Roma si vivacizza con un turbinio di eventi culturali, grazie all’avvio della quarta edizione della Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea-Roma Arte in Nuvola. Specialmente in questa settimana, la capitale si trasforma in un palcoscenico per artisti da tutto il mondo. Con un focus su due forme d’arte in particolare: la ceramica e la fotografia, questo evento include anche una serie di mostre collaterali, performance dal vivo, dibattiti stimolanti e tanti eventi speciali. Per coloro che desiderano scoprire il ricco panorama artistico attuale, ecco una lista delle mostre imperdibili da visitare in città.
Il Museo Nazionale Romano, situato in una delle location più affascinanti della città, accoglie una mostra fondamentale dedicata a Tony Cragg, un grande maestro della scultura contemporanea. Il titolo evocativo “Tony Cragg. Infinite forme e bellissime” riflette perfettamente il cuore pulsante di questa esposizione. Cragg, attivo sin dagli Anni ’70, ha dedicato molta attenzione all’analisi di materiali e tecniche, dando vita a una gamma sorprendente di opere che intrecciano astrazione e figurativismo. Il suo lavoro è una continua ricerca di connessioni tra la forma e la sostanza, tra il vuoto e il pieno. Le sue sculture non sono semplici oggetti ma veri e propri dialoghi visivi che sfidano i limiti fisici, portando il visitatore a riflettere sulla natura stessa delle cose.
Ciò che rende unica la rassegna è la capacità di Cragg di coinvolgere il pubblico, suggerendo di esplorare le relazioni tra le forme visibili e invisibili. Ogni scultura invita a una reinterpretazione, a un viaggio attraverso l’immaginazione. Il curatore Sergio Risaliti, insieme a Stéphane Verger, ha accuratamente selezionato opere che offrono uno spaccato completo della poetica dell’artista, promuovendo un’esperienza totalmente immersiva. Non dimentichiamo che la mostra sarà aperta fino al 4 maggio 2025, un’opportunità perfetta per scoprire e ridiscutere il linguaggio plastico di uno degli artisti più influenti della nostra epoca.
All’Accademia di San Luca, fino al 15 febbraio 2025, si può ammirare la potenza espressiva di Alighiero Boetti in una mostra intrigante che segna il trentennale della sua morte. “Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando“, curata da Marco Tirelli e Caterina Boetti, invita a un’esplorazione profonda del lavoro di uno dei protagonisti più interessanti dell’Arte povera. Attraverso vari spazi espositivi come il Salone d’Onore e la Sala Bianca, l’esposizione illustra temi quali il doppio e la proliferazione, elementi che caratterizzano la ricerca di Boetti.
Le opere esposte, dalla grafica ai fotomontaggi, rivelano un legame intrinseco tra l’artista e il concetto di tempo e moltiplicazione. Quasi un gioco di specchi, Boetti ci porta a riflettere su come le norme artistiche siano state rubate e ridefinite. Significativa è la scultura-autoritratto in bronzo del ’93 che, come un abbraccio tra materia e spirito, cattura l’essenza duplice dell’artista. La mostra è un viaggio attraverso i codici e le forme espressive di Boetti, un’opportunità imperdibile per chi desidera scoprire e rinnovare la propria percezione dell’arte contemporanea.
Tra le altre mostre da segnare in rosso sull’agenda, spicca “Francesco Clemente. Anima Nomade” che sarà inaugurata sabato 23 novembre 2024 al Palazzo delle Esposizioni, e sarà visitabile fino al 30 marzo 2025. Curata da Bartolomeo Pietromarchi, l’esposizione è una celebrazione delle radici artistiche e culturali del maestro napoletano. Le opere iconiche, come le “Tends” e le “Bandiere”, rivelano una fusione di esperienze culturali, mescolando elementi dell’est e dell’ovest.
Una grande installazione all’interno di una sala centrale rappresenterà la connessione tra le altre opere, creando un’atmosfera coinvolgente e immersiva. Con rimandi a simbolismi metafisici e spirituali, l’esposizione di Clemente offre l’opportunità di esplorare il tema dell’identità artistica. Sono previsti eventi collaterali che arricchiranno ulteriormente l’esperienza e un catalogo che accompagnerà i visitatori in questo viaggio visivo e narrativo.
