Il progetto “Per un’arte che si prende cura” sta attirando l’attenzione per il suo approccio innovativo nell’ambito della salute e del benessere. Grazie alla collaborazione tra il liceo artistico “Fausto Melotti” di Cantù e l’associazione Asvap 6, questo progetto mira a trasformare l’ambiente degli studi medici, rendendolo più accogliente e, soprattutto, capace di trasmettere emozioni positive ai pazienti in attesa. L’arte, infatti, ha il potere di cambiare non solo l’aspetto di un luogo, ma anche l’atmosfera che i pazienti vivono in momenti di vulnerabilità. Scopriamo insieme di più su questa iniziativa coinvolgente.
Il lavoro che caratterizza questo progetto è la concreta fusione tra creatività artistica e attenzione alla salute mentale. L’associazione Asvap 6, che si occupa del supporto a persone con disagio psichico, ha trovato nel liceo “Fausto Melotti” un partner ideale per dar vita a questo esperimento innovativo. Con la guida della dottoressa Antonella Mundo, già attiva nel campo dell’arteterapia, sono state coinvolte tre classi, ovvero la 4F, la 5C e la 5L di Lomazzo, sotto la supervisione di diverse insegnanti, come Marinella Conti e Carlotta Mansi.
L’entusiasmo degli studenti è palpabile. Essi sono stati chiamati a realizzare opere d’arte che verranno esposte in ambulatori medici di diverse città, tra cui Cantù, Como, Inverigo e Rovello Porro, fino al Consultorio Icarus di Como. Queste opere, di natura varia, rappresenteranno non solo la creatività dei giovani artisti, ma anche il loro desiderio di contribuire a un ambiente più sereno per chi soffre o affronta situazioni di disagio. Accanto a ogni opera, un QR code consentirà ai pazienti di ascoltare la voce e l’intento dell’artista, rendendo l’esperienza ancora più personale e coinvolgente.
Promuovere emozioni positive in corsia
Secondo Anna Proserpio, la dirigente della scuola, l’idea alla base delle opere è di trasmettere sensazioni di speranza, gioia e tranquillità. La richiesta fatta agli alunni è chiara: non devono esprimere paura o dolore, bensì cercare di illuminare il momento di attesa con immagini confortanti. Le sale d’attesa sono spazi spesso percepiti come pesanti e angoscianti. L’inserimento di opere che evocano emozioni positive ha dunque l’obiettivo di cambiare la percezione di queste attese, trasformandole in momenti di riflessione e serenità.
Si parla di circa sessanta opere che verranno alternate nei vari studi. La rotazione permetterà a un numero crescente di persone di fruire della creatività giovanile, immergendosi in un’esperienza culturale e sensoriale prima di un incontro medico. La presenza di elementi artistici potrebbe trasformare un momento di ansia in un’opportunità per conoscere sé stessi e le emozioni attraverso l’arte. La chiave sta nel triangolo di esperienze: arte, attesa e benessere.
Importanza di lavorare con i giovani
La presidente di Asvap 6, Giusy Valaderio, sottolinea l’importanza di questa iniziativa nel migliorare l’esperienza di chi si trova a vivere momenti di disagio o ansia. Secondo quanto riportato, l’ansia e l’angoscia in una sala d’attesa sono comuni e spesso difficili da gestire. Esponendo opere che evocano emozioni positive, il progetto si propone di contrastare queste sensazioni negative e di favorire un clima di serenità.
Il coinvolgimento diretto dei ragazzi, dai quali emerge la volontà di esprimersi anche attraverso l’articolazione delle emozioni, è essenziale. Come Valaderio nota, non è semplice per i giovani esprimere i propri sentimenti a parole; spesso, utilizzano delle azioni, che possano sembrare meno dirette o più difficili da interpretare. Attraverso le voci dei ragazzi, quindi, coloro che visitano questi studi potranno entrare in contatto con l’emozione che ciascuna opera trasmette, creando un’esperienza unica e personale. Questa dimostrazione di coraggio da parte degli studenti è un elemento significativo, che conferisce ulteriore valore a questo straordinario progetto.
Il risultato finale di “Per un’arte che si prende cura” è quindi più di una semplice esposizione di opere d’arte; è un’esperienza d’incontro, un modo per rielaborare e celebrare le emozioni umane in contesti dove è fondamentale ricercare serenità e supporto.