La scadenza dell’ISEE avverrà tra pochi giorni. Scopri la data precisa e muoviti in anticipo per procedere con il rinnovo
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento atto a misurare il livello di ricchezza economica di un determinato nucleo familiare, prendendone il considerazione le proprietà immobiliari, i redditi e altri indicatori. L’ISEE garantisce accesso a svariate prestazioni sociali agevolate, variabili proprio il base alla situazione economica del nucleo stesso.
Lo strumento è necessario in ogni momento in cui la famiglia, avente diritto a determinati sussidi o agevolazioni, desidera ottenere sconti sugli abbonamenti ai trasporti pubblici, sul pagamento delle tasse universitarie o sulle bollette di acqua, gas e luce.
Per ottenere tale certificazione, il contribuente è chiamato a presentare una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), nella quale dovranno essere indicati il numero dei membri appartenenti al nucleo familiare, riferimenti specifici alla propria abitazione e, come già accennato, le voci riguardanti il reddito e il patrimonio, mobiliare e immobiliare della famiglia.
Il calcolo si basa sui redditi e sul patrimonio di ciascun membro del nucleo familiare, rapportati al numero degli appartenenti allo stesso. Ad operare il calcolo è direttamente l’INPS sulla base del DSU presentato dai richiedenti direttamente verso l’ente erogatore.
Quando scade?
L’ISEE, come da prassi, scade automaticamente al termine dell’anno, ossia il prossimo 31 dicembre. Dal giorno seguente si renderà necessario rinnovarlo, qualora si desiderasse continuare a godere delle agevolazioni da esso garantite. Per l’accesso ai contributi è obbligatorio presentare la certificazione; in alcuni casi, però, l’importo della facilitazione viene calcolato direttamente sulla situazione economica della famiglia del richiedente.
E’ il caso dell’Assegno Unico Universale. Si tratta di un’ulteriore forma di sostegno economico, rivolto alle famiglie in difficoltà con figli (fino al compimento di anni 21) a carico. Il requisito per poterlo richiedere è uno soltanto: far parte di una categoria di ‘lavoratori’. Con questo termine si includono dipendenti, autonomi, pensionati, ma anche disoccupati. L’importo dell’assegno è determinato proprio il base all’ISEE, nel caso in cui questo venga presentato dai richiedenti, e per il suo calcolo viene tenuto conto del numero e dell’età di ciascuno dei figli a carico.
Sede dell’INPS (Depositphotos foto) – www.quotidianoarte.it
Come rinnovarlo?
L’ISEE può essere richiesto nel caso in cui la situazione economica e lavorativa del richiedente sia peggiorata. Per ogni anno vengono presi in considerazione i redditi prodotti nel secondo anno solare precedente alla richiesta: questo vuol dire che l’Isee 2024 fa riferimento agli stessi redditi prodotti nel 2022, così come quello del 2025 prenderà in considerazione quelli del 2023. Per il rinnovo della prestazione è necessario, come accennato, presentare la Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU), contenete i dati anagrafici dell’intero nucleo famigliare, oltre che informazioni specifiche e dettagliate relative alla condizione patrimoniale dello stesso.
Per procedere con la compilazione del DSU ci si potrà rivolgere al portale INPS o avvalersi di un Centro di assistenza fiscale. Il rinnovo potrà essere richiesto già a partire dall’imminente gennaio, ma bisognerà essere in possesso di una nuova certificazione per poter richiedere determinate agevolazioni o sussistenze.