La mostra di Jonathan Vivacqua a Contemporary Cluster: imperdibile evento artistico a Roma!

Impatto volumetrico ed espressività di taglio neo-brutalista fanno da sfondo all’esposizione “OIL VOID” dell’artista Jonathan Vivacqua. Situata a Roma negli spazi di Contemporary Cluster, la mostra presenta un approccio unico e intrigante all’arte contemporanea, amalgamando forme archetipiche a un razionalismo audace. Con una visione che si intreccia con i temi della cultura e dell’ecologia, quest’evento si configura come un’esperienza da non perdere.

La rassegna, curata con attenzione da Angelica Gatto, offre ai visitatori una preview coinvolgente che prepara il terreno all’iter espositivo vero e proprio. Qui, si possono osservare due disegni preparatori caratterizzati da forme geometriche ultra-contemporanee, insieme a due quadri che si stagliano nel loro materiale grezzo di cemento e ossido di ferro. Questi elementi non sono soltanto opere, ma piuttosto un preludio al viaggio che si snoda attraverso la mostra, promettendo un’esperienza visiva in grado di stimolare la riflessione.

L’arte di Vivacqua invita, infatti, a esplorare il significato più profondo e il messaggio critico sotteso alla sua creazione. Con l’atmosfera densa di allusioni contemporanee, il visitatore viene accolto in un ambiente che non è solo visivo, ma anche emotivo. Ogni pezzo sembra parlare di storie passate, ignote a chi si avvicinano per la prima volta, promettendo di guidarli in un mondo di emozioni e percezioni alternative.

Materiali edili e combustibili fossili: Un’immersione nel profondo

Scendere al piano inferiore diventa un’esperienza del tutto differente: l’artista, infatti, trasferisce il visitatore in una sorta di “logica del mirabilia”, una dimensione dove il reale si fonde con il surreale. Qui si stagliano sculture e opere di grandi dimensioni, realizzate quasi come se l’artista avesse preso ispirazione dal mondo delle costruzioni e dell’energia fossile. Queste opere, in particolare, non mancano di colpire e lasciare il segno.

La scultura spiraliforme che dà inizio a questa sezione, un assemblaggio di profilati in acciaio, si contrappone con forza agli altri lavori della serie TURM OIL. Questi totem neri, misteriosi, sembrano inerti giganti, ma in realtà presentano un inganno ottico. Sebbene possano apparire pesanti, sono in realtà molto leggeri poiché fatti di polistirolo e resina. L’artista stesso, Jonathan Vivacqua, descrive il suo lavoro dicendo di divertirsi nel giocare con questi materiali. La sua passione per il polistirolo si confronta con l’idea profonda della catastrofe ambientale, ma da una prospettiva quasi ludica. Riferendosi ai grandi nomi del minimalismo americano, Vivacqua sembra seguire una tradizione artistica che si oppone a ornamenti superflui e a complicazioni, cercando invece l’essenzialità.

I dipinti di petrolio: Una riflessione sulla realtà

Proseguendo il percorso espositivo, emerge una sensibilità artistica che invita alla riflessione critico. Le opere della serie STILLNESS, con i loro colori scuri e improvvisi lampi di luce, sembrano sfidare le percezioni comuni. L’uso di materiali come olio motore esausto e ossidi fa riflettere su conseguenze reali del nostro mondo, abbracciando un contrasto apparente con le pretese ecologiche.

Vivacqua esprime il suo modo di lavorare, notando che spesso non sa quale sarà il risultato finale delle sue opere. Questo aspetto indomabile dell’olio ispira una libertà creativa profonda e coinvolgente. I suoi dipinti di petrolio, con la loro superficie riflettente, possono apparire come eleganti onici, ma in fondo rivelano la complessità e la bellezza della trasformazione dei materiali. La critica sociale e ambientale si innesta qui, sottolineando quanto i materiali stessi, come il petrolio e il polistirolo, siano inquinanti, evidenziando l’illusione del mondo ecologico. Ciò che stupisce è l’abilità di Vivacqua nel riportare il discorso sulle corrispondenze tra arte e natura, con un linguaggio che appare al contempo diretto e ricercato.

L’opera di Jonathan Vivacqua: Un’arte che rompe gli schemi

Non si può non notare l’originalità e la visione del lavoro di Jonathan Vivacqua, il quale sembra sublimare le esperienze urbane e il post-vandalism attraverso opere che non passano inosservate. Si percepisce, infatti, un legame con le strutture architettoniche contemporanee e con il messaggio di fondo che tanto ha caratterizzato la vita artistica del XX secolo. Si potrebbe quasi paragonarlo al pensiero di Adolf Loos, che esprimeva idee radicali sulla modernità e l’eliminazione degli ornamenti, assegnando valore a una forma di espressione più essenziale.

Nel panorama contemporaneo, quindi, l’arte di Vivacqua non è solamente una manifestazione estetica ma diventa lo specchio delle contraddizioni della nostra società. Il suo lavoro spinge a interrogarsi su quali siano le direzioni future dell’arte e del nostro interagire con il mondo che ci circonda. Chi visita la mostra si trova ad affrontare questioni di importanza cruciale, sapendo che ogni dettaglio mai è casuale, e ogni scelta porta con sé un peso culturale non indifferente.

Published by
Ludovica Rossi