
Che cos'è la pensione di reversibilità?(www.quotidianoarte.it)
La pensione di reversibilità è uno strumento di sostegno economico per i familiari di un pensionato o di un assicurato deceduto.
Questo trattamento pensionistico, erogato dall’INPS, è regolato da una serie di disposizioni normative che determinano l’importo e i requisiti per l’accesso. Con l’arrivo del 2025, alcune novità hanno attirato l’attenzione, in particolare riguardo ai diritti degli ex coniugi divorziati. In questo articolo, esploreremo i dettagli della pensione di reversibilità e le recenti pronunce della giurisprudenza, con un focus particolare sulla situazione dei divorziati.
La pensione di reversibilità è un beneficio economico che spetta ai familiari di un pensionato deceduto, e il suo importo dipende da diversi fattori, inclusi il grado di parentela con il defunto e la situazione economica del beneficiario. Secondo la legge italiana, l’importo della pensione di reversibilità è proporzionale alla pensione che il defunto riceveva durante la sua vita. Per il 2025, le percentuali di pensione da assegnare rimangono invariate rispetto agli anni precedenti:
- Coniuge superstite: 60% della pensione del defunto.
- Figlio unico superstite (minore, studente o inabile): 70%.
- Due figli superstiti: 80% (in assenza di coniuge).
- Tre o più figli superstiti: 100% (in assenza di coniuge).
Queste percentuali rappresentano un’importante misura di protezione economica per i familiari, assicurando loro un sostegno in un momento delicato.
Novità giurisprudenziali
Recentemente, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno fornito chiarimenti fondamentali riguardo alla pensione di reversibilità, ampliando la sua portata e i diritti dei beneficiari. Due pronunce significative meritano particolare attenzione:
- Estensione dei beneficiari: La Corte Costituzionale ha stabilito che anche i nipoti maggiorenni orfani, riconosciuti inabili al lavoro e a carico del pensionato defunto, possono accedere alla pensione di reversibilità. Questa decisione è stata motivata dalla necessità di garantire un supporto economico anche a categorie di familiari che, fino a questo momento, erano escluse.
- Sospensione della decurtazione per redditi aggiuntivi: Un’altra sentenza importante ha affermato che la pensione di reversibilità non può essere ridotta nel caso in cui il beneficiario percepisca redditi aggiuntivi. Questo principio tutela i beneficiari, garantendo loro un supporto economico sufficiente a fronteggiare le spese quotidiane, senza penalizzarli per eventuali guadagni extra.

Un aspetto cruciale riguarda i diritti degli ex coniugi. Secondo l’ordinanza n. 5839 del marzo 2025, l’ex coniuge divorziato può avere diritto a una quota della pensione di reversibilità, a condizione che soddisfi due requisiti fondamentali:
- Deve essere titolare di un assegno divorzile stabilito dal giudice al momento del divorzio.
- Non deve essersi risposato.
Se entrambe queste condizioni sono soddisfatte, l’ex coniuge ha diritto a ricevere una parte della pensione di reversibilità, insieme al coniuge superstite. Questa disposizione riconosce l’importanza del contributo economico che un ex coniuge può aver ricevuto in passato e la necessità di continuare a garantire un sostegno economico, anche dopo la separazione.
La ripartizione della pensione di reversibilità
La ripartizione della pensione di reversibilità non avviene in modo automatico, ma è oggetto di valutazione da parte del giudice. Se sia il coniuge superstite sia l’ex coniuge possono beneficiare della pensione, il giudice deve determinare la quota spettante a ciascuno, tenendo conto di vari fattori. Tra questi, la durata del matrimonio e le condizioni economiche di entrambi i coniugi giocano un ruolo fondamentale.
Altri elementi che il giudice considera includono:
- L’entità dell’assegno divorzile.
- Le circostanze familiari, come la presenza di figli e le condizioni di disagio economico.
- L’assistenza morale e materiale fornita al defunto durante la vita.
Questo approccio mira a garantire una ripartizione equa, che rispetti le finalità solidaristiche della pensione di reversibilità, riconoscendo il sostegno economico che il defunto forniva ai vari membri della famiglia.