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Prelievi e versamenti sotto la lente d’ingrandimento: ecco come evitare (legalmente) i controlli

Come cambieranno i limiti per prelievi e versamenti bancari a partire dal prossimo anno? Cosa sapere e cosa fare per evitare di incorrere nella visita della Guardia di Finanza

I limiti di prelievo giornalieri e mensili, possono variare in base alle regole dettate dalla banca che ha emesso la carta. In genere sono compresi, giornalmente, in una forbice che va dai 250 ai 1000 euro di prelievo, ma è il cliente stesso che può interessarsi alla faccenda in prima persona, negoziando con la sua banca aumenti o diminuzioni dei limiti preimposti.

La situazione muta nel momento in cui ci si trova a prelevare da un ATM che non sia appartenente alla propria banca; in questo caso il limite è fisso ed è, solitamente, pari a 250 euro. Aldilà delle decisioni assunte dalle singole banche, è importante precisare una cosa.

Ossia che la legge non prevede un tetto massimo stabilito in merito ai prelievi dal proprio conto corrente, ma ne limita soltanto l’utilizzo e la circolazione del contante. Nonostante, come appena affermato, le banche non possano imporre una soglia che non può essere superata, possono entrare in gioco dei vincoli in merito alla normativa contro il riciclaggio di denaro.

Infatti, per prelievi mensili che sforano il tetto dei 10.000 euro, la banca è obbligata a chiedere al cliente il motivo di tale riscossione. Sarà prerogativa della banca stessa comunicare l’esecuzione dell’operazione all’UIF, presso la Banca d’Italia. L’istituto centrale procederà, se lo riterrà opportuno, ad indagini approfondite sui suddetti movimenti.

Novità per il 2025?

Nonostante diventi sempre più costante ed esteso il discorso riguardante la possibilità di abolire definitivamente monete e contanti per favorire il progresso digitale anche nei pagamenti e nelle attività bancarie, la nuova Legge di Bilancio 2025 non contiene elementi significativi in merito. Secondo varie stime la possibilità è che questo processo avvenga entro il 2030, ma non è ancora il tempo di parlarne.

Sono previsti, dunque, cambiamenti o modifiche rispetto alle normative e ai limiti attualmente correnti? La risposta è no. Per il 2025 resteranno in vigore gli stessi limiti dell’anno corrente. Proprio il fatto che tutto rimarrà invariato, ha generato il malcontento di molti cittadini, impossibilitati, ad esempio, nel prelievo di oltre 250/300 euro dagli sportelli che non appartengono alla propria banca.

Volante della Guardia di Finanza (Depositphotos foto) – www.quotidianoarte.it

I rischi perdurano

L’assenza di imposizioni stringenti, tuttavia, non azzera il rischio di poter incorrere in conseguenze più o meno gravi. I controlli sui prelievi, a partire dal prossimo anno, saranno molto più rigidi. Nonostante non esistano norme che vietino il pagamento mediante banconote, superare la soglia dei 10.000 euro mensilmente prelevati, potrebbe attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, che arriverebbe, addirittura, ad inserire nel mirino le tue attività di regolari prelievi, con il sospetto di potenziali finanziamenti illeciti o, peggio, riciclaggio di denaro. Tuttavia, l’AdE non è abilitata ad eseguire controlli sui prelievi, ma unicamente su trasferimenti o depositi di denaro.

Alle banche resta, perciò, il dovere di segnalare tali operazioni, anche nei casi in cui la somma totale venga prelevata in più operazioni e non interamente nel corso della medesima occasione. Sarà, poi, la già nota UIF, presso la Banca d’Italia, che una volta ricevuta la segnalazione esaminerà la questione e, nel caso in cui lo decidesse opportuno, si avvarrà dell’operato della Guardia di Finanza per ulteriori accertamenti. La soluzione unica è evitare di prelevare con troppa frequenza, in modo tale da non alimentare un qualsivoglia tipo di sospetto.

 

Published by
Flavio Forlini