Milano, la città delle meraviglie artistiche, si prepara a dare il benvenuto a un nuovo gioiello culturale: il Museo di Palazzo Citterio. Questa inaugurazione, fissata per il 7 dicembre, coincide con la festività di Sant’Ambrogio, il patrono della città, creando così un evento di grande richiamo. Dopo decenni di attese e variazioni nei progetti, non è solo l’apertura di un museo ma è il culmine di un’ambiziosa iniziativa culturale nota come “Grande Brera”, destinata a ridefinire il panorama artistico milanese. Tra arte moderna, storie di famiglie legate alla cultura e un’aspirazione che guarda al futuro, questa nuova struttura si profila come un autentico centro culturale.
La Grande Brera: un progetto culturale faraonico
La nascita del Museo di Palazzo Citterio rappresenta il tassello finale di una pianificazione culturale ben più ampia. Il progetto “Grande Brera” si propone di unire diverse istituzioni sotto lo stesso tetto, in un modo che non ha precedenti. Non solo Palazzo Citterio, ma anche la storica Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Braidense. Questo piano non ha solo l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale milanese ma vuole anche posizionare Milano come una delle assolute protagoniste a livello nazionale e internazionale nel settore turistico culturale. Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca, ha indicato chiaramente il traguardo ambizioso: “attrarre un numero crescente di visitatori paragonabile a città iconiche come Firenze e Roma.”
L’impatto economico si preannuncia notevole. Con riferimento ai dati delle entrate degli Uffizi e del Colosseo, rispettivamente 63 e 100 milioni di euro nel 2023, Crespi ha messo in evidenza come Milano necessiti di un incremento significativamente più alto rispetto ai 5 milioni generati dalla Pinacoteca di Brera. Le aspettative sono alte quindi; con la nuova apertura si prevede un afflusso di 50 mila visitatori in più nel quartiere di Brera nell’anno successivo. Questi numeri non sono poi così lontani dalla realtà: nel 2023 ben 500mila visitatori avevano già visitato la Pinacoteca, un segno chiaro dell’attrattività del contesto artistico milanese.
Un patrimonio artistico tutto da scoprire
Palazzo Citterio non si limiterà a presentare un’architettura avvenieristica ma anche un’importante collezione di oltre 200 opere d’arte moderna e contemporanea. Queste opere andranno a completare il ricco patrimonio della Pinacoteca di Brera. Tra i pezzi più significativi si trova la “Testa di toro” di Pablo Picasso del 1942, insieme a una serie di lavori di artisti del calibro di Giorgio Morandi e Umberto Boccioni. Da non dimenticare, poi, la presenza di opere iconiche come “La Fiumana” di Pellizza da Volpedo, che rappresenta un autentico studio per il celebre “Il Quarto Stato.”
La collezione si è arricchita grazie a donazioni prestigiose delle famiglie Jesi e Vitali, avvenute negli anni Settanta e Ottanta. Recentemente, due nuovi dipinti di Morandi sono stati donati dalla famiglia Vitali, e molte altre opere di artisti contemporanei sono attualmente in fase di acquisizione. La curatela di Crespi immagina un museo dinamico, in costante evoluzione, che possa continuare a offrire nuove prospettive e suggestioni a tutti i visitatori.
Innovazione e riorganizzazione culturale
Mentre Milano si appresta a vivere un grande cambiamento del suo patrimonio museale, è importante notare anche altre manovre in atto. Una novità significativa sarà il trasferimento dell’opera “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci alla Pinacoteca di Brera. Questo straordinario dipinto, attualmente situato a pochi chilometri da Brera, sarà parte di una riorganizzazione culturale su scala nazionale. Crespi ha evidenziato come tale mossa potrebbe, non solo aumentare il numero di visitatori, ma anche generare introiti annuali notevoli, stimabili intorno ai 10 milioni di euro.
In un periodo in cui i musei italiani vengono costantemente messi a confronto con le strutture di altri Paesi, Crespi ha valorizzato la riforma introdotta nel 2014 da Dario Franceschini, ex ministro della Cultura. Questa iniziativa ha dato una spinta significativa alla gestione delle istituzioni culturali, portando a risultati concreti in termini di ricavi e afflusso di pubblico, creando delle autentiche sinergie tra opere e visitatori.
Milano si affaccia dunque a un nuovo capitolo della sua storia artistica, rendendo Palazzo Citterio un nuovo centro di attrazione, custode di opere che raccontano storie e culture che abbracciano il contemporaneo e il classico.