Saranno circa tre milioni i visitatori che, al termine del 2024, si prevede visiteranno le mostre curate dal Comune di Milano, distribuite tra il Palazzo Reale e i musei civici. Un numero tondo e impressionante, che conferma l’appeal culturale di Milano, sempre più in evidenza sulla scena internazionale. Le esposizioni hanno saputo attrarre visitatori con una varietà di opere e artisti, portando a città lombarda un notevole flusso di turisti e appassionati d’arte. Ma quali sono state le mostre che hanno colpito di più l’immaginario collettivo? Andiamo a scoprirlo!
Le mostre più visitate: sorprese e conferme
Il primato di questa stagione espositiva va a ‘Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana‘, che ha registrato un sorprendente totale di 174mila ingressi. Quella che all’apparenza poteva sembrare un’esposizione di moda si è rivelata un irresistibile richiamo per il pubblico, unendo arte e cultura pop in un modo davvero particolare. A seguire, ‘Cezanne-Renoir‘ ha catturato l’attenzione di 146mila visitatori, confermando l’interesse perpetuo per i grandi maestri dell’impressionismo. Queste cifre non fanno altro che dimostrare quanto sia viva e dinamica la scena espositiva milanese.
Un’altra mostra degna di nota è ‘Il grido interiore‘ di Eduard Munch, che si chiuderà il 26 gennaio e ha richiamato 140mila persone. Una rassegna che affronta temi profondi e spesso angoscianti, ma che è riuscita comunque a emozionare e a coinvolgere gli spettatori. Anche il meno esplosivo, ma comunque significativo, ‘Picasso lo straniero‘ ha totalizzato 80mila ingressi. Nonostante i numeri inferiori rispetto ad altre mostre, l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi ha sottolineato che si tratta di un’esposizione con una forte connotazione politica, il che potrebbe spiegare l’affluenza minore.
Milano guarda avanti: un 2025 ricco di progetti
I dati sull’affluenza delle mostre sono stati presentati dal sindaco Beppe Sala, il quale ha espresso ottimismo per il futuro della cultura a Milano. “Chiudiamo il 2024 con buoni numeri”, ha dichiarato Sala, aprendo la strada a un 2025 che si preannuncia ricco di eventi. Saranno ben 50 i progetti espositivi in programma, che fungeranno da lancio per un anno culminante: il 2026, quando Milano ospiterà le Olimpiadi invernali. È evidente quindi che la città non ha intenzione di fermarsi, ma anzi si sta organizzando per attrarre ancora più visitatori.
In particolare, l’anticipazione di una creazione site specific da parte di Anselm Kiefer, da posizionare nella sala delle Cariatidi, ha suscitato molta curiosità. “Sarà una sorpresa”, ha assicurato il sindaco, lasciando i milanesi e i turisti in trepidante attesa. Il legame tra arte e sport è un elemento che Milano sembra voler sfruttare al massimo, utilizzando la velocità e la visibilità dell’evento olimpico per portare la sua offerta culturale a livelli ulteriori.
Un futuro brillante per la cultura milanese
Il panorama culturale di Milano continua a espandersi, creando opportunità per artisti, curatori e visitatori in un ecosistema vibrante e stimolante. Eventi come le mostre appena menzionate non solo portano numeri impressionanti, ma rappresentano anche un’importante opportunità di dialogo tra diverse forme d’arte e culture. Con la forte attenzione verso la programmazione di esposizioni che possano attrarre pubblici diversi, Milano si posiziona sempre di più come un crocevia culturale in continua evoluzione.
I prossimi anni si preannunciano intensi: l’incombente evento olimpico del 2026, infatti, dà l’idea di una Milano pronta a brillare, capace di incapsulare l’eleganza della sua storia e allo stesso tempo di abbracciare le tendenze più contemporanee. Con uno sguardo sempre frizzante e attento ai dettagli, la città si prepara a regalare nuove esperienze culturali, continuando la sua tradizione di essere al passo con i tempi e, perché no, con i sogni di un futuro luminoso per il mondo dell’arte e della cultura.