In un viaggio attraverso il mito greco, si può visitare la prima mostra dedicata a Penelope presso il Parco Archeologico del Colosseo. Curata da Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, la rassegna è un’omaggio alla figura della moglie di Ulisse, esplorando la sua resilienza e creatività attraverso oltre cinquanta opere. La mostra non è solo una rappresentazione artistica, ma un racconto che segue le epidemie e successi della figura femminile all’interno della mitologia.
Il percorso espositivo si snoda tra le Uccelliere farnesiane e il Tempio di Romolo, presentando opere che riflettono l’astuzia e la determinazione di Penelope. Essa è rappresentata simbolicamente con il telaio, simbolo di attesa e intelligenza strategica. Questo evento è solo l’inizio di una trilogia dedicata a donne forti della mitologia, con Antigone e Saffo a completare il tutto. Sarà anche disponibile un catalogo che approfondirà i vari aspetti della vita di Penelope e il suo significato nella cultura antica, accessibile fino al 12 gennaio 2025.
Alle Scuderie del Quirinale, la magia del Barocco riemerge con la grande mostra “Guercino. L’era Ludovisi a Roma“, aperta fino al 26 gennaio 2025. Sono oltre 121 opere in esposizione, provenienti da collezioni prestigiose che raccontano la vita e l’arte di uno dei grandi maestri del periodo. L’esposizione si concentra non solo sulle opere di Guercino, ma anche sul contesto artistico in cui operava, dominato da figure come Bernini e Reni.
L’allestimento coinvolgente permette ai visitatori di comprendere la complessità delle motivazioni artistiche e politiche dell’epoca. Le opere esposte parlano di una rivalità creativa che ha animato Roma nel XVII secolo, con un’affermazione culturale che ha forgiato i destini di famiglie illustri. Ogni pezzo racconta una storia di innovazione, sfida e bellezza, rivelando sfumature dell’arte barocca che incantano e abbagliano.
Scoprire la straordinaria mostra “I Colori dell’Antico. Marmi Santarelli” ai Musei Capitolini è un’esperienza da non perdere. Nel Palazzo Clementino, oltre 660 antichi marmi policromi rivelano storie di bellezza e potere. L’esposizione, distribuita su due sale, illustra l’importanza socioculturale dei materiali utilizzati dagli antichi romani, regalando un tuffo nella Storia.
La prima sala permette di osservare 82 frammenti policromi, mostrando la vasta gamma di colori e materiali usati dagli antichi. Nell’altra sala, un’importante selezione di campionari rappresenta l’evoluzione stilistica nel corso dei secoli. Accompagnata da un documentario, questa mostra si pone come un caleidoscopio, un viaggio attraverso affascinanti relazioni tra arte, potere e commercio.
Non da meno è la mostra “Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX Secolo” presso Palazzo Braschi. Questo grande evento riunisce circa 130 opere create da 56 donne, spesso dimenticate dai manuali di arte. La rassegna sottolinea il contributo significativo delle donne nella storia dell’arte, con uno sguardo su figure come Artemisia Gentileschi e Lavinia Fontana.
Esplorando vari stili e tecniche, l’esposizione celebra il percorso di queste artiste nel panorama culturale romano, evidenziando il ruolo della città come centro di formazione e innovazione. La mostra è una riscoperta delle voci artistiche al femminile e un passo importante verso una narrazione artistica più inclusiva e rappresentativa.
Ultima ma non meno importante, la mostra “Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile” al VIVE, in occasione del centocinquantesimo compleanno del pioniere della radio. Visitabile fino al 25 aprile 2025, l’esposizione offre una panoramica sulla vita e le invenzioni di Marconi, mettendo in luce il suo impatto sulla comunicazione contemporanea.
Ripercorrendo le sfide, i traguardi e gli aspetti controversi della sua carriera, il percorso espositivo è diviso in otto sezioni che raccontano la genialità di un uomo che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare. Con fotografie, documenti e audiovisivi, il pubblico sarà immerso nel mondo di Marconi, scoprendo il suo legame con l’innovazione e il cambiamento che ha trasformato il panorama tecnologico.