Enzo Degli Angeli è un nome che evoca, nella memoria di chi lo ha conosciuto, l’immagine di un artista dal tratto gentile e dall’animo dolce. Il suo approccio riservato, sia nelle conversazioni faccia a faccia che nelle chiamate telefoniche, esprimeva una cortesia che era caratteristica di lui, come se conquistasse la fiducia di chiunque con la sua semplice eppure affascinante presenza. Con la sua matita sempre affilata, Degli Angeli plasmava non solo volti e figure ma anche la vita stessa, catturando l’essenza di persone attraverso il suo sguardo artistico. Per molti anni ha deliziato il pubblico con le sue vignette, ritratti vividi di personaggi emblematici della società modenese, con un occhio particolare alla politica e, naturalmente, allo sport. Questi non erano semplici caricature, ma ritratti che svelavano la personalità in modo profondo e coinvolgente.
Enzo Degli Angeli è venuto a mancare nel giugno del 2012, un periodo difficile per la sua terra, scossa da un devastante terremoto. Tuttavia la sua eredità artistica continua a vivere e a risuonare tra le mura di Castelfranco Emilia, la sua città natale. Da domenica 8 dicembre fino all’8 gennaio 2025, la sala Proloco di piazza Garibaldi 14 ospiterà una mostra dal suggestivo titolo “Al di là della polvere“. Cinzia Fabbri, sua moglie, insieme all’amico William Venturelli, ha curato la selezione di oltre un centinaio di vignette tratte da un’impressionante collezione di più di duemila disegni. Questi lavori, frutto di talento e passione, ci permetteranno di riassaporare il mondo che Enzo aveva abituato a osservare con ironia e affetto.
La mostra non è solo un omaggio all’artista, ma è anche una rivisitazione di una parte significativa della storia modenese. Tra le vignette esposte troveremo volti noti come quello del grande tenore Luciano Pavarotti e l’ineguagliabile Enzo Ferrari. Non mancheranno figure della politica locale dei primi 2000, come gli assessori Caldana, Tesauro e Gallerani, e l’allora arcivescovo Benito Cocchi, immortalato nel contesto di un derby calcistico. I ritratti di Romano Prodi, Pierluigi Bersani e Matteo Richetti, quest’ultimo presente nei racconti come una giovane promessa della Margherita, riporteranno alla mente i fermenti di un’epoca non troppo lontana.
Questa mostra si presenta come un viaggio non solo nella memoria ma anche nelle emozioni. Le vignette riattivano i ricordi, rendendo vivi e palpabili i momenti di una storia collettiva. Come affermava Ferruccio Veronesi, Enzo Degli Angeli si colloca tra i grandi caricaturisti modenesi, in una schiera d’elite che annovera nomi come Artioli, Tirelli, Vellani, Montagnani, Molinari e Marascelli. Le opere di Degli Angeli hanno il potere di raccontare storie e di tessere relazioni tra persone e eventi, di creare connessioni tra il passato e il presente.
Grazie ai suoi disegni, possiamo riscoprire non solo personaggi pubblici, ma anche la vita quotidiana di Modena, il suo spirito, le sue tradizioni e il suo dinamismo, spaziando attraverso le sfaccettature della società. Riflessioni e manifestazioni di una cultura locale vibrante, il suo lavoro rimane un prezioso testimone del tempo. La speranza è che questa collezione possa trovare una casa permanente, in modo da continuare a raccontare le storie di Modena e valorizzare il patrimonio culturale della città.
La mostra “Al di là della polvere” propone quindi non solo un tributo a Enzo Degli Angeli, ma anche un modo per mantenere viva la memoria collettiva di una città e dei suoi protagonisti. Attraverso i suoi disegni, Degli Angeli ha saputo raccontare l’anima della comunità, con tutte le sue luci e le sue ombre. Rivedere i suoi lavori è un’opportunità per riflettere sulla capacità dell’arte di unire le persone, di fare leva sulla nostalgia e anche sull’ironia. È un’occasione da non perdere, una possibilità di immergersi nel passato con gratitudine, per apprezzare ciò che è stato e quanto sia importante nel costruire il presente.
Modena, con i suoi valori e la sua storia, merita di continuare a narrare queste storie attraverso l’arte di Enzo, un artista che ha saputo osservare e interpretare il mondo con una matita affilata come il suo ingegno. Sarà interessante quindi vedere come il pubblico reagirà a questa esposizione, a quale risonanza emotiva darà a queste opere, e se l’idea di una collezione permanente potrà prendere forma in futuro.