Claudio Olivieri è un nome che risuona nel panorama artistico italiano del secondo Novecento, noto per la sua visione unica e distintiva della pittura. Con una carriera che si è estesa per decenni, ha saputo catturare l’attenzione con opere che si discostano dalle convenzioni, regalando al pubblico un’esperienza visiva profonda e contemplativa. La sua recente esposizione “Pittura oltre la pittura” presso Progettoarte Elm a Milano, che durerà fino al 31 dicembre 2024, è un’opportunità imperdibile per immergersi nella sua arte.
Claudio Olivieri nasce a Roma nel lontano 1934, ma la sua infanzia è trascorsa a Mantova, dove la madre viveva. Questo spostamento da una grande città come Roma a un ambiente più tranquillo, potrebbe aver influenzato il suo approccio artistico, rendendolo più contemplativo. Nel 1953, a soli diciannove anni, decide di trasferirsi a Milano, dove inizia a frequentare l’Accademia di Brera. Qui si forma nel campo della pittura, diplomandosi in un periodo in cui l’arte stava vivendo grandi cambiamenti. I suoi esordi risalgono all’ambito della pittura informale che si caratterizza per un approccio libero che si distacca dalle regole tradizionali.
Nel 1960, Olivieri presenta la sua prima mostra personale al Salone Annunciata di Milano. Questo evento segna l’inizio di una lunga serie di esposizioni, sia in gallerie famose che in musei prestigiosi, sia nazionali che internazionali. Nel 1966, la sua arte viene invitata alla Biennale di Venezia, un traguardo che ne afferma la reputazione. Torna a questo evento nel 1980 e nel 1990, dove presenta opere di rara intensità. Nel corso della sua carriera viene invitato a partecipare a importanti esposizioni collettive come La Quadriennale di Roma e Documenta di Kassel, che non fanno altro che confermare la sua rilevanza nel panorama artistico globalizzato.
Olivieri è considerato uno dei maggiori rappresentanti della pittura analitica italiana, un movimento che richiede precisione e lucidità, e il suo lavoro è contraddistinto da un’incredibile varietà di tecniche e stili. Oltre alla pratica pittorica, Olivieri si diletta anche nella scrittura critica, contribuendo al dibattito artistico. Dal 1993 al 2011 insegna Arti Visive e Pittura presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove continua a vivere fino alla sua morte nel dicembre 2019. Il suo lascito è senza dubbio parte integrante della storia dell’arte contemporanea.
Pittura oltre la pittura è la mostra che attualmente celebra il genio di Claudio Olivieri. Gli spazi di Progettoarte Elm a Milano si trasformano in un laboratorio di idee dove il pubblico può avventurarsi attraverso un percorso espositivo che rivela le interazioni tra gestualità e colore. Le opere esposte sono frutto di un’evoluzione che ha attraversato gli anni, arrivando a esprimere un dialogo intimo con il colore stesso. Le sovrapposizioni cromatiche e le tracce gestuali invitano chi osserva a esplorare non solo le tecniche utilizzate, ma anche una sorta di introspezione visiva.
Una delle peculiarità che emerge da questa mostra è il contrasto tra la gestualità iniziale e il successivo approccio riflessivo di Olivieri. Con il tempo, il suo lavoro si orienta sempre di più verso un’analisi più profonda dello spazio pittorico, dove la luce e l’ombra si intrecciano creando un’atmosfera quasi magica. Secondo il curatore Francesco Tedeschi, “il territorio della pittura diventa una dimensione attiva nel contatto con l’ignoto”, suggerendo che la ricerca artistica di Olivieri non sia solo sulla superficie, ma tenda a scavare nel profondo del sentimento umano. I visitatori vengono chiamati a scoprire, in questo modo, non solo una storia personale attraverso i colori e le forme, ma anche una riflessione sull’essenza stessa della pittura.
La visione di Olivieri riguardo alla pittura è decisamente affascinante e complessa. Francesco Tedeschi, nel suo testo di accompagnamento al catalogo della mostra, evidenzia come negli anni Settanta, le opere di Olivieri abbiano raggiunto una fisionomia distintiva. Wmtre gli anni Sessanta, caratterizzati da una frenesia più evidente e gestualità vibranti, negli anni Settanta avviene una sorta di metamorfosi. La sua pittura abbandona gesti che rimandano a segni di luce e ombra, aprendosi verso nuove dimensioni, dove il colore diventa il protagonista assoluto, creando spazi mutevoli e quasi eterei.
Questa trasformazione lascia trapelare un’atmosfera nostalgica e una ricerca di una connessione più profonda con l’ignoto. Olivieri porta lo spettatore a vivere un’esperienza sensoriale unica, in modo che lo spazio diventi una membrana di contatto tra l’osservatore e la pittura stessa. L’arte di Olivieri non è fatta di oggetti fissi, ma è una pura esperienza, un invito a esplorare le emozioni che si celano dietro ciascun quadro. Attraverso il suo lavoro, egli riesce a comunicare quella che molti potrebbero definire una “sensazione di imprendibilità” in cui il colore risuona con una propria voce, creando un ponte tra la realtà e l’immaginazione.
Il viaggio attraverso l’arte di Claudio Olivieri è allora una scoperta continua, un’esplorazione non solo della superficie pittorica ma anche del profondo significato che essa può avere. La mostra “Pittura oltre la pittura”, rappresenta quindi non solo un tributo a un grande artista, ma un invito per tutti a lasciarsi sorprendere, esplorare ed emozionare.