spiritualità.

Dopo oltre due anni di lavori complessi, la basilica tornò a essere luogo di culto. Una celebrazione solenne, officiata dal cardinale Angelo Sodano, segnò quel giorno speciale. Quella ripresa avvenne non senza difficoltà. Gli enormi danni provocati dal terremoto del 26 settembre 1997 richiesero sforzi straordinari per la sua ricostruzione. L’impresa sembrava impossibile: ricostruire le vele crollate, eppure, la scommessa si rivelò vincente.

la sfida dell’utopia: tra lavoro e speranza

Il “cantiere dell’utopia”, come venne ribattezzato, attrasse l’attenzione di esperti e appassionati. Si trattava di una sfida in un contesto distrutto e, allo stesso tempo, fervente di speranza. Il termine ricostruzione non esprime pienamente ciò che avvenne, poiché ogni restauratore si trovò di fronte a una minaccia reale: preservare un passato magnifico a fronte di un presente difficile. Le sfide tecniche furono molteplici, ma il risultato finale racconta una storia di rinascita e resilienza.

Così, attualmente, la Basilica di Assisi continua a trasmettere vibrante bellezza mentre si appresta ad affrontare nuove fasi di restauro, nel segno di una tradizione che ha radici profonde e un significato che va oltre la mera bellezza estetica. Con ogni restauro e nuovo intervento, la basilica si rinnova, eppure resta saldamente legata alla sua storia, alle sue origini e all’incredibile patrimonio che rappresenta.

Published by
Ludovica Rossi