La Valle del Belice sta per vivere un momento storico ricco di significato e bellezza. Gibellina, una delle sue cittadine più iconiche, è stata designata come la prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea. Questo titolo, conferito per il 2026, non è solo un riconoscimento. È un passo audace verso una nuova era di creatività e innovazione culturale, che promette di trasformare la città in un fulcro di sperimentazione artistica. Grazie agli sforzi instancabili di Roberto Albergoni, presidente della Fondazione Meno, il progetto sta prendendo forma, invitando artisti e istituzioni a unirsi in un grande viaggio di rinascita.
Il cuore di questa iniziativa, che ha preso il nome di “Portami il futuro”, punta a fare di Gibellina un faro per l’arte contemporanea a livello nazionale e internazionale. L’obiettivo è chiaro: coinvolgere artisti, università e associazioni culturali in un percorso di crescita e scambio. Albergoni, parlando di questo progetto, sottolinea la sua importanza. “Gibellina sta chiedendo aiuto alle comunità artistiche,” afferma, “per continuare il lavoro di rinascita avviato da Ludovico Corrao dopo il devastante terremoto del 1968.” In questo contesto, l’arte diventa un mezzo di dialogo tra passato e presente, un catalizzatore per la rigenerazione non solo urbana, ma anche sociale. In pratica, la città si sta preparando a riempire le strade di opere, installazioni e eventi che inviteranno i visitatori a vivere un’esperienza artistica unica, immersi nel patrimonio culturale della Valle del Belice.
La stimolante sfida lanciata a artisti e istituzioni è di creare un legame profondo tra l’opera d’arte e il territorio circostante. Albergoni, esprimendo le sue idee, mette in evidenza che si tratta di un’azione coraggiosa e necessaria per la comunità. “Vogliamo costruire un dialogo reale, dove l’arte possa non solo esistere ma prosperare,” aggiunge. In questo modo, è possibile avviare un processo di innovazione che non si limita a mostrare i lavori degli artisti, ma li coinvolge attivamente nel tessuto sociale e culturale della città.
Nel ripercorrere la storia di Gibellina, è impossibile non citare gli anni ’70, un periodo di grande fervore e avanguardismo sotto la direzione di Corrao. Fu allora che la città trovò la forza di rialzarsi e di reinventarsi dopo il catastrofico terremoto. Albergoni riconosce con passione questa eredità e desidera rinnovare quel sentimento di comunità e collaborazione. “Riprendere il cammino già intrapreso significa dare la possibilità agli artisti di lavorare in un contesto di produzione locale,” afferma, mentre il suo entusiasmo contagioso rimarca la determinazione di creare nuove opportunità economiche e valorizzare il patrimonio artistico della regione.
L’idea è ambiziosa. Il progetto mira a far sì che Gibellina possa riscoprire il suo spirito innovativo e creativo, non solo attrarre turisti, ma anche stimolare un ecosistema culturale sano. Albergoni punta sul concetto di economia virtuosa, un modello di sviluppo che abbraccia la creatività, permette la cooperazione tra artisti e istituzioni e ravviva la comunità locale. Diversificare le economie e favorire la produzione artistica locale è visto come un passo fondamentale per il futuro di Gibellina. Creatività, cultura e imprenditorialità entreranno quindi in un dialogo profondo, in cui l’arte diventa un driver di cambiamento sociale.
Per realizzare questo ambizioso progetto, Gibellina beneficerà di finanziamenti significativi. Sono previsti circa 12 milioni di euro dalla Regione e 1 milione dal Ministero della Cultura. Albergoni ha fatto sapere che questi fondi saranno diretti a supportare artisti, a riqualificare spazi culturali e a promuovere eventi. Tra i luoghi prescelti per la rinascita c’è il Teatro di Consagra, chiuso da tempo e pronto a rinascere come un polo di attrazione per eventi artistici e culturali.
Preservare la storicità del “Cretto di Burri”, una delle opere simbolo di Gibellina, è un altro tassello fondamentale. Questo spazio potrà ospitare installazioni artistiche temporanee, ma sempre nel rispetto della sua integrità storica. Questo è un passaggio cruciale per integrare le opere d’arte contemporanea con il patrimonio esistente, creando un’atmosfera che desti meraviglia e riflessione. Questi finanziamenti consentiranno, quindi, non solo di ringiovanire l’immagine della città, ma anche di creare un dialogo ampliato tra passato e futuro, unendo vari linguaggi artistici e proponendo un programma ricco di eventi di grande rilevanza.
Questa nuova iniziativa non rappresenta solamente un’opportunità per Gibellina, ma anche un trampolino di lancio per l’intero panorama artistico siciliano. La volontà di Albergoni e del suo team è di favorire la cooperazione tra le istituzioni locali, nazionali e internazionali, con la speranza che questo progetto possa fungere da modello per altre realtà. Non è solo Gibellina ad affrontare questa sfida, ma l’intera Sicilia potrebbe trarre vantaggio dall’esperienza di integrazione tra cultura e comunità.
La nuova Capitale dell’arte contemporanea si prepara a dare il via a una serie di eventi, mostre e incontri in grado di attrarre pubblico e artisti. Con l’arte che si fa portavoce di un dialogo vivo tra storia e modernità, Gibellina si propone di diventare un punto di riferimento per quelli che vogliono esplorare e comprendere le potenzialità della creatività. Entra in scena un capitolo nuovo, denso di aspettative e di possibilità, che invita tutti a unirsi a questo viaggio nel cuore dell’arte e della cultura.