Cinque anni e mezzo dopo il devastante incendio, la cattedrale di Notre-Dame a Parigi ha riaperto i battenti. Un evento che ha unito il mondo e richiamato l’attenzione di numerosi leader globali, ponendo in risalto l’impegno collettivo nella ricostruzione. La cerimonia di riapertura ha avuto luogo con una solennità che ha avvolto il monumento simbolo della capitale francese e ha suscitato emozioni in tutti coloro che hanno partecipato.
La cerimonia di riapertura di Notre-Dame si è svolta in una serata magica, con circa cinquantamila persone presenti. Tra queste vi erano ben 50 capi di Stato e dignitari internazionali, nonché 2.500 operai e artigiani che hanno contribuito alla straordinaria opera di ricostruzione. Il presidente Emmanuel Macron, salendo sul palco, non ha mancato di esprimere la sua gratitudine a tutti coloro che hanno messo il proprio talento e la propria fatica al servizio di questa impresa. «Siamo qui, oggi, per onorare il sacrificio e l’impegno di ognuno di voi», ha dichiarato con passione. Con queste parole, Macron ha voluto sottolineare l’importanza di ogni singolo contribuente, che ha reso possibile il recupero e la rinascita di un simbolo così importante per la Francia e per il mondo intero. Nonostante il festeggiamento, l’assenza del Papa, che ha preferito inviare un messaggio piuttosto che presenziare, ha colpito molti. La sua scelta di rimanere al di fuori è apparsa come un’affermazione dei suoi principi, prediligendo le periferie rispetto alle capitali.
Un messaggio di fraternità
In assenza del Papa, il suo messaggio ha viaggiato fino al cuore dell’evento, recando un messaggio profondo e significativo. Esplicito in ogni parola, il Pontefice ha visto la riapertura di Notre-Dame come un atto simbolico di rinnovamento e riunione per la Chiesa di Francia. «Le porte di Notre-Dame possano essere aperte per accogliere tutti», ha detto tramite l’arcivescovo Laurent Ulrich e il nunzio apostolico, Celestino Migliore. Questo intervento, seppure a distanza, ha toccato le corde di una polemica relativa a un eventuale biglietto d’ingresso, che la ministra della Cultura Rachida Dati aveva proposto. Macron ha confermato che l’accesso alla cattedrale rimarrà gratuito, enfatizzando il loro desiderio di rendere questa storia accessibile a tutti, un simbolo di apertura e accoglienza.
Presenze illustri
L’evento ha attirato non solo figure politiche, ma anche celebrità e personalità del mondo economico, creando un’atmosfera di festa e celebrazione. Tra i partecipanti, il presidente americano Donald Trump, seduto al fianco di Macron, ha suscitato molta curiosità, così come il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la cui presenza è stata accolta con calore e applausi. Un momento speciale si è creato quando il presidente italiano Sergio Mattarella e Trump si sono stretti la mano, scambiandosi alcune parole. Non sono mancate le interazioni gioviali tra Macron e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, showcase di un clima di cordialità e buone relazioni diplomatiche. Anche Elon Musk ha fatto la sua apparizione, creando un curioso contrasto tra lavoro e celebrazione nel contesto di un evento così profondo.
La musica e l’arte
Nel frattempo, la cerimonia ha celebrato non solo la riapertura della cattedrale, ma anche l’arte e la cultura che permeano la storia di Notre-Dame. L’organo monumentale, il più grande mai realizzato in Francia, ha ripreso a suonare per la prima volta da quel fatidico incendio, regalando ai presenti un momento di pura commozione. Gli artisti, tra cui nomi noti della musica francese e non solo, hanno deliziato il pubblico con le loro performance, rendendo l’atmosfera ancora più speciale. Inoltre, un grande presepe napoletano, realizzato da abili artigiani italiani, è stato inaugurato e rimarrà esposto fino a febbraio, arricchendo l’esperienza culturale di tutti i visitatori.
Una celebrazione di unione
Questo evento ha segnato non solo una riapertura fisica, ma una rinascita simbolica per tutto il popolo francese e per gli amanti dell’arte e della cultura di tutto il mondo. Nonostante la pioggia che ha costretto a modificare alcuni piani iniziali, la cerimonia all’interno è stata segnata da momenti di riflessione e celebrazione collettiva, richiamando alla mente il significato di unione e resilienza. Alla fine della giornata, un gala all’Eliseo ha chiuso in bellezza la celebrazione, con leader mondiali che hanno brindato alla collaborazione e alla pace in un contesto di festa e condivisione. La riapertura di Notre-Dame ha davvero rappresentato un’incredibile vittoria per la cultura e la solidarietà.