Un’iniziativa che unisce arte e salute
L’ospedale Humanitas San Pio X ha accolto con entusiasmo le opere master del Museo Poldi Pezzoli, portando un tocco di artistica raffinata nelle sue sale e ambulatori. La mostra fa parte di un progetto più ampio intitolato “La Cura e la Bellezza”, che già con i suoi primi due capitoli ha visto l’arte dell’Accademia Carrara di Bergamo e della Pinacoteca di Brera a Rozzano. Qui, quindi, i visitatori non solo ricevono cure, ma possono anche immergersi in un’esperienza visiva che stimola e rassicura.
Le dodici opere selezionate per “Il Poldi Pezzoli in Humanitas” non solo adornano le pareti, ma raccontano storie attraverso i dettagli scelti e ingranditi, rendendo l’attesa o il tempo speso in ambulatorio meno pesante e più incantevole. Si tratta di un tentativo vero e proprio di far uscire l’arte dalle gallerie e portarla nei luoghi dove è più necessaria, dove una semplice immagine può favorire la calma e la serenità dei pazienti e dei loro familiari.
Dettagli che sorprendono e rassicurano
Le opere abbondano di dettagli significativi che vengono esaltati nella loro riproduzione. Immaginate, per esempio, il rassicurante sguardo del Ritratto di dama di Piero del Pollaiolo che sembra accogliere i pazienti sin dall’ingresso. Anche quando ci si avvicina alla Radiologia e Radioterapia, i visitatori possono notare il volto serafico del Ritratto di donna di Giovanni Martinelli che guida il cammino verso la cura.
Le mani della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele, riprodotte dall’opera d’arte dell’Annunciazione del Sassoferrato, sono un’altra immagine che riesce a infondere sicurezza, avvolgendo coloro che si trovano in attesa di un trattamento, rendendo l’ambiente più familiare e meno ansiogeno. Accanto a ciò, l’ambulatorio di Oculistica presenta un giovane Hayez che sorride dal suo Autoritratto in un gruppo di amici. Questo non è solo un dipinto rinomato, ma un messaggio di serenità e positività.
La bellezza come metafora di attesa
Oltre a opere famose, il progetto introduce anche diversi oggetti da collezione, come ceramiche e orologi, che sono parte integrante della magnificente collezione del Museo Poldi Pezzoli. Le piccole statuette, definite “galanterie”, decorative e storiche, ritrovano una nuova vita come centrotavola nella mensa del personale, mentre gli orologi da taschino della celebre collezione di orologeria antica in Italia arricchiscono i corridoi dell’ospedale con il loro fascino nostalgico. Questi oggetti non sono solo decorativi, ma creano una metafora del tempo, rappresentando l’attesa che i pazienti affrontano durante il loro percorso di cura.
La tecnologia ha anche fatto la sua parte: immagini ad alta risoluzione sono stampate su un wallfilm speciale, creando un effetto tattile che avvicina il pubblico all’originale. Le opere sono in armonia con gli elementi funzionali degli ambienti; luci, estintori e monitor sono sapientemente integrati nel design complessivo.
Un’iniziativa che nutre legami e cultura
Il progetto “Il Poldi Pezzoli in Humanitas” non si limita solo a portare l’arte negli ospedali, ma consente anche agli operatori di diventare guide per pazienti e visitatori. Grazie a un percorso di formazione offerto dal museo, gli operatori ospedalieri possono ora condividere le storie e i significati che si celano dietro le opere esposte. Questo non è solo un modo per educare, ma anche un tentativo di creare un legame tra arte e salute, rendendo il soggiorno in ospedale un po’ meno solitario e più arricchente.
Come affermato dalla direttrice del Museo Poldi Pezzoli, Alessandra Quarto, l’incontro tra arte e l’ambiente ospedaliero offre una nuova prospettiva. Questo scambio propone una idea di bellezza non solo come un valore estetico, ma come un aiuto, un supporto morale e un modo per rendere più accogliente l’intero spazio dedicato alla cura, ritrovando così conforto e sollievo attraverso la cultura.