È in corso una retrospettiva affascinante a Vicenza: un viaggio artistico che esplora la complessa relazione tra uomo e natura
In corso a Vicenza, un viaggio artistico che esplora la complessa relazione tra uomo e natura attraverso le opere di tre illustri artisti: Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano e Gianandrea Gazzola. Questa esposizione, intitolata “Tre Capolavori a Vicenza”, avrà luogo nella magnifica cornice del salone della Basilica Palladiana e offre al pubblico l’opportunità di interagire con le visioni uniche di questi creativi dal 6 dicembre fino al 9 marzo 2025. L’evento è curato da Guido Beltramini e si propone di provocare riflessioni sul legame tra il mondo naturale e la creatività umana.
L’esposizione prende inizio dai tre straordinari disegni di Leonardo da Vinci, che fanno parte del suo celebre Codice Atlantico. Conservato presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, questo codice raccoglie una vasta gamma di riflessioni e schemi scientifici realizzati dal genio rinascimentale. Tra le sue pagine, Leonardo esplora l’idea dell’aria come un elemento circostante, costantemente influenzato da micro-particelle invisibili. La sua grande intelligenza ci offre una visione anticipatrice della scienza moderna, mescolando creatività a analisi rigorose. Ma l’opera di Leonardo non si ferma qui. Infatti, la mostra alla Basilica Palladiana offrirà anche l’installazione site specific di Gianandrea Gazzola, un’artista di Verona, che si inserisce in questo dialogo artistico e scientifico. La creazione di Gazzola permette di tradurre onde sonore dall’aria all’acqua, proiettandole su grandi teli, offrendo così uno spettacolo visivo che rimanda alle teorie di Vitruvio sulla armonia in architettura. Inoltre, il suo lavoro riflette molti dei concetti già esplorati da Palladio, il grande architetto veneto, e che hanno lasciato un segno indelebile sulle strutture architettoniche della città.
Nel cuore della mostra, si erge una tavola significativa: “L’alluvione del Colmeda,” un’epica pala dipinta da Jacopo Bassano nel XVI secolo. Questo capolavoro racconta le tragiche conseguenze di una violentissima alluvione che colpì il territorio di Feltre, mostrando un contrasto stridente tra la devastazione e l’apparizione della Madonna con il Bambino. L’opera di Bassano è caratterizzata da un realismo crudo che cattura l’attenzione dei visitatori e li invita a riflettere su un tema di grande rilevanza sociale e culturale. In aggiunta alla bellezza dell’opera, i visitatori troveranno accanto alla pala un testo di Andrea Palladio, in cui viene descritto un macchinario eminente concepito per gestire le acque e combattere le forze della natura. Questo accostamento tra arte e architettura sottolinea il continuo attualizzarsi della questione della gestione delle acque, stimolando pensieri su come gli esseri umani si rapportano con il loro ambiente. Così, la mostra diventa un’opportunità unica per esplorare l’interconnessione fra arte, scienza e natura, rendendo l’esperienza educativa e imperdibile per chiunque si rechi a Vicenza.
Questa esposizione non è solo un’assemblaggio di opere d’arte, ma un vero e proprio invito a esplorare tematiche più ampie legate alla nostra esistenza sulla Terra. Con un focus sui legami che intercorrono tra uomo, natura e l’arte stessa, i visitatori potranno scoprire una nuova prospettiva sulla loro quotidianità, tutto ciò sotto l’egida di grandi maestri che, se pur vissuti secoli fa, continuano a parlarci attraverso le loro opere. Da Vinci, Bassano e Gazzola offrono ciascuno il proprio punto di vista su come gli esseri umani possano non solo contemplare, ma anche influenzare l’ambiente che li circonda. La retrospettiva rappresenta dunque un’occasione particolare per riflettere su temi di grande rilevanza sociale, rendendo la visita non solo un momento di fruizione estetica, ma anche opportunità di crescita personale e culturale. Non resta che perdere qualche ora tra le meraviglie della Basilica Palladiana e lasciarsi ispirare da quest’arte immortale, che continua a plasmare e arricchire il nostro essere.