Mercatini di Natale Catania: il bando che ha scatenato polemiche e attenzioni

Catania si trova al centro di una serie di polemiche legate all’organizzazione dei mercatini di Natale, mentre si stanno risolvendo questioni importanti legate ad altri eventi. La diatriba riguarda in particolare l’affidamento delle aree per i mercatini, suscitando interrogativi e preoccupazioni tra le associazioni locali. In questo articolo, esploreremo i dettagli della situazione, le polemiche emerse e le reazioni degli attori coinvolti.

Le polemiche sul bando dei mercatini di Natale

Catania si prepara per le festività dicembrine, ma non senza controversie. Dopo aver affrontato ultimamente la questione della Fiera dei Morti, il Comune si trova ora a dover gestire le polemiche relative all’affidamento per l’organizzazione dei mercatini natalizi. È tutto cominciato quando il 18 ottobre, la direzione delle Attività Produttive ha comunicato l’apertura di un bando. Questo avrà una durata dal 26 novembre fino al 28 dicembre, culminando con l’inaugurazione del 29 novembre. Gli orari di apertura sono stati fissati dalle 10 alle 22, con una possibilità di estensione fino alle 23.45 durante i festivi. Tuttavia, a far barcollare l’idea di una gestione fluida è stato il particolare dell’assegnazione delle aree.

Il bando ha identificato ben otto aree per l’allestimento dei mercatini natalizi; ciò ha attirato l’attenzione dei cittadini, tra cui quella degli esperti, per l’assenza di una zona chiave: piazza Federico di Svevia. Inizialmente inclusa in un piano approvato dalla giunta del sindaco Enrico Trantino, la sua esclusione ha sollevato non poche perplessità. Le dichiarazioni dell’assessore Giuseppe Gelsomino, che ha smentito l’esistenza di affidamenti diretti e parlato di una potenziale svista, hanno inasprito ulteriormente il dibattito.

La discussione su piazza Federico di Svevia e l’affidamento diretto

Piazza Federico di Svevia, posizionata nelle vicinanze del Castello Ursino, ha rappresentato un punto focale della discussione, essendo una delle aree che gli organizzatori locali avevano messo in agenda per le celebrazioni natalizie. Christian Vittorio, responsabile dell’E20 Agency, ha sostenuto di aver ricevuto un affidamento diretto per questa area. Questo nella sua comunicazione sui social ha entusiasticamente annunciato l’organizzazione del primo mercatino natalizio nel castello, ma la posizione dell’assessore ha messo in dubbio la validità di tale affermazione. “Non mi risulta che ci sia alcun affidamento diretto”, ha ribadito Gelsomino, lasciando intendere che, contrariamente a quanto affermato, non esistevano stati accordi definitivi.

Le dichiarazioni contrastanti hanno amplificato il mistero riguardo alla gestione delle aree e alla mancanza di chiarezza nelle procedure. La corsa a presentare le domande per i mercatini entra in un clima di incertezze, dato che è emerso che molti gruppi locali sarebbero stati esclusi dalla procedura di selezione a causa della nuova modalità di affido che si basa sul sorteggio. Altre associazioni si sono unite a criticare l’approccio, ritenendo che tale metodo favorisse il caos e l’incertezza.

Le preoccupazioni delle associazioni locali

Le associazioni che hanno già gestito mercatini in passato sono particolarmente preoccupate riguardo a questa situazione. Gloria Sangiorgio, di Agorà, ha espresso la sua apprensione, avendo delle riserve sul fatto che l’affidamento avvenga senza tener conto dei meriti e delle esperienze passate di quelli che si candideranno. “La possibilità che si ricorra al sorteggio per la selezione degli operatori rischia di escludere chi nel tempo ha dimostrato competenza nel settore”, ha sottolineato Sangiorgio.

Questa mancanza di certezze potrebbe anche avere ripercussioni sulla qualità dei mercatini stessi, influenzando negativamente l’immagine della città. E non solo; si teme anche che ciò possa contribuire a diffondere un messaggio di incertezza nei confronti dei potenziali visitatori, aumentando la complessità all’approntamento dei festeggiamenti. Inoltre, il bando che richiede l’iscrizione alla Camera di commercio potrebbe escludere diverse associazioni e realtà locali, in quanto non vi è un’esigenza di tale iscrizione nella normativa vigente per le associazioni.

Le normative attuali e le loro complicazioni, unite ad un processo di selezione poco chiaro, si stanno rivelando un puzzle da risolvere. Le associazioni chiedono, dunque, maggiore attenzione e chiarezza da parte delle istituzioni al fine di garantire un processo che tenga conto della tradizione e della professionalità.

Published by
Ludovica Rossi