Netto cambiamento per il lavoro nero, un colpo decisivo dell’INPS o sarà l’ennesima ingiustizia ai danni dei cittadini
Il lavoro in nero è una delle piaghe che affligge l’economia italiana, creando una serie di problemi sia a livello individuale che collettivo. Si stima che il fenomeno del lavoro sommerso coinvolga milioni di persone, le quali, purtroppo, si trovano a lavorare senza essere registrate ufficialmente.
L’assenza contratti di lavoro, senza diritti e senza tutele è un fenomeno preoccupante. Il fenomeno del lavoro nero non solo penalizza i lavoratori, ma ha anche gravi ripercussioni sull’economia del paese, alimentando l’evasione fiscale e il mancato versamento dei contributi previdenziali.
Le radici del lavoro sommerso in Italia sono molteplici e complesse. Da una parte, il lavoro in nero può essere visto come una risposta a una situazione economica difficile, dove molte piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi.
Le aziende infatti sono costrette ad abbattere i costi per restare competitive. In questi contesti, molti datori di lavoro preferiscono assumere lavoratori senza contratti, evitando di pagare le tasse e i contributi previdenziali.
Le conseguenze
I lavoratori in nero subiscono numerosi svantaggi. Innanzitutto, non godono delle tutele previste dalla legge, come la malattia, la maternità, le ferie pagate e la pensione. In caso di infortunio sul lavoro, i lavoratori in nero non hanno alcuna garanzia di indennizzo o risarcimento. Inoltre, non possono godere delle indennità di disoccupazione in caso di perdita del lavoro, né di altre forme di sostegno previste per i lavoratori regolari.
Un altro aspetto negativo riguarda la bassa qualità del lavoro in nero, che spesso si traduce in condizioni di lavoro precarie, orari di lavoro eccessivi e salari al di sotto della norma. La mancanza di un contratto ufficiale rende i lavoratori vulnerabili ai ricatti e alla sfruttamento.
Cosa sta facendo l’INPS
L’INPS ha introdotto una nuova piattaforma digitale per gestire le azioni di compliance e contrastare il lavoro sommerso, come parte delle iniziative previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa piattaforma, attiva dal 13 novembre 2024, permette ai datori di lavoro di correggere irregolarità nei contributi, migliorando la trasparenza e semplificando gli adempimenti.
Utilizza dati provenienti dai flussi UniEmens e dalle comunicazioni obbligatorie al Ministero del Lavoro, concentrandosi sui rapporti di lavoro attivi senza corrispondenza nei flussi UniEmens. L’iniziativa prevede l’autocorrezione da parte dei datori di lavoro, con la possibilità di regolarizzare la propria posizione e ridurre le sanzioni, che sono comunque applicate in caso di inadempimento. La piattaforma favorisce la collaborazione tra INPS e contribuenti, migliorando la gestione delle irregolarità contributive e sostenendo l’emersione del lavoro nero.