Anche l’Australia si apre all’introduzione delle coltivazioni OGM. In cosa consistono e quali sono i potenziali rischi?
Gli OGM sono organismi che presentano un patrimonio genetico modificato artificialmente attraverso innovative tecniche di ingegneria genetica, alterandone il DNA.
Lo scopo principale dell’OGM è l’inserzione di nuovi geni, o la cancellazione di quelli bersaglio, al fine di migliorare le caratteristiche degli stessi organismi. Gli ambiti d’intervento principali nel processo di modifica del patrimonio sono usualmente la resistenza ad un determinato tipo di pesticida, parassita o malattia.
Negli ultimi anni la domanda di mercato riguardante queste culture ha subito un notevole aumento, soprattutto nel continente americano ed oceanico. D’altra parte, il mercato europeo limita fortemente la produzione e il commercio di organismi geneticamente modificati, contribuendo ad alimentare il senso di diffidenza generale nei confronti di questi specifici alimenti.
Non a caso, per legge, gli alimenti biologici non possono contenere ingredienti o derivati OGM. Il principale rischio nel caso di inserimento di questi organismi nell’ambiente è proprio che la loro immissione potrebbe portare ad uno squilibrio ecologico.
La scelta dell’Australia sull’OGM
La decisione presa dall’Australia ha fatto discutere e non poco. Nello Stato oceanico è infatti recentemente stata approvata la coltivazione di banane OGM. Lo scopo di tale coltura è elaborare un prodotto in grado di resistere alle infezioni da funghi ma questa scelta ha prodotto comuni dubbi riguardo la diffusione degli organismi geneticamente modificati, che stanno invadendo in modo crescente i nostri supermercati e le nostre tavole.
Nello specifico, la banana è il primissimo frutto OGM ad esser stato approvato nella nazione, sia per quanto concerne la produzione, sia per la commercializzazione. Questo frutto modificato, a cui è stata assegnata la denominazione QCAV-4 è stato sviluppata per contrastare la malattia di Panama, ceppo di fungo parassita che attacca direttamente le radici della pianta e che ha provocato serie problematiche riguardanti la coltivazione delle banane da un paio d’anni a questa parte. Il progetto è frutto di oltre due decadi di studi ed esperimenti, condotti dai ricercatori della Queensland University of Technology, adesso ufficialmente terminato.
I lati negativi delle coltivazioni OGM
Diversi esperti si sono espressi in merito alla diffusione crescente dell’OGM, definendola una soluzione concreta per contrastare la crisi agricola mondiale, causata dalla comparsa di nuovi imprevedibili parassiti, nonché dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici. L'”editing genetico“, come viene definito, potrebbe davvero costituire il principio fondante delle coltivazioni del futuro, anche perché prevede l’utilizzo di tecniche in grado di alterare i geni presenti nelle piante, garantendo una maggior sicurezza, anche a livello regolatorio.
Molti altri, al contrario, hanno sollevato non poche preoccupazioni in merito agli effetti che il consumo di questi alimenti potrebbe generare sulla salute umana, oltre che sulla possibile incidenza nell’ambiente naturale. I principali pericoli che potrebbero essere scaturiti dall’affermazione nel mercato produttivo degli OGM sarebbero la perdita delle biodiversità, l’impatto generato sul suolo e la contaminazione definitiva delle altre colture.