In un festoso e vibrante contesto natalizio, la domanda del piccolo principe trova una risposta appassionata nella sedicesima edizione della Mostra della Tavoletta. Questo evento annuale, giunto a PalaFilippin, rappresenta una chiave magica che, una volta aperta, dà accesso ad un mondo di emozioni artistiche che trascendono il tempo, rendendo ogni giorno un po’ più speciale. Qui, nel cuore di Lanzo, l’arte e la musica si fondono creando una sinfonia di colori e suoni, in grado di toccare l’anima.
La tavoletta: un piccolo capolavoro di emozioni
La tavoletta, questa piccola opera d’arte, è un oggetto semplice che, a prima vista, potrebbe sembrare poco significativo. Con le sue dimensioni classiche di 18×24 cm, la tavoletta è capace di racchiudere l’essenza emotiva degli artisti che vi si dedicano. Il gruppo di pittori del Comitato Ponte del Diavolo, tra cui spicca l’indimenticabile Giulio Petrino, ha saputo trasformare questo oggetto in un simbolo di connessione tra diverse generazioni artistiche. La Mostra quest’anno ha avuto una particolare partecipazione della scuola d’arte Punto Arte di Ciriè, sotto la guida della talentuosa maestra Paola Cotugno. La varietà dei lavori esposti evidenzia il legame tra le diverse età e la continua evoluzione dell’arte, dimostrando che l’espressione creativa non ha confini e deve essere celebrata.
Questa iniziativa non è solo una vetrina per gli artisti locali, ma un vero e proprio ponte culturale che unisce la comunità. Attraverso l’arte, si creano legami e si condividono esperienze, dando vita ad un dialogo invisibile tra le opere e gli spettatori. I visitatori possono quindi trovare non solo quadri da osservare, ma storie da esplorare, sentimenti da risvegliare e ricordi da rievocare. L’atmosfera che si respira è piena di energia e gioia, mentre ognuno dei presenti diventa parte di un rito che celebra non solo l’arte, ma anche la vita stessa.
La musica che incanta e unisce
Parte integrante della Mostra è, senza dubbio, la musica: i cori “For Every Age” e “Le mille e una nota” riempiono l’aria di melodie incantevoli, trasportando il pubblico in un viaggio tra note e armonie. Queste interpretazioni musicali non sono solo un accompagnamento, ma un vero e proprio elemento che dialoga con le opere esposte, arricchendole e facendo vibrare le emozioni in modo ancora più profondo.
Il Genius Loci, ossia il “spirito del luogo”, viene evocato dall’unione di tutte queste espressioni artistiche. In questo spazio, gli spettatori possono riscoprire la loro umanità, ritrovandosi in un contesto che non è solo visivo, ma anche sonoro. È un’esperienza che adultera i sensi e risveglia la coscienza di ognuno, invitando a riflettere sul ruolo dell’arte nella vita quotidiana. Qui, la musica fa da collante, unendo le generazioni e rinnovando l’antico rito di raccontare storie e condividere emozioni, rendendo ogni nota una parte vitale di un’esperienza condivisa.
La poesia che illumina il mondo dell’arte
E come dimenticare l’enorme impatto della poesia nel contesto della Mostra? Le parole di Leonardo da Vinci risuonano come un mantra, ricordandoci che “La pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca“. Queste affermazioni, intrise di saggezza, ci ricordano quanto sia profondo e complesso il legame tra le diverse forme d’arte. Ogni quadro esposto diventa, in effetti, un poema visivo, incapace di spiegarsi a parole, eppure capace di trasmettere sentimenti e stati d’animo.
L’importanza della Mostra della Tavoletta va oltre l’esposizione delle opere; essa diventa un luogo dove si difende la bellezza e la delicatezza dell’arte in tutte le sue forme. Attraverso la pittura, la musica e la poesia, questo evento annuale invita a considerare la vita nelle sue sfumature più profonde, stimolando la riflessione e l’apprezzamento del mondo che ci circonda. Storie di vita, emozioni, desideri: ogni tavoletta racconta un aspetto dell’umanità e permette di riscoprire la meraviglia di ciò che significa essere vivi.
Lo spirito di Lanzo e il rito di una comunità
La Mostra della Tavoletta non è solo un evento. È il cuore pulsante di Lanzo, il quale, come il vento che attraversa le Valli, portando freschezza e vitalità, infonde un’energia speciale in questo rito. Ogni anno, la Mostra attira un pubblico sempre più vasto, che si riunisce per celebrare l’unione tra arte, musica e poesia. Qui non ci sono primi, secondi o ultimi, poiché ognuno, artisti, organizzatori e visitatori, contribuisce a creare una sinfonia collettiva di emozioni.
Questa celebrazione di arte e vita scalda il cuore e illumina le menti, ricordando a tutti che, anche nei momenti difficili, c’è sempre spazio per la bellezza. Guardando oltre le ampie vetrate del PalaFilippin, ci si rende conto di quanto ognuno porti dentro di sè una luce unica, una luce che si accende ogni qualvolta si crea, si ascolta o si osserva arte. Ribadire l’importanza di questo rito è fondamentale, poiché ogni edizione diventa un tassello fondamentale nella costruzione di un futuro in cui l’arte sarà sempre un faro, illuminando la strada da percorrere.
La Mostra della Tavoletta non è solo un evento da vedere, ma un’esperienza da vivere e sentire, un impegno collettivo che riafferma, anno dopo anno, la vitalità della comunità di Lanzo, che come un ponte, continua a rimanere connessa con il passato e proiettata verso un futuro di bellezza e creatività.