Un progetto innovativo si sta sviluppando nelle Marche sotto il nome di “Borghi aperti alla cultura“. Questa iniziativa, promossa dall’associazione Giovani, territorio cultura, mira a riscoprire e valorizzare territori spesso trascurati, portando musica, sapori e racconti d’un tempo nelle comunità locali. Un’opportunità unica per turisti e residenti di scoprire angoli affascinanti durante la stagione invernale, prima delle festività natalizie.
Lasciati guidare in un percorso che attraversa i borghi più suggestivi delle Marche, ricchi di storie e tradizioni che affondano le radici nel passato. Il progetto offre eventi di cultura diversificata, permettendo così di esplorare non solo le bellezze naturali ma anche le ricchezze culinarie e artistiche locali. Si comincia il 23 novembre a Monte Vidon Combatte, un piccolo ma prezioso comune dove, in un luogo affascinante come l’Antica Bottaia, il jazz incontrerà la tradizione gastronomica. Grazie a fondi Gal, questo spazio è stato recuperato, creando un ambiente suggestivo per assaporare un momento di musica e convivialità. Questo primo appuntamento è solo l’inizio di un viaggio che si preannuncia ricco di emozioni.
Dallo sciabordio delle onde dei fiumi della valle dell’Aso ai suoni stimolanti delle performance live, le serate sono pensate per coinvolgere e far scoprire angoli meno conosciuti, ma pur sempre significativi. Come evidenziato da Andrea Marsili, uno dei promotori: “Siamo entusiasti di portare un pò di cultura nei nostri borghi, anche in questo periodo di bassa affluenza turistica”. La mission del progetto è quella di promuovere la bellezza e l’unicità dei luoghi, unire le comunità e richiamare visitatori in un modo nuovo, fresco e stimolante.
Il calendario degli eventi si arricchisce con una serie di date imperdibili, come quella di Moresco il 14 dicembre, dove il jazz occuperà nuovamente gli spazi del teatrino Santa Sofia. Questo evento offrirà l’opportunità di visitare la storica torre Eptagonale e altri angoli segreti di uno dei borghi più incantevoli d’Italia. Tra il 17 novembre e il primo dicembre, Fermo ospiterà eventi dedicati ai giovani autori; luoghi come la contrada Fiorenza e il teatro comunale di Torre San Patrizio diventeranno palcoscenici per raccontare storie locali.
L’importanza di coinvolgere i giovani è stata sottolineata in diverse occasioni dagli organizzatori, che vedono in questa iniziativa un modo per dare voce alle nuove generazioni e per stimolare l’interesse verso la cultura. “Ci teniamo a coinvolgere tutti” dice Marsili, evidenziando l’importanza di un’inclusione attiva. E ogni evento sarà gratuito, compresa la degustazione di specialità culinarie del territorio, per un’esperienza autentica che abbraccia le tradizioni enogastronomiche marchigiane.
Ma non è tutto! Gli eventi di Ortezzano il 29 novembre e di Petritoli il 15 dicembre porteranno focus particolari sull’eccellenza gastronomica locale. Qui, i partecipanti potranno scoprire i segreti di prodotti come olio, pane e farina, con la partecipazione di realtà come la pizzeria pluripremiata Mamma Rosa di Ortezzano e il forno “Assalto ai forni” di Ascoli Piceno. Questi momenti di festa non solo celebrano il cibo, ma anche la ricca tradizione culinaria che caratterizza la regione, portando la voce di storie e saperi antichi, rinnovati in chiave moderna.
Adolfo Leoni, uno dei rappresentanti dell’associazione Antichi sentieri nuovi cammini, sostiene caldamente l’importanza di questa iniziativa, sottolineando come essa possa fungere da veicolo per raccontare le storie e le tradizioni locali. La Regione ha notato l’energia e le potenzialità di “Borghi aperti alla cultura“, conferendo un finanziamento di 10 mila euro per sostenere il progetto. Una testimonianza chiara del suo valore e della volontà di riqualificare zone dal potere attrattivo unico.
In tutto questo, il supporto del territorio e degli enti locali risulta fondamentale. L’assessore Annalisa Cerretani ha sottolineato l’importanza del progetto nella creazione di un turismo sostenibile, che valorizzi i borghi, i giovani che ci lavorano e le loro eccellenze artigianali. Questo è un momento cruciale per ripristinare il senso di comunità e l’interesse verso le tradizioni locali, in un periodo storico in cui i viaggiatori cercano esperienze autentiche e significative.
Infine, l’esclamazione di Ercole D’Ercoli, portavoce per l’ecomuseo della Valle dell’Aso, riassume perfettamente l’anima di questo progetto: “Riportare gente nei nostri borghi, è una missione collettiva”. Questo non è solo un semplice invito a visitare, ma un vero e proprio appello a riconnettersi con le radici culturali, scoprendo la varietà di luoghi che raccontano storie affascinanti. In un periodo dell’anno in cui si cerca la bellezza e la magia, i borghi marchigiani si preparano a diventare la cornice perfetta per un’esperienza che promette di essere memorabile.