Gli esperti hanno evidenziato correlazioni tra l’assunzione di ibuprofene e patologie cardiache. A quali rischi si può andare incontro?
L’ibuprofene è un un farmaco antinfiammatorio dotato di attività antipiretica e antinfiammatorie. E’ un principio attivo che viene utilizzato per il trattamento di numerosi disturbi, che comportano, ovviamente, differenze sostanziali nei dosaggi e nei metodi di somministrazione, variabili a seconda della patologia che si vuole andare ad attenuare.
Il medicinale è presente praticamente in qualsiasi casa, in quanto viene frequentemente utilizzato per il trattamento di disturbi lievi, ma molto comuni. Tra questi mal di testa, mal di denti, mal di gola, febbre e influenza o, nei soggetti femminile, dolori mestruali.
In caso di contusioni, distorsioni o strappi muscolari avviene la somministrazione topica, ossia applicata direttamente sulla pelle o sulle membrane delle mucose. Lo stesso discorso vale per infiammazioni reumatiche o traumatiche, che riguardano tendini, muscoli o articolazioni.
La quantità d’ibuprofene da assumere, in riferimento alle specifiche patologie, deve essere stabilita dal medico. Fattori determinanti a riguardo sono l’età, il peso e le condizioni dei paziente, compresa la presenza di eventuali problematiche pregresse.
Cosa dice il cardiologo?
Ascoltare il consiglio di un esperto dovrebbe essere indispensabile se si decide di assumere un farmaco, nonostante tutti i libretti illustrativi del caso e le informazioni reperibili sulla rete delle quali disponiamo. Il cardiologo, infatti, è l’unica figura in grado di portarti sul tavolo benefici e possibili rischi derivanti dall’assunzione di un medicinale. In merito all’ibuprofene, gli esperti consigliano di non assumerlo ‘alla leggera’, come fosse una caramella o un dolcetto.
Al contrario, suggeriscono di pensare ponderatamente all’eventuale utilizzo e, se possibile, indicano di affidarsi ad altre alternative, soprattutto per evitare le controindicazioni conseguenti all’assunzione di tale farmaco, sulle quali si può dibattere, ma è scientificamente provata l’esistenza. Ma per avere un quadro più completo, come detto, non potrete far altro che rivolgervi al vostro medico di base oppure recarvi dal farmacista di fiducia.
Gli effetti collaterali
L’ibuprofene, come detto, appartiene alla famiglia dei medicinali AINE, ossia gli antinfiammatori non steroidei. Generalmente questo tipo di farmaci viene consigliato per trattare influenza, febbre o altre tipologie di infiammazioni. Ma vari cardiologi in tutto il mondo hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra l’assunzione di tali medicinati ed alcuni problemi cardiaci.
In merito, ha detto la sua il cardiologo spagnolo Aurelio Rojas. L’esperto ha affermato che l’uso spropositato e frequente di tali farmaci potrebbe direttamente influire sulle piastrine presenti nel sangue, portando ad un restringimento dei vasi sanguigni. La conseguenza più diretta per i pazienti che assumono tali medicinali è l’aumento di problemi cardiaci e pressione alta, fino al sopraggiungimento di infarti o ictus.