La riflessione sulla nuova direzione del Movimento 5 Stelle è in pieno fermento e si arricchisce di nuovi episodi. Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ha deciso di prendere posizione in questo delicato momento, offrendosi come guida a lettori e attivisti grillini. Con un editoriale intrigante dal titolo “Come voterei”, egli ha delineato le sue proposte per l’assemblea costituente del M5s, lanciando la sua “mozione” e ponendosi come punto di riferimento per tutti quelli che vogliono orientarsi in questo frangente cruciale.
Negli ultimi anni, Marco Travaglio ha spesso offerto consigli e orientamenti al M5s, ma questa volta sembra aver alzato il tiro. Infatti, la sua proposta è più di un semplice contributo; è piuttosto un invito a prendere una posizione ferma, un confronto diretto con le indecisioni che al momento caratterizzano il Movimento. L’editoriale appare quasi come un “manuale pratico” per attivisti, in cui Travaglio affronta punto per punto ciò che ritiene fondamentale per il successo della consultazione. In questo frangente, l’obiettivo principale sembra essere l’uscita di scena di Beppe Grillo come garante e riferimento del Movimento.
L’esito di questo confronto diventa sempre più importante. Infatti, il direttore del Fatto avverte chiaramente che il voto è essenziale; “solo così si può contrastare l’influenza di Grillo”, che potrebbe avvalersi di un potere di veto per invalidare l’esito della consultazione. La soglia del quorum, fissata a metà più uno dei votanti, è diventata un punto cruciale, specialmente dopo che Conte ha deciso di eliminare i “profili inattivi”. Questo ha inevitabilmente abbassato il quorum; ma nonostante ciò, Travaglio esprime preoccupazioni sul fatto che il Movimento possa non riuscire a raggiungere il numero minimo di voti necessari.
Travaglio chiarisce anche quali quesiti dovrebbero essere proposti. All’inizio, sottolinea l’importanza di partecipare attivamente e votare tutti i punti all’ordine del giorno. “Se fossi un iscritto, voterei a tutti i quesiti,” afferma, aprendo così la strada a una strategia chiara e diretta per tutti gli attivisti. In seguito, suddivide il suo intervento in sezioni, fornendo indicazioni puntuali su cosa votare. L’accento è messo su temi cruciali come pace, lavoro, giustizia e ambiente, che considera aree “quasi tutte ottime” per il futuro del Movimento. La definizione di “progressisti indipendenti” come posizione da adottare può fungere da strategia per riuscire a collocare il M5s in un contesto politico sempre più complicato.
Il tema del vincolo dei due mandati viene affrontato con fermezza. Travaglio, dopo un’attenta riflessione, promuove l’idea di superare questo limite, un richiamo alla liberazione da vincoli che possano rappresentare un freno per i potenziali candidati. Le alleanze si rivelano un altro punto di discussione; la posizione del direttore è netta: “Assurdo vietarle a prescindere.” Questa flessibilità potrebbe aprire a possibilità che finora erano state escluse, come ad esempio alleanze strategiche con altri partiti, senza vincoli rigidi.
Il fatto che Marco Travaglio si trovi a chiudere la kermesse del M5s a Roma, celebrando il “15 anno di cambiamenti” del Movimento, è un segnale chiaro della sua centralità nell’attuale panorama politico. Questo evento si terrà pochi istanti dopo i risultati delle votazioni, conferendo a Travaglio il potere simbolico di nobilitare la storia del Movimento proprio in un momento di svolta. La narrazione che egli costruirà sarà fondamentale per fissare l’immagine di un Movimento in evoluzione, pronto ad abbracciare una nuova era.
Finora si è parlato soprattutto di Beppe Grillo come figura di riferimento, ma ora la questione si complica. Travaglio potrebbe benissimo diventare il nuovo punto di riferimento, il “garante” de facto del Movimento, un ruolo che fino ad oggi apparteneva al fondatore. La riflessione di Andrea Quartini, un parlamentare del M5s, ammette implicitamente il ruolo significativo che Travaglio ha acquisito, accettando di buon grado i suoi suggerimenti e affermando come questi possano effettivamente riflettere le reali necessità del Movimento oggi.
Mentre il M5s cerca la sua strada nel futuro politico, le parole di Marco Travaglio potrebbero risultare determinanti, fungendo da bussola per attivisti e iscritti in un periodo di grande incertezza e cambiamento.