Calenzano, un comune situato nei pressi di Firenze, è stato teatro di un drammatico incidente che ha scosso l’intera comunità locale. Un’esplosione devastante ha avuto luogo nel deposito Eni di carburante, suscitando paura e apprensione tra i residenti e causando vittime tra i lavoratori. La situazione attuale è complessa, con la procura di Prato che ha avviato un’indagine per approfondire le cause del catastrofico evento.
L’epicentro di questo terribile disastro è rappresentato, appunto, dal deposito di carburante Eni, un luogo che fino a ieri era parte della routine quotidiana di molti camionisti. Le prime notizie parlano di almeno due morti accertate – tra cui Vincenzo Martinelli, un autotrasportatore di Prato – mentre altre tre persone risultano ancora disperse. I soccorritori hanno trovato non poche difficoltà a far fronte alla tragedia, con ventisei feriti, due dei quali in condizioni critiche. Il forte boato si è udito anche a distanza, fin nel cuore di Firenze, e ha lasciato una scia di fumo denso e nero nell’aria, creando un’atmosfera di paura e incredulità tra la popolazione.
Alcuni testimoni hanno descritto la scena come un vero e proprio inferno, complicato dal caos generale e dall’evacuazione urgente dell’area. Al momento, le ipotesi riguardanti le cause dell’esplosione vertono attorno a una possibile perdita di benzina oppure a una fuga di vapori. Questi fattori hanno scatenato il catastrofico scoppio, che ha avuto effetti devastanti sull’intero stabilimento, distruggendo autocarri e parte della struttura circostante.
La risposta delle autorità e dei soccorsi
In seguito all’incidente, la procura ha deciso di aprire un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità e raccogliere testimonianze dai presenti al momento dell’esplosione. La Protezione Civile ha attuato un allerta di emergenza per una zona di cinque chilometri e ha consigliato a tutti di restare lontano dall’area, tenendo le finestre chiuse per evitare l’inalazione di fumi tossici. I vigili del fuoco, giunti in gran numero, hanno lavorato alacremente per domare il rogo e avviare le ricerche di eventuali persone ancora intrappolate nei rottami.
Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha testimoniato l’orribile situazione a cui ha assistito. Le sue parole hanno riportato l’impressionante devastazione causata dall’esplosione: “Ho visto una scena impressionante, c’è una distruzione totale,” ha affermato Carovani, che ha sottolineato come questo non fosse un evento consueto. Riferendosi a un incendio avvenuto in precedenza, ha alimentato l’idea che, quello che è accaduto, è qualcosa di ben più grave e terribile. Questo scenario ha lasciato la comunità sotto choc.
Le conseguenze per la comunità locale
Gli ospedali delle aree circostanti hanno dovuto attivare un piano di emergenza per accogliere i feriti, poiché l’afflusso è stato considerevole. I feriti sono stati rapidamente trasportati, alcuni anche in ambulanze, mentre altri si sono presentati dai pronto soccorso per ricevere assistenza. Gli ospedali locali, come il policlinico Careggi, sono stati al centro di questa crisi. Le vittime e i feriti hanno ricevuto uno straordinario supporto sia dai servizi medici che dai cittadini che si sono mobilitati in segno di solidarietà.
La reazione delle istituzioni è stata rapida, con messaggi di cordoglio giunti da ogni parte, dai più alti livelli, come il presidente della Repubblica e la premier fino ad altre figure politiche significative. Le affermazioni di chi ha vissuto l’esplosione evidenziano la gravità della situazione: “Sembrava un tuono che attraversava l’ufficio,” ha raccontato uno dei feriti, confermando il senso di paura e incredulità che ha colpito l’intera comunità. L’incidente ha messo a nudo le vulnerabilità insite nelle strutture industriali e ha riproposto interrogativi riguardanti la sicurezza dei lavoratori.
Calenzano è ora attraversata da un clima di grande tristezza e preoccupazione, dove il ricordo di questa tragica giornata sarà difficile da dimenticare e, certamente, avrà un impatto sulla vita quotidiana di molti, dalle famiglie delle vittime fino a coloro che lavorano o vivono in prossimità del luogo della tragedia.