Trapianto di midollo? Ecco palesarsi una nuova alternativa. Le cellule staminali vengono prelevate direttamente dai capelli
Il trapianto di midollo o di cellule staminali rappresenta il principale trattamento praticato per ristabilire un’equilibrata produzione di cellule ematiche in soggetti colpiti da una determinata patologia. Si fonda essenzialmente sulla sostituzione di un midollo osseo malato, il cui posto viene preso da uno sano.
Tra le patologie che possono generare gravi danni al midollo osseo, compromettendone la capacità di produzione regolare di cellule, vi sono l’anemia aplastica, il linfoma non-Hodgkin e la leucemia.
Per poter essere sottoposto a questo delicatissimo trattamento, il paziente deve necessariamente attestare un buono stato di salute, ma per il trapianto effettivo c’è bisogno di ricercare un donatore, generalmente tra i famigliari, che presenti un tessuto midollare simile, accrescendo la buona riuscita della procedura e il minor rischio di rigetto in caso di operazione.
Si tratta, in ogni caso, di un trattamento non esente da criticità che potrebbero subentrare nel corso dell’operazione stessa, su tutte le infezioni di tipo polmonare, ma nel caso in cui il donatore sia un fratello o una sorella del paziente e lo stesso sia giovane e goda di un buono stato di salute, i pericoli a cui si va incontro risultano significativamente attutiti.
Il trapianto di midollo potrebbe essere definitivamente superato
Siamo pronti a vivere una nuova era per quanto riguarda il trattamento delle malattie ematiche? E’ quanto evidenziato da un recente studio, che ha preso in esame le cellule staminali presenti nei nostri capelli; la ricerca, pubblicata per la prima volta su Nature, ha permesso agli esperti di giungere ad una conclusione storica. Grazie, infatti, alla presenza delle cellule proprio all’interno del cuoio capelluto, in futuro potrebbe divenire concreta la possibilità di evitare la pratica del trapianto di midollo, con tutte le criticità che la precedono e succedono, come l’attesa di un donatore compatibile e il rischio che il midollo venga rigettato.
La speranza di una terapia personalizzata sembra apparire sempre più come una futura certezza e la stessa sarebbe in grado di garantire una cura efficiente e semplificata delle malattie del sangue. Nei prossimi cinque anni avverrà l’effettiva sperimentazione clinica e la speranza è che le cellule possano risolvere la patologia che mirano a trattare agendo direttamente dall’interno del corpo del paziente.
L’obiettivo è di minimizzare i rischi
Quello che gli esperti si auspicano è la possibilità di raggiungere un punto in cui sarà possibile per i dottori individuare immediatamente la terapia più consona da adottare, in corrispondenza della diagnosi specifica che viene effettuata sul paziente. Il trapianto, pur restando ancora la principale opzione per garantire la totale guarigione al soggetto colpito, rappresenta comunque un rischio concreto.
Basta l’innesco di una banale infezione nel corso della procedura chirurgica e le conseguenze per il paziente sottoposto rischiano di diventare fatali. Il periodo del decorso post-operatorio non è di certo esente da ulteriori criticità, perciò garantire un’alternativa altrettanto efficace, se possibile più sicura, è proprio lo scopo primario da conseguire nel futuro prossimo dell’ambito sanitario.