Mercato dell’arte: rallenta ma non si ferma nel primo semestre

Il mercato dell’arte continua a far parlare di sé. Dopo un 2022 che ha segnato record storici, i dati dei primi sei mesi del 2024 svelano un rallentamento significativo. Assistiamo a un’improvvisa contrazione nelle vendite, in particolare nelle case d’asta più rinomate come Christie’s, Sotheby’s e Phillips. Il report di Deloitte Private, presentato a Roma, offre un’analisi approfondita di queste dinamiche, svelando segnali di cambiamento e tendenze emergenti. Scopriamo insieme i particolari di questa nuovissima scenario.

I redditi delle principali case d’asta, come detto, hanno registrato un vero e proprio calo. Si parla di una contrazione a doppia cifra, segnata da un abbassamento delle offerte che ha, di fatto, costretto collezionisti e investitori a un atteggiamento più prudente. Nonostante il mercato fieristico abbia ritrovato una certa vivacità dopo l’emergenza pandemica, la cautela rimane palpabile. Gli acquisti si indirizzano con attenzione particolare nei giorni di punta, dedicati maggiormente ai collezionisti di fama mondiale.

Questo clima di incertezza si riflette anche nell’analisi effettuata durante la presentazione del report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione”. Qui, gli esperti hanno messo in evidenza un cambiamento nei comportamenti d’acquisto e nelle scelte artistiche, segno che le forze economiche e le mode stanno evolvendo. Le nuove generazioni, infatti, si stanno affacciando a questo mondo con approcci completamente diversi rispetto ai collezionisti tradizionali.

Nuove generazioni di collezionisti: il futuro dell’arte

Un aspetto che emerge con forza dal report è l’aumento dei giovani acquirenti, in particolare quelli sotto i 40 anni d’età. Barbara Tagliaferri di Deloitte Italia ha sottolineato come la digitalizzazione abbia rivoluzionato le modalità di acquisto e come i Millennials stiano, di fatto, guidando la domanda. Questi nuovi entranti nel mercato sono particolarmente attratti da artisti contemporanei e da beni di lusso, che spaziano dal design agli accessori.

È interessante notare che Christie’s ha visto un incremento impressionante del 35% dei nuovi clienti, tra cui una quota consistente di Millennials. Anche Sotheby’s e Phillips non sono da meno, dichiarando che il 40% dei nuovi offerenti proviene proprio da questa generazione. Questo rappresenta un cambio radicale nelle dinamiche di mercato… e se consideriamo il peso e l’influenza delle nuove tecnologie, il futuro dell’arte sembra essere più luminoso che mai.

I mercati globali dell’arte: chi guida e chi perde

Esplorando la geografia del mercato, gli Stati Uniti continuano a rimanere il leader indiscusso. New York è ancora la capitale del collezionismo per il suo enorme bacino di ultra-high-net-worth individuals e per la robusta infrastruttura culturale che supporta gli investimenti. Questo non toglie, però, che altre aree, come Hong Kong, stiano guadagnando un ruolo importante, fungendo da fulcro per gli investimenti delle major.

D’altra parte, Londra ha faticato a mantenere la sua posizione preminente, mentre Parigi sta guadagnando terreno, avvalendosi di investimenti significativi dalle gallerie e dalle fiere. Questo spostamento di potere nel panorama dell’arte globale indica chiaramente che le dinamiche economiche e le preferenze culturali stanno cambiando, e l’arte, come riflesso della società, ne è influenzata in modo incisivo.

Non resta che osservare come si evolverà ulteriormente questo settore, ricco di storia ma, al contempo, dinamico e pronto ad adattarsi ai tempi moderni. Sarà interessante seguire le prossime aste e le fiere, per capire quali direzioni prenderà il mercato e quali tendenze continueranno a emergere nei mesi a venire.

Published by
Ludovica Rossi