Quando design e arte si fondono, nascono eventi affascinanti e stimolanti. Il Salone del Mobile di Milano ha portato queste due dimensioni in Cina, dando vita a un incontro tra creatività e innovazione. Due tappe significative a Shanghai e Hong Kong hanno ospitato esperienze uniche, a partire da un talk per dipanare le relazioni tra design e arte. Le installazioni hanno preso vita in spazi dedicati all’arte, come il futuristico West Bund Orbit e l’Arts Pavilion di West Kowloon. Un’ottima occasione per esplorare come questi mondi si influenzano e si arricchiscono vicendevolmente.
L’arte e il design sono sempre stati, per così dire, in simbiosi. Queste due forme di espressione sono contestualmente legate alla creatività e all’innovazione. Durante eventi come quello del Salone del Mobile, che ha recentemente fatto tappa in Cina, si mette in evidenza questa connessione. L’artista Matilde Cassani ha creato un’installazione evocativa, mentre il SaloneSatellite ha evidenziato le opere di talentuosi under 35. I luoghi scelti, come il West Bund Orbit a Shanghai e l’Arts Pavilion di Hong Kong, sono stati teatro della fusione di questi elementi. Spazi progettati in modo accattivante hanno accolto visitatori affascinati dalla sinergia di arte e design.
Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, sottolinea che l’arte non è un complemento del design, ma un elemento essenziale che ne arricchisce il valore. La sua formazione, che spazia dalla scenografia all’architettura, le consente di avere una visione unitaria di queste discipline. Anche se il design è spesso associato alla produzione industriale, esso può riflettere un profondo significato culturale e artistico. La valorizzazione dell’arredamento, da sempre considerato “arte minore”, sta finalmente ricevendo l’attenzione che merita, come dimostrato da musei prestigiosi come il Victoria & Albert a Londra.
Maria Porro, con la sua laurea in scenografia all’Accademia di Brera, ha da sempre cercato di unire design e arte. Cresciuta in un ambiente creativo, ha potuto coltivare fin da piccola un interesse per le arti visive e performative. Racconta: “Una parte della mia formazione proviene da una famiglia di architetti, e ho trascorso bei momenti visitando mostre e architetture.” Questa immersione nel mondo della cultura ha influito sicuramente sul suo approccio al design. Le sue esperienze nel teatro danno una dimensione nuova alla sua visione, portando una sensibilità artistica nel mondo del design.
“Arte e design dialogano da sempre,” sostiene Porro. Questo interscambio fra i due ambiti è fondamentale per comprendere il valore del design oggi. Un crescente numero di opere arredative viene ora considerato al pari di opere d’arte tradizionali, conferendo loro una dignità maggiore. Questa fusione non solo arricchisce la cultura visiva, ma offre anche spunti innovativi per il futuro di entrambi i settori.
La combinazione di arte e design è un trampolino per esplorare nuove possibilità. Porro è da sempre interessata a come l’industria del design possa espandere la sua influenza. “Siamo in un’epoca di grande cambiamento,” dice, riflettendo sul panorama globale attuale. La campagna fotografica in arrivo per il Salone del Mobile utilizzerà un nuovo approccio, desiderando evidenziare la connessione tra il corpo umano e gli oggetti di design. Nel progettare, è cruciale riconoscere l’impatto diretto che il design ha nella vita delle persone.
Queste intersezioni tra design e arte si scoprono spesso in manifestazioni importanti, come ad esempio la West Bund Art & Design che ha dato modo a Porro di mettere in luce il design Italiano. La presentazione di prototipi e pezzi originali di grandi designer è una delle modalità attraverso le quali il Salone sta cercando di educare e informare il pubblico. La creazione di momenti interattivi, mostre e installazioni offre uno spunto per riflessioni più profonde sul ruolo del design nella società contemporanea.
Tuttavia, la sfida non si esaurisce all’interno di questi eventi. Porro comprende che la promozione della cultura del design richiede un impegno costante. Con un focus sul futuro, l’obiettivo è quello di far sì che il design non solo esprima una bellezza visiva, ma che contenga una vera e propria missione culturale, generando così un ciclo virtuoso di crescita e innovazione.
Negli ultimi anni, con un ripensamento globale del Salone del Mobile, si è dato spazio a una serie di mostre e installazioni all’interno della fiera stessa. Non si tratta solo di una mera esposizione di prodotti, ma piuttosto di un modo per presentare il design come un campo ricco di idee e opportunità che vanno oltre il business. Esporre opere di designer iconici come Nanda Vigo o Gae Aulenti è un tributo all’eredità e alla cultura che costituiscono le fondamenta del design italiano.
Nel contesto contemporaneo, è evidente che Milano non è solo un palcoscenico per il design, ma anche una città capace di attrarre un vasto pubblico internazionale. La crescita del Fuorisalone, poi, si mostra centrale nel panorama milanese, creando connessioni che vanno oltre i confini dell’industria stessa. Porro afferma: “Il Salone è un acceleratore di business.” È chiaro che questa rete di eventi non si limita solo all’ambito fieristico, ma si espande in tutta la città, trasformandola in un grande palcoscenico.
La crescente affluenza di visitatori durante queste manifestazioni evidenzia l’interesse verso un design che non è solo funzionale, ma porta con sé anche un messaggio artistico e culturalmente significativo. Il dialogo tra design e arte, quindi, continua a essere alimentato, creando sfide e opportunità per il futuro in un panorama sempre più globalizzato e interconnesso.