Nei cantieri delle ferrovie italiane sono stati fatti dei ritrovamenti archeologici incredibili: resterai a bocca aperta.
Un content writer con la passione per i viaggi si dedica a esplorare l’incredibile connessione tra l’archeologia e il progresso infrastrutturale. Negli ultimi anni, la modernizzazione del sistema ferroviario in Italia ha rivelato una quantità impressionante di reperti storici. Ogni scoperta, ogni frammento di storia riportato alla luce ci narra storie di epoche passate. Proprio per questo, il lavoro dei gruppi come FS e Rete Ferroviaria Italiana sta diventando sempre più cruciale, non solo per costruire il presente, ma anche per conservare il passato.
Negli ultimi anni, il Gruppo FS ha intrapreso un faraonico lavoro di modernizzazione. Tuttavia, non è solo il progresso tecnologico che contraddistingue queste opere. Parte fondamentale di questo impegno è la salvaguardia del patrimonio archeologico. Le società Rete Ferroviaria Italiana , Italferr e Anas non si limitano soltanto a costruire nuove infrastrutture, ma si fanno carico di un’incredibile responsabilità: quella di garantire che i reperti storici, emersi durante i lavori, non vengano dimenticati o danneggiati.
Per facilitare questo, è stata istituita Archeolog, una onlus dedicata a restaurare e far conoscere questi reperti. Creata come risultato di una partnership con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, questa iniziativa ha come scopo di preservare non solo i reperti, ma anche la storia e cultura italiana che essi rappresentano. L’atlante che stanno sviluppando con dettagli sui siti di scavo è un esempio di come si possano mappare e valorizzare le scoperte archeologiche attraverso informazioni accessibili al grande pubblico. Questo progetto ha l’ambizioso obiettivo di sensibilizzare tutti verso l’importanza della storia e dell’archeologia, non solo per studiosi e appassionati.
La costruzione di infrastrutture ferroviarie non è solo un passo verso una mobilità migliore, ma porta anche alla luce preziose testimonianze del passato. Scoprite insieme alcune delle rivelazioni archeologiche più straordinarie emerse dai cantieri del Gruppo FS. Si parte da Furbara, nei pressi di Cerveteri, dove i lavori sulla linea Roma-Pisa hanno portato alla luce un’area produttiva e commerciale. Dati alla luce tra l’VIII e il IV secolo d.C. troveremo, fra gli altri, un’anfora con iscrizioni etrusche. Un segno molto forte della vita economica che avveniva in questo insediamento, collegato da una strada fin dal V secolo a.C.
A Pomezia, durante il potenziamento di un cavalcavia, scavi opportuni hanno rivelato un’antica via con tracce di una villa rustica, risale probabilmente al II-IV secolo d.C. Ciò dimostra la continua stratificazione storica di questi luoghi. A Pescara, nel 2024, i lavori per il terzo binario hanno scoperto resti del Bastione San Vitale, con mura larghe 1,40 metri. Un progetto di recupero in fase di approvazione promette di valorizzare questa area con un percorso ciclabile e pedonale.
Anche a Piadena, in Lombardia, è stata scoperta una fornace post-medievale utilizzata per produrre laterizi. Con pareti alte 1,40 metri, la struttura rivela dettagli sul come venivano realizzati i mattoni nei tempi passati, mostrando l’intenso utilizzo delle risorse locali. Questi ritrovamenti dimostrano che ogni scavo, ogni cantiere, può essere una porta aperta verso il passato, riportando alla luce storie dimenticate.
Al centro della salvaguardia del patrimonio archeologico c’è Italferr, la società del Gruppo FS che si occupa della gestione archeologica preventiva. Questo approccio prevede indagini non invasive e carotaggi, studi approfonditi che garantiscono che ogni sito venga opportunamente documentato prima di dare il via ai lavori infrastrutturali. Quindi, non è solo un compito aggiuntivo, ma una parte fondamentale del lavoro.
Uno degli esempi più significativi è la direzione Palermo-Catania, dove gli archeologi si sono attivati per eseguire sondaggi in tutte le aree previste dal progetto. Su una collina lungo il Fiume Dittaino, sono stati rinvenuti resti di insediamenti dall’età imperiale romana. Dettagli come le 168 tombe di una necropoli emersa offrono indizi preziosi sulla vita e le tradizioni di epoche passate. E così si scava non solo per costruire, ma anche per raccontare e preservare.
Inoltre, la linea Messina-Palermo ha dato vita a reperti di grande valore, risalenti all’antica colonia greca di Himera. Con circa 9300 tombe, questo ritrovamento ha fatto emergere informazioni sui rituali funerari e la vita sociale degli antichi greci, restituendo l’immagine di una città ricca e complessa. Attraverso tutti questi sforzi, non solo si tutela la memoria storica, ma si creano anche opportunità educative per le generazioni future. Le scoperte archeologiche dei cantieri ferroviari non sono semplici reperti, ma veri e propri racconti di un passato che continua a influenzare il presente.