Evita di usare codici PIN comuni per la tua carta: queste combinazioni aumentano il rischio di frodi e truffe.
Viviamo in un’epoca in cui tutto è connesso, veloce, a portata di clic. Ma mentre la tecnologia ci semplifica la vita, i rischi crescono. Uno di questi è più vicino di quanto pensi: il PIN della tua carta di credito o debito, quelle quattro cifre che usi quasi senza pensarci. Mai chiesto quanto sia davvero sicuro? Ecco, forse meno di quanto immagini.
Il PIN è la prima barriera tra i tuoi soldi e chi vorrebbe appropriarsene. Ma, diciamolo chiaro, con solo 10.000 combinazioni possibili, è come mettere un lucchetto su una porta fragile. Soprattutto oggi, con software sempre più avanzati e l’intelligenza artificiale che può analizzare dati a una velocità pazzesca. A peggiorare le cose ci pensiamo noi: scegliamo PIN prevedibili e banali, il che rende il lavoro dei truffatori ancora più facile.
Non ci vuole un genio per capire che combinazioni come “1234” o “0000” siano tra le più diffuse. Ma sai qual è il problema? La gente continua a usarle! Secondo uno studio, quasi l’11% delle persone utilizza “1234” come PIN. Praticamente è come lasciare la porta di casa aperta con un biglietto: “entra pure”. E non è finita qui: sequenze semplici, ripetitive o legate a informazioni personali, come date di nascita o anniversari, sono una manna dal cielo per chi vuole fregarti.
Aggiungi a questo la potenza degli strumenti tecnologici a disposizione dei cybercriminali e capisci perché è così facile decifrare quei quattro numeri. Cosa fare, quindi? La risposta è semplice, ma non sempre scontata: scegliere PIN meno ovvi e più casuali.
I numeri da evitare (e perché lo fanno tutti)
Parliamoci chiaro: il problema è che vogliamo tutto facile, anche ricordarci il PIN. Per questo, le combinazioni più usate sono sempre le stesse: 1234, 1111, 0000, 1212, 7777, 2000, 6969. Fanno comodo, no? Si ricordano al volo, non devi nemmeno pensarci. Ma sono anche le prime che qualcuno proverebbe nel tentativo di accedere alla tua carta.
D’altra parte, sono così popolari che è quasi come se ci fosse un cartello sopra: “Sì, questo è il mio PIN”. Dall’altra parte, combinazioni come “8068” risultano tra le più sicure, proprio perché sono meno intuitive e più difficili da indovinare. Certo, ti toccherà fare un piccolo sforzo per ricordarle, ma i tuoi soldi ti ringrazieranno.
Non solo il numero: abitudini da cambiare
Non è solo questione di scegliere un PIN meno scontato. Ci sono altre abitudini che spesso ci mettono nei guai, anche senza accorgercene. Scrivere il PIN su un post-it attaccato al portafoglio? Peggio di così c’è solo condividerlo con qualcuno, magari perché si pensa di poterlo fare senza rischi. E non parliamo dei truffatori telefonici: basta una telefonata convincente per spingere qualcuno a rivelare il codice, convinto di parlare con un “dipendente della banca”.
Viviamo in un mondo dove i ladri non hanno più bisogno di scassinare le porte: basta che trovino una falla nei tuoi dati. Con l’intelligenza artificiale che avanza, le vecchie difese non bastano più. Gli istituti bancari stanno già sperimentando soluzioni come l’autenticazione biometrica o i codici OTP che cambiano continuamente. Ma nel frattempo, tocca a noi fare la nostra parte. Scegliere un PIN più robusto è un primo passo. Non costa niente, ma può fare la differenza tra proteggere i tuoi risparmi o perderli in un attimo. Forse è arrivato il momento di smettere di considerare il PIN come un dettaglio e dargli l’attenzione che merita.