Quando l’arte diventa azione: terza edizione imperdibile di Good StArt

Il Centro TOG di Milano, meta di innovazione e speranza, si fa palcoscenico di una straordinaria iniziativa artistica e benefica. Qui, l’arte non è solo una questione estetica, ma uno strumento potente per il cambiamento. La mostra Good StArt, infatti, combina arte contemporanea e solidarietà per sostenere il lavoro emblematico del Centro nella riabilitazione dei bambini con gravi patologie neurologiche. Un progetto che invita tutti ad essere parte attiva nel creare un mondo migliore. Non si tratta della solita storia di richieste di aiuto, ma di un vero e proprio movimento in cui bellezza e impatto sociale si intrecciano per dimostrare che l’arte può davvero fare la differenza.

Un ospite d’onore: il Centro TOG

Situato in Via Livigno 1, il Centro TOG si presenta come un rifugio di speranza nel panorama frenetico di Milano. Varcare la soglia di questo luogo è come entrare in un’altra dimensione, dove il suono della città si attenua e lascia spazio a un clima di determinazione e resilienza. Qui, bambini e famiglie affrontano sfide immense, con il supporto di professionisti che dedicano il loro tempo e la loro passione alla riabilitazione. E non solo, l’arte assume un ruolo fondamentale in questo contesto, diventando una parte integrante della cura e della terapia.

Dentro il Centro, si respira una vitalità unica. Già dall’ingresso, si nota come le opere d’arte non siano semplicemente esposte come in un museo distante, ma si integrino perfettamente con l’ambiente. Le creazioni artistiche interagiscono con i pazienti, contribuendo a creare un’atmosfera di creatività e speranza. Gli artisti che hanno collaborato a Good StArt non hanno donato semplicemente opere, ma hanno risposto a un invito a partecipare a un progetto che ha il potere di migliorare la vita di molti.

L’inaugurazione della mostra

Dal 14 novembre, il Centro TOG ha aperto le sue porte a una mostra che riunisce 33 opere varie, comprendenti pittura, fotografia e scultura. Queste opere, donate da artisti e gallerie sparse in tutta Italia, raccontano storie diverse e sguardi unici sul mondo. Non c’è elitismo nei pezzi esposti; ogni opera vive, respira e si amalgama con gli spazi del Centro, mantenendo viva la connessione con tutte le persone che lo frequentano.

“L’arte ha una potenza innegabile”, dice Antonia Madella Noja, Segretario Generale della Fondazione TOG. Questo concetto si percepisce facilmente nel momento in cui si passeggia tra le varie sale. Qui, la bellezza non è solo visiva, ma diventa anche un analgesico emotivo. Ogni creazione invita alla riflessione e, al contempo, incoraggia a continuare a sperare e a lottare. È un viaggio in cui arte e cura si fondono, creando un legame speciale e indissolubile.

Good StArt: un’asta che fa la differenza

Ma non finisce qui. Il culmine di Good StArt si avrà il 28 novembre, quando il Centro TOG ospiterà un’asta benefica in collaborazione con Christie’s. Magari si penserà che un’asta non sia poi così emozionante, ma è ben più di un semplice evento commerciale. È, infatti, un momento di coesione sociale dove la comunità intera si riunisce per un obiettivo comune. Come dice Matteo Pacini, curatore dell’evento: “L’arte non sta sul piedistallo: si sporca le mani e fa la sua parte”.

La partecipazione è aperta a tutti e non occorre essere esperti o collezionisti d’arte per prendere parte all’asta. Ogni opera venduta non è solo un pezzo da esibizione, ma si trasforma in fondi che andranno direttamente a supporto delle terapie e delle necessità delle famiglie. La possibilità di vincere un’opera d’arte diventa, quindi, un gesto concreto e tangibile, un modo per dimostrare solidarietà e generosità. Ogni puntata è un atto di amore, un passo verso un futuro più luminoso per i bambini del Centro TOG.

Published by
Ludovica Rossi