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La domanda sugli auricolari wireless che incuriosisce tutti - Quotidianoarte.it (DepositPhoto)
In molti si chiedono se gli auricolari wireless sono davvero dannosi. Resta quindi importante capire quali sono gli effetti sulla salute.
Per tanti di noi gli auricolari wireless sono diventati degli strumenti indispensabili. Rispetto alle tradizionali cuffie con filo, queste offrono libertà di movimento permettendo di ascoltare musica, effettuare chiamate o guardare contenuti multimediali senza restrizioni. Questa caratteristica li rende ideali per chi svolge attività fisica, lavora in ambienti dinamici o semplicemente desidera un’esperienza d’ascolto più confortevole.
Tra gli altri punti di forza troviamo la qualità del suono. Negli ultimi anni ha infatti raggiunto livelli molto elevati. Grazie alle tecnologie avanzate di riduzione del rumore e all’ottimizzazione dei driver audio, gli auricolari wireless sono in grado di fornire un’esperienza immersa, andando quindi ad isolare tutti i rumori esterni.
Specie questa funzione è particolarmente apprezzata in ambienti affollati o rumorosi, dove la possibilità di concentrarsi su ciò che si sta ascoltando diventa essenziale. Grazie alla connettività Bluetooth è possibile integrare le nostre cuffiette in pochissimo tempo con smartphone, tablet e computer.
Molti modelli sono dotati di comandi touch o vocali, che permettono di gestire chiamate, regolare il volume o cambiare traccia senza dover estrarre il telefono. In molti però si chiedono se queste siano dannose per la nostra salute. Adesso arriva la risposta che in molti aspettavano.
Auricolari wireless, gli effetti sulla salute: come agiscono
Negli ultimi anni l’uso degli auricolari wireless è diventato sempre più diffuso, soprattutto tra i più giovani. Questi dispositivi, come abbiamo visto, sono in grado di offrire praticità e qualità del suono, ma alcuni esperti iniziano a sollevare dubbi sui loro possibili effetti collaterali. Inoltre si teme che l’utilizzo prolungato possa influenzare la capacità del cervello di elaborare i suoni in modo corretto, con conseguenze potenzialmente dannose per l’udito e la comprensione del linguaggio.
Alcuni studi suggeriscono che la riduzione del rumore di fondo, una delle caratteristiche più apprezzate di questi auricolari, possa alterare il modo in cui il nostro cervello processa i suoni. Questo fenomeno è stato associato a un aumento dei casi di Disturbo dell’Elaborazione Uditiva. Questa condizione rende difficile distinguere e interpretare i suoni, soprattutto in ambienti rumorosi.
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Le cuffie wireless ed il disturbo di elaborazione uditiva: cosa bisogna sapere
I sintomi dell’APD possono manifestarsi in vari modi. Tra questi i più noti sono la difficoltà nel comprendere i dialoghi quando la musica di sottofondo è troppo alta o problemi nel riconoscere particolari accenti. In passato questa condizione si pensava fosse dovuta esclusivamente da lesioni cerebrali o infezioni all’orecchio, adesso invece l’attenzione si è spostata sulle nuove tecnologie.
Secondo alcuni specialisti l’uso costante di auricolari con cancellazione del rumore potrebbe interferire con lo sviluppo delle capacità di ascolto nei più giovani. Ridurre i rischi è possibile ed uno dei consigli è quello di limitare l’uso degli auricolari wireless e di effettuare controlli regolari dell’udito. In caso di diagnosi di APD, esistono terapie specifiche per riabituare il cervello a distinguere meglio i suoni, tra cui esercizi mirati e l’uso di strumenti di supporto.