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In tanti commettono questo errore con l'aglio - Quotidianoarte.it (DepositPhoto)
In pochi sanno se l’aglio è meglio cotto o crudo. In molti sono soliti commettere questo errore: che cosa bisogna sapere su questo alimento.
Nel corso dei tempi l’aglio ha guadagnato una grande reputazione non solo per il suo sapore intenso ed aromatico, ma anche per le sue straordinarie proprietà terapeutiche. Da secoli viene utilizzato come rimedio naturale. Questo è conosciuto per il suo potere antibatterico, antivirale ed antifungino. In questa maniera diventa ideale per il nostro sistema immunitario.
La sua capacità di rafforzare le difese del corpo lo rende un alimento ideale, soprattutto durante i periodi di maggiore incidenza di malattie stagionali come influenze e raffreddori. Questo possiede anche delle capacità cardiovascolari, visto che aiuta a ridurre il colesterolo cattivo. Allo stesso tempo va ad abbassare la pressione sanguigna ed a migliorare la circolazione.
Tali proprietà lo rendono un ingrediente utile per la prevenzione di malattie cardiache e per il mantenimento di una buona salute del cuore. Allo stesso tempo contiene antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare e proteggono queste dallo stress ossidativo. Inoltre diventa anche un alimento in grado di favorire la depurazione dell’organismo.
Come abbiamo visto l’aglio è quindi un alimento che offre numerosi benefici per la salute. Allo stesso tempo però per sfruttarle al meglio è imperante scegliere il modo giusto per consumarlo. Quindi per i nostri lettori oggi diventerà fondamentale capire se è meglio cotto o crudo.
Aglio, cotto o crudo: la differenza per la digestione
Mangiare l’aglio crudo è la soluzione ideale questo perché lil processo di cottura distrugge l’allicina, il principio attivo principale dell’aglio. La versione cruda consente di mantenere intatte tutte le sue proprietà benefiche.
Per limitare i fastidi legati all’alito è possibile tritare finemente l’aglio e lasciarlo riposare per circa 10-15 minuti prima di consumarlo. Questa azione aiuta a massimizzare l’effetto dell’allicina. Chi non tollera l’aglio crudo, però, può comunque beneficiare delle sue proprietà cuocendolo, purché venga trattato correttamente.
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Cosa succede all’aglio quando lo cuociamo: la grande differenza
Nel caso di cottura è importante tagliare o schiacciare l’aglio e farlo riposare per almeno dieci minuti prima di aggiungerlo alle preparazioni. Questo permetterà all’allicina di liberarsi e renderla più resistente al calore, migliorando la biodisponibilità del principio attivo.
In conclusione per rendere l’aglio più digeribile è consigliato rimuovere l’anima interna del bulbo, la parte che spesso causa difficoltà digestive. Mentre per ottenere il massimo dalle sue proprietà nutritive bisognerà consumare aglio fresco, preferibilmente biologico, andando a limitarsi a due spicchi al giorno.