Jusepe de Ribera, il maestro del tenebroso: più cupo e feroce di Caravaggio

La nuova mostra dedicata a Jusepe de Ribera, intitolata «Ribera. Tenebre e luce», si preannuncia come un evento imperdibile per gli appassionati d’arte. Aperta dal 5 novembre 2023 fino al 23 febbraio 2025, questa retrospettiva al Petit Palais di Parigi si propone di mostrare, attraverso opere straordinarie, quanto sia stato influente Ribera nell’arte del Seicento. Con uno sguardo particolare al suo legame con Caravaggio, l’esposizione vuole far luce sulla carriera di questo grande pittore barocco conosciuto anche come lo Spagnoletto.

Un viaggio tra Roma e Napoli

Il percorso espositivo si sviluppa in modo affascinante, seguendo due fasi cruciale della vita di Ribera. Il primo momento è il suo soggiorno romano, in cui il giovane artista, approdato a Roma intorno al 1605, si immerge nella scena artistica dal carattere vibrante e innovativo dell’epoca. È interessante notare che proprio quel periodo coincise con l’arrivo di Caravaggio a Napoli. Anche se non ci sono prove del loro incontro, l’influenza del grande maestro sul lavoro di Ribera è innegabile. La sua abilità nel catturare il chiaroscuro e nel presentare scene drammatiche e intense risalta nei suoi dipinti, evocando emozioni forti grazie a un realismo che supera, in parte, quello di Caravaggio.

Dopo il soggiorno a Roma, nel 1616 Ribera si stabilisce a Napoli. Questo passaggio segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera, con l’artista che incontra mecenati influenti come il viceré. Qui ha l’opportunità di affermarsi come uno dei principali esponenti dell’arte napoletana, contribuendo in maniera determinante alla diffusione del Naturalismo. La sua bottega diventa un fulcro creativo, attirando giovani talenti desiderosi di apprendere la sua arte.

Opere straordinarie in esposizione

La mostra al Petit Palais non si limita a presentare solo qualche opera. Sono esposte circa un centinaio delle più significative opere di Ribera, molte delle quali provenienti da prestiti illustri. Tra queste, il famoso «Giudizio di Salomone» proveniente dalla Galleria Borghese, riesumato grazie allo studio scientifico del 2002, è senza dubbio un pezzo chiave della mostra. La visione unica di Ribera nel ritrarre figure umane, siano esse nobili o umili, emerge con forza, in particolare nei suoi ritratti in cui riesce a svelare l’anima e la complessità dei soggetti.

Altre opere degne di nota includono il «San Girolamo e l’angelo del Giudizio», che proviene dal Museo di Capodimonte, e il famoso ritratto della «Maddalena Ventura», soprannominato «Donna con la barba», in prestito dal Museo del Prado. Anche la «Negazione di San Pietro», proveniente dal Palazzo Barberini, si fa notare, con le sue drammatiche composizioni che caratterizzano l’approccio artistico di Ribera.

Per la prima volta è possibile ammirare tre «Pietà», tra cui due «Compianto sul corpo di Cristo» di eccezionale valore. L’arte su carta, meno conosciuta ma altrettanto affascinante, è rappresentata grazie a prestiti provenienti da alcune delle maggiori istituzioni culturali del mondo, come il Metropolitan di New York e il British Museum. Non manca neanche una selezione di incisioni di grande rilievo, che arricchiscono ulteriormente la proposta espositiva.

Un evento da non perdere

Con un’attenzione particolare per i dettagli e un cartellone artistico ricco di opere di rara bellezza, la mostra «Ribera. Tenebre e luce» si configura come un’occasione unica per riscoprire il genio di Jusepe de Ribera. Non si tratta solo di un’esposizione, ma di un vero e proprio viaggio nel tempo tra le emozioni e le esperienze artistiche di uno dei maggiori rappresentanti del Barocco. Un’opportunità imperdibile per gli amanti dell’arte, e per chi desidera approfondire la storia di un artista che ha segnato l’epoca con il suo stile inconfondibile e la sua visione profonda della condizione umana.

Published by
Ludovica Rossi