Il bonus previsto dal governo Meloni è a rischio. La causa è dovuta all’affossamento della legge di bilancio.
Il bilancio italiano è uno degli strumenti più importanti per gestire le finanze pubbliche e indirizzare le politiche economiche e sociali del paese. Esso rappresenta una sintesi delle entrate e delle uscite dello Stato, e riveste un ruolo cruciale nella definizione della sostenibilità economica e della stabilità finanziaria.
Ogni anno, il governo italiano presenta un bilancio che stabilisce le risorse da destinare a diversi settori, come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e la difesa, ma la sua complessità e le sfide legate alla sua gestione sono evidenti.
Le entrate del bilancio italiano derivano principalmente dalle imposte dirette e indirette, tra cui l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) e l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).
Questi tributi costituiscono la principale fonte di finanziamento per lo Stato, ma la pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa, il che comporta un carico significativo per i cittadini e le imprese.
Le sfide del Bilancio
Una delle principali sfide del bilancio italiano riguarda la gestione del debito pubblico. L’Italia è vincolata dagli obblighi europei che limitano il livello di deficit e di debito rispetto al PIL. Nonostante ciò, il paese ha avuto difficoltà a ridurre il proprio debito, che è aumentato costantemente negli ultimi decenni. Questo peso del debito comporta alti costi di interesse che sottraggono risorse ad altre politiche pubbliche e limitano la crescita economica.
Inoltre, la rigidità delle spese statali, in particolare quelle legate alla previdenza sociale, rende difficile operare tagli significativi in determinate aree. Questo limita la possibilità di investire in innovazione, ricerca e sviluppo, che potrebbero rappresentare il motore della crescita economica del futuro.
Promesse del governo saltate
Il Governo italiano ha deluso le aspettative dei lavoratori, poiché la Legge di Bilancio non include le novità fiscali promesse. Sebbene fosse atteso un intervento per alleggerire il carico fiscale, in particolare per i redditi tra i 28.000 e i 50.000 euro, le risorse disponibili si sono rivelate insufficienti. La proposta di ridurre l’aliquota Irpef del 35% al 33% è stata rinviata a causa di entrate fiscali inferiori alle previsioni e alla necessità di consolidare i conti pubblici.
Si prevede un possibile intervento futuro, forse con un decreto a gennaio, ma l’effetto fiscale potrebbe arrivare solo nel 2026. La Legge di Bilancio ha dato priorità ad altre misure, come la conferma delle aliquote ridotte e il taglio del cuneo fiscale, lasciando il taglio Irpef in sospeso.