Sono più di 800 i comuni italiani che hanno adottato la TARIP, mettendo da parte la TARI. In cosa consiste? Quali sono le criticità e i benefici?
La TARI è la tassa che deve essere pagata sui rifiuti prodotti. Volete sapere a chi spetta il pagamento? Se chi abita l’immobile ne è anche il proprietario, il pagamento spetterà ovviamente a lui; invece, nel caso in cui chi vive nell’immobile sia l’affittuario, se il contratto di locazione è superiore a sei mesi, il pagamento spetterà proprio all’inquilino.
Sul costo della TARI influiscono una quota fissa, dipesa dai metri quadri dell’immobile, dai costi di esercizio e di smaltimento e da ulteriori voci riguardanti le modalità del servizio, e una quota variabile, che muta in base al numero di persone che occupano l’immobile.
Il pagamento deve essere effettuato in un’unica soluzione al termine dell’anno, oppure in più rate per spalmare il costo. Le persone con un reddito inferiore ad un certo limite – variabile da comune a comune – che possono attestare una situazione economica o familiare disagiata, potranno richiedere di essere esenti dal pagamento o, in alternativa, ricevere una riduzione sulla somma.
Esiste un altro modo per evitare di pagarla? Nei comuni italiani in cui la tassa è vigente, il proprietario dell’immobile o l’affittuario dovrà obbligatoriamente provvedere a versare la somma richiesta. Ma sono molte le zone del nostro paese in cui la TARI ha lasciato spazio ad un’altra tassa, reputata maggiormente conveniente.
Cos’è la TARIP?
La TARIP (Tariffa Puntuale Rifiuti) è un sistema di calcolo della tariffa rifiuti legato alla reale produzione degli stessi. Si fonda, in breve, sul principio che chi meno produce, meno paga. Il costo finale sarà, dunque, sempre influenzato dal volume, dal peso e dalla mole complessiva dei rifiuti dei quali effettivamente ci si disfa. Negli ultimi mesi questo sistema ha ottenuto una popolarità e un’approvazione sempre crescente tra i cittadini italiani, permettendo, inoltre, di incentivare il riciclo in tutto lo ‘Stivale’.
Come funziona il pagamento nello specifico? Come abbiamo detto, il punto cruciale della TARIP è il suo sistema di calcolo puntuale, tenendo conto della quantità di spazzatura prodotta. La tassa prevede, oltre a tale variabile, influenzata dal numero di svuotamenti annuali concessi dal Comune per sbarazzarsi dei rifiuti indifferenziati, anche una quota fissa, strettamente legata all’ampiezza – e perciò ai metri – dell’immobile.
Un sistema che garantisce maggiore equità
Il sistema di monitoraggio della TARIP consiste nell’installazione di chip sui contenitori destinati all’indifferenziato, in modo tale da tenere costantemente sotto controllo l’attività che avviene nel cassonetto, registrando in tempo reale quante volte annualmente viene svuotato. Si tratta, dunque, di una tassa molto più vantaggiosa, specie per i cittadini che mantengono un particolare occhio di riguardo per il rispetto della raccolta differenziata.
Non è da escludere che in futuro questo sistema potrà sostituire in via definitiva la TARI, in merito alla quale un crescente gruppo di persone ha continuato ad esprimere il proprio malcontento, evidenziandone le criticità. Al momento sono già 870 i comuni della penisola ad aver accantonato la TARI in favore della tassa puntuale e considerando i benefici apportati sia al portafoglio dei cittadini, sia all’ambiente, non è da escludere che il numero di territori interessati possa crescere negli anni a venire.