La mostra “La libera maniera” presso il Palazzo Bisaccioni di Jesi, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio, rappresenta un affascinante viaggio attraverso il vivace e tumultuoso periodo postbellico dell’Italia. Con una selezione di oltre 40 opere dai fondi di Intesa Sanpaolo, si propone di far scoprire le radici dell’arte astratta e informale. L’evento sarà aperto al pubblico dal 7 dicembre 2024 al 25 maggio 2025. Attraverso questo percorso espositivo, i visitatori potranno immergersi in una delle epoche più significative dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli anni ’60, un’era di profondi cambiamenti culturali e sociali.
Un viaggio nell’arte astratta e informale
La mostra “La libera maniera” rappresenta una straordinaria opportunità di esplorare l’arte astratta e informale, generi che hanno preso piede in un’Italia che cercava di risollevarsi dalle macerie della guerra. Apparirà chiaro sin dal primo passo all’interno del Palazzo Bisaccioni che si tratta di un’epoca di grande fervore creativo. Se prima le restrizioni sociali e politiche avevano soffocato ogni libertà espressiva, il dopoguerra ha portato un vento di novità, aprendo le porte a nuove forme di espressione. Qui, le linee e i colori non si limitano a rappresentare oggetti ma si trasformano in emozioni, sensazioni e idee in costante evoluzione. Nel percorso espositivo, i visitatori possono “perdersi” tra le opere e lasciarsi guidare dalle emozioni che ognuna di esse evoca.
Attraverso una collezione di arte innovativa, il periodo 1945-1960 viene esplorato nelle sue sfaccettature più diverse. Sarà interessante notare come artisti quali Alberto Burri con le sue sculture in tessuto e Lucio Fontana con i suoi tagli evocativi, abbiano saputo esprimere lo spirito del tempo, in cui l’arte diventa non solo un’azione estetica, ma un mezzo di riflessione sulle esperienze collettive del popolo italiano. Le opere esposte, con colori vivaci e forme audaci, danno una nuova voce alla creatività di quegli anni, collocando ogni artista come parte integrante di una rivoluzione culturale.
Protagonisti indiscussi dell’arte italiana
Un elemento che distingue “La libera maniera” è la presenza di grandi nomi dell’arte italiana. Artisti come Emilio Vedova, Carla Accardi e Renato Birolli crocevia di una storia dell’arte complessa e stratificata, sono solo alcuni dei protagonisti le cui opere sono visibili in mostra. È affascinante mettere in risalto non solo i loro stili ma anche il loro approccio innovativo, che ha consentito loro di esprimere letture personali della realtà contemporanea. Non mancheranno, inoltre, artisti di spicco come Afro Basaldella, che attraverso il suo linguaggio poetico e visivo ha dato forma a un’impronta indelebile sull’immaginario collettivo.
Eppure, questa mostra non si limita a mettere in luce i nomi maschili, ma dedica anche una particolare attenzione al talento delle donne, spesso trascurato in contesti simili. Artiste come Carol Rama, il cui lavoro audace e intenso ha provocato non poco scalpore, e Paola Levi Montalcini, con le sue opere caratterizzate da lirismo e sensibilità, si affermano come figure di riferimento in un panorama artistico in crescita. L’inclusione di queste artiste sottolinea l’importanza di una narrazione più ampia e diversificata, dove ogni voce si unisce al coro di creatività.
Il messaggio di un’epoca che continua a ispirare
Infine, la mostra “La libera maniera” non è soltanto un’esplorazione di opere d’arte, ma un’importante testimonianza di un’epoca storica caratterizzata da un incessante fermento culturale e sociale. Attraverso una selezione curata di opere, i visitatori vengono invitati a riflettere sull’impatto che questo periodo ha avuto sull’arte contemporanea. In un contesto di grande trasformazione, l’Italia ha visto nascere nuove correnti artistiche che, liberate dalle oppressioni del passato, hanno saputo esprimere una nuova consapevolezza.
Visitando questa mostra, si può intuire come l’arte possa esistere come un dialogo costante con il presente, influenzando le generazioni future. L’eredità di artisti e artiste di quel periodo esplode e si fa sentire ancora oggi, invitando ognuno a interrogarsi su cosa significhi realmente creare arte in un mondo in continuo movimento. “La libera maniera” diventa quindi un’occasione unica per immergersi in una narrazione di rinnovamento e libertà artistica. Una celebrazione non solo del passato, ma del presente che esso continua a ispirare.