Un’esperienza artistica immersiva, pensata per collegare le persone attraverso la bellezza e l’espressione del corpo, sta prendendo piede nel cuore della cultura contemporanea. Recentemente, il Museo Borgogna ha lanciato un laboratorio creativo dal titolo intrigante: «Là, dove finisce l’orizzonte e inizia l’infinito». Sotto la guida esperta di Lorenzo De Simone, ballerino e psicologo, i partecipanti sono stati catapultati in un viaggio che ha miscelato movimento, emozione e arte, in un contesto che ha fatto vibrare gli animi. Che siate artisti o giovani curiosi, questo laboratorio ha offerto a tutti un’opportunità unica per esplorare la connessione tra corpo e spirito.
Il laboratorio organizzato ha invitato un mélange di partecipanti, dai ventenni fino a una signora che ha sfiorato l’età di 86 anni, creando un ambiente ricco di scambi e interazioni. In un’atmosfera coccolante e stimolante, i partecipanti hanno avuto la possibilità di esplorare il proprio spazio personale e collettivo. Con ogni movimento, sono stati guidati dalla dolce melodia delle note che fluttuavano nell’aria, come se ciascun gesto danzasse in armonia con gli affreschi degli Angeli musicanti che decorano la sala, opera di Bernardino Lanino. Il movimento stesso si è trasformato in un’esperienza di connessione: il semplice atto di girare la testa o alzare le spalle ha creato un legame viscerale tra gli individui. Ogni gesto, ogni sguardo si è intrecciato a una storia, a un’emozione.
Lorenzo De Simone, con le sue indicazioni misurate e i suoi gesti curati, ha incoraggiato i partecipanti a sentirsi a loro agio, prima nei loro movimenti individuali e poi nelle interazioni reciproche. La ritualità e la danza si sono fuse insieme, rivelando la bellezza insita nell’arte di comunicare senza parole. L’emozione e la vulnerabilità di ognuno hanno trovato espressione in quella sala, permettendo a tutti di abbandonarsi alla magia del momento. In questo clima, anche le parole, tratte dal libro di Alessandro Barbaglia intitolato «Che cos’è mai un bacio», hanno contribuito a creare un legame ancora più profondo.
I capolavori che ispirano la creatività
Dopo un’ora e mezza intensa di movimento e creatività, i partecipanti si sono spostati nella seconda parte della mattinata, dove hanno potuto scoprire due opere d’arte che hanno ispirato il laboratorio. Le opere «I conquistatori del sole» di Giuseppe Cominetti e il bronzetto «Soli!» di Costantino Barbella sono state presentate in modo accattivante. La prima, un gigantesco quadro esposto nel 1907 a Genova, cattura l’attenzione con la sua grandezza e il suo impatto visivo, mentre il secondo, un bronzetto intimo, ritrae un momento dolce e nascosto tra due giovani innamorati.
Grazie alla guida di Cinzia Lacchia, conservatrice del museo, i partecipanti hanno potuto gustare non solo i contenuti storico-artistici delle opere, ma anche il loro significato emozionale. Questo confronto tra il vasto e il minuto ha arricchito l’esperienza, facendo emergere la bellezza di come l’arte possa venire percepita in modi così diversi ma sempre profondi. Molti dei partecipanti, impressionati, hanno scoperto aspetti di queste opere che non conoscevano prima, creando un legame che va oltre il semplice sguardo: è un connubio di memoria e arte che porteranno con sé.
Un aneddoto curioso ha inoltre catturato l’attenzione: il racconto di come il personale del museo abbia affrontato la sfida di trasportare la grande tela di Cominetti, talmente vasta da non poter passare attraverso le porte. Questi momenti vividi fanno parte di un’esperienza artistica globale che si evolve e si trasforma, proprio come le emozioni che questo laboratorio ha suscitato.
EmozionArti: un percorso alla scoperta del benessere
Il laboratorio «Là, dove finisce l’orizzonte e inizia l’infinito» si inserisce all’interno della rassegna «EmozionArti», una iniziativa che punta a creare un clima di serenità, offrendo ai visitatori occasioni uniche di benessere attraverso l’arte. La curatrice Cinzia Lacchia ha specificato che quest’anno il tema principale è stato il corpo, esplorando concetti come la bellezza, il movimento, e la consapevolezza. La rassegna ha accolto diversi eventi, tutti pensati per stimolare l’emozione e la connessione umana.
Il prossimo incontro, fissato per il 30, prevede la partecipazione dello psicologo Angelo Crea, esperto di mindfulness, che guiderà il laboratorio «Gesti di cura: dare sollievo al dolore attraverso l’Arte». Anche in questa occasione, alcune opere conservate nella Pinacoteca Vercellese fungeranno da ispirazione. Chiunque sia interessato a partecipare può contattare il numero fornito, un’opportunità da non perdere per avvicinarsi all’arte e riscoprire il Museo Borgogna in modo nuovo e coinvolgente